Giro d'Italia 2015: la guida completa di BICITV
Il Giro d’Italia 2015 si correrà dal 9 al 31 maggio 2015. Il percorso della 98^ edizione della Corsa Rosa è stato presentato il 6 ottobre 2014 a Milano, presso il Palazzo del Ghiaccio.
Il tracciato si snoda su 21 tappe che si correranno nell’arco di 23 giorni. Ci saranno 2 giorni di riposo: lunedì 18 e lunedì 25 maggio. Il Giro prenderà il via da San Lorenzo al Mare (IM) con una cronosquadre di 17,6 chilometri e si concluderà a Milano, quando gli atleti avranno percorso 3’481,8 chilometri. Al via si schiereranno 22 squadre con 9 corridori ciascuna, per un totale di 198 partenti.
Il percorso
Il percorso del Giro d’Italia 2015 è piuttosto equilibrato, in linea con quello presentato negli ultimi anni a partire dal 2012, da quando Mauro Vegni ha sostituito Angelo Zomegnan alla direzione dell’area ciclismo in RCS Sport. Le tappe sono 21. La lunghezza media di ogni tappa è di 165,8 chilometri. La tappa più lunga è la 7^ da Grosseto a Fiuggi di 263 chilometri, mentre la più corta è la 1^ di 17,6 chilometri. L’unico sconfinamento previsto per quest’edizione è collocato nella 17^ tappa con partenza da Tirano (SO) e arrivo a Lugano, in Svizzera. Al termine della gara i ciclisti avranno percorso 3481,8 chilometri e affrontato un dislivello di 44’000 metri.
La prima tappa sarà la San Lorenzo al Mare-Sanremo, una cronosquadre di 17,6 chilometri. Nelle cronometro a squadre ogni team parte con intervalli prefissati e il tempo finale viene preso sul quinto corridore che taglia il traguardo. Indosserà la maglia rosa il componente della squadra col miglior tempo, che taglierà in prima posizione il traguardo di Sanremo. La particolarità di questa cronosquadre è che per la prima volta in Italia una manifestazione del genere si svolgerà interamente su pista ciclabile (nella foto sotto). È la quarta volta che il Giro prende il via dalla Liguria. Nel 1980, nel 1992 e nel 2004 è partito da Genova con una cronometro individuale. L’ultima volta che una città ligure è stata sede di tappa risale all’anno scorso, quando l’11^ frazione partita da Collecchio (PR) si è conclusa a Savona con la vittoria di Michael Rogers.
In Liguria la carovana resterà per cinque giorni, per dirigersi, il quinto giorno, in Toscana. Da lì proseguirà verso sud toccando il Lazio, il Molise e la Campania, la regione italiana più meridionale in cui transiterà il Giro 2015. La 10^ tappa partirà invece da Civitanova Marche, dove comincerà la risalita verso nord passando attraverso Emilia Romagna,Veneto, Trentino, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, per un totale di 12 regioni. L’ultima tappa sarà la Torino-Milano di 185 chilometri. Il Giro tornerà così a concludersi, come da tradizione, a Milano, dopo due edizioni in cui si è concluso a Brescia e Trieste, e lo farà in un’occasione speciale, dato che proprio in quei giorni nel capoluogo lombardo sarà in corso l’EXPO.
Durante i 21 giorni di gara ogni corridore potrà trovare una tappa adatta alle proprie caratteristiche. Oltre alla cronometro a squadre ci sarà una cronometro individuale, la Treviso-Valdobbiadene di 59,4 chilometri. È la 14^ tappa e si correrà sabato 23 maggio sulle strade del Prosecco. Servirà a ricordare Giovanni “Nani” Pinarello (nella foto pinarello.com, sotto), il fondatore dell’omonima azienda produttrice di biciclette morto il 4 settembre 2014 a 92 anni. Ci saranno poi 7 tappe adatte ai velocisti, la 2^, la 6^, la 7^, la10^, la 13^, la 17^ e la 21^; 8 tappe di media montagna, la 3^, la 4^, la 5^, l’8^, la 9^, l’11^(che si concluderà nell’Autodromo Ferrari di Imola), la 12^ e la 18^ e 4 tappe di alta montagna, la 15^, la 16^, la 19^ e la 20^. Gli arrivi in salita saranno in tutto 7, 3 nelle tappe di media montagna (nella 5^, nell’8 e nella 12^) e nelle 4 di alta montagna. La corsa dovrebbe decidersi nell’ultima settimana in cui sono concentrate tutte le grandi salite tra cui il Passo del Tonale, il Mortirolo e il Colle delle Finestre.
Chi parteciperà?
