RIO DE JANEIRO (BRASILE) – La leggenda si Sir Bradley Wiggins sembra senza fine. Ieri sera, dopo aver contributo alla conquista della medaglia d’oro olimpica nell’Inseguimento a squadre insieme ai compagni (Edward Clancy, Steven Burke e Owain Doll) fissando pure per due volte il nuovo record del mondo (3’50″265), a 36 anni, è diventato il britannico più titolato di sempre ai Giochi. Quinta medaglia d’oro della carriera, l’ottava complessiva ai Giochi Olimpici in una carriera in cui si è preso praticamente tutto, dalla pista alla strada. Insomma, una leggenda.
La prima medaglia era arrivata sedici anni fa, a Sydney 2000, quando un semisconosciuto Wiggins, appena 20enne, da comprimario andò a prendersi un bronzo con la squadra d’inseguimento. Il primo amore è stato e resta la pista, che in questi ultimi sedici anni gli ha regalato sette delle sue otto medaglie olimpiche.
Esplode quattro anni dopo ad Atene 2004: oro nell’individuale, argento a squadre e bronzo nell’americana e inizia a riscrivere la storia del ciclismo britannico. Ma Wiggins non si accontenta, le sfide sono il suo pane, e allora cede alla voglia di provare a stupire alle grandi corse su strada. E inizia a lavorare. È sempre la pista a portargli soddisfazioni però: oro mondiale nel 2007, doppio oro olimpico l’anno dopo a Pechino 2008: individuale e a squadre fissando due volte il primato del mondo. Risultati straordinari che gli valgono la nomina a Cavaliere dell’ordine dell’impero britannico, la più alta onorificenza del Regno Unito.
Il mito si consolida nel 2012: il 22 luglio vince il Tour de France, primo inglese a vincerlo. Poche settimane dopo si va a prendere anche la medaglia d’oro della cronometro olimpica ai Giochi di casa di Londra 2012, l’unica non arrivata dalla pista. Due anni dopo vince anche l’oro mondiale della stessa specialità a Ponferrada e la stagione successiva dice addio alla strada. E torna al primo amore: la pista. L’obbiettivo è Rio 2016. Per entrare nella storia, per continuare ad alimentare la leggenda. Quinto oro olimpico, un mito. Un dio dell’Olimpo dello sport e del ciclismo.