Il Giro d’Italia è una corsa a tappe che fa parte del circuito UCI World Tour, la massima categoria del ciclismo mondiale che racchiude, fra le altre gare, le classiche e i Grandi Giri, il Tour de France e la Vuelta a España oltre al Giro. Parteciperanno le 17 squadre con licenza World Tour, che hanno il diritto-dovere di prendere parte alle gare del circuito, oltre a cinque squadre Professional in possesso delle wild card distribuite in base alle scelte di RCS Sport, la società organizzatrice della corsa, per un totale di 22 squadre. Le squadre Professional invitate dall’organizzazione quest’anno sono l’Androni, la Bardiani-CSF, la Nippo-Vini Fantini, la CCC Sprandi Polkowice e la Southeast.
Al via ci saranno 5 squadre italiane: una tra le 17 del World Tour, la Lampre-Merida, e 4 tra le Professional, l’Androni, la Bardiani-CSF, la Nippo-Fantini e la Southeast. Le altre squadre provengono da 13 nazioni diverse in rappresentanza di tutti i continenti eccetto l’Africa. Il paese che schiera più squadre sono gli Stati Uniti con 3 team: la BMC Racing Team, la Cannondale-Garmin e la Trek Factory Team. Saranno 198 gli atleti al via, qui puoi trovare l’elenco iscritti.
Le classifiche
Quest’anno al Giro d’Italia verranno assegnate 4 classifiche individuali: la classifica generale, la classifica a punti, la classifica dei Gran Premi della Montagna e la classifica dei giovani. Le 4 classifiche vengono contraddistinte da una maglia di diverso colore, rosa per quella generale, rossa per il miglior velocista, azzurra per il miglior scalatore e bianca per il miglior giovane. Verrà stilata anche una classifica a squadre, sommando i tempi di ogni componente dei team partecipanti. Ai fini di ogni classifica verranno conteggiati esclusivamente gli atleti che avranno portato a termine tutte le 21 tappe previste. Il vincitore del Giro d’Italia si aggiudicherà il trofeo senza fine, ovvero una spirale in rame su cui sono incisi i nomi di tutti i vincitori del Giro.
Classifica generale: è la classifica che decreta il vincitore del Giro d’Italia. Viene stilata sommando il tempo che ogni corridore impiega a concludere le singole tappe. Vincerà il corridore che avrà impiegato meno tempo per portare a termine il Giro. Questo sistema è in vigore al Giro d’Italia dal 1914, prima infatti la classifica generale era a punti. L’atleta che guida la classifica generale indossa la Maglia Rosa, il simbolo del Giro d’Italia.
La maglia rosa è stata introdotta nel 1931 per volontà di Armando Cougnet, l’allora patron del Giro. Prima invece non veniva adottato alcun simbolo per identificare il leader della corsa. Il colore rosa è lo stesso di quello della Gazzetta dello Sport, il giornale che iniziò ad organizzare il Giro e che oggi è proprietà di RCS. Il primo atleta della storia ad indossare la maglia rosa è stato il mantovano Learco Guerra che l’ha conquistata dopo aver vinto la Milano-Mantova di 206 km, 1^ tappa del Giro d’Italia 1931, vinto dal torinese Francesco Camusso.
L’atleta che ha indossato il simbolo del primato per più giorni è stato il belga Eddy Merckx, con 77 giorni in maglia rosa. Quattro corridori sono riusciti ad indossare la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa in un’edizione del Giro: Costante Girardengo nel 1919, Alfredo Binda nel 1927, Eddy Merckx nel 1973 e Gianni Bugno nel 1990. Hanno vinto per più volte il Giro d’Italia Alfredo Binda, Fausto Coppi e Eddy Merckx, tutti 5 edizioni.
Classifica a punti: vince questa classifica l’atleta che avrà totalizzato il maggior numero di punti al termine della corsa. I punti vengono assegnati a ciascun atleta in base al piazzamento ottenuto in ogni singola tappa ad esclusione della cronosquadre.
Fino al 2013 i punteggi erano gli stessi per ogni tappa, dal 2014 invece le tappe sono state divise in 3 fasce in base alla loro difficoltà. Le tappe più facili dal punto di vista altimetrico assegneranno un punteggio più alto, questo per favorire i velocisti nella vittoria di questa classifica. Le tappe di 1^ fascia assegnano punti ai primi 20 classificati dei traguardi finali secondo il seguente sistema: 50, 40, 34, 28, 25, 22, 20, 18, 16, 14, 12, 10, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1; nelle tappe di 2^ fascia vanno a punteggio i primi 15 classificati in questo modo: 25, 22, 20, 18, 16, 14, 12, 10, 8, 6, 5, 4, 3, 2, 1, mentre nelle tappe di 3^ fascia i punti vanno ai primi 10 classificati in questa maniera: 15, 12, 9, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1. Assegnano punti anche i traguardi volanti, ovvero dei traguardi posti lungo il percorso di ogni tappa. Anch’essi sono suddivisi in 3 fasce in base alla difficoltà della tappa. Nelle tappe di 1^ fascia prendono punti i primi 10 classificati di ogni traguardo volante secondo il seguente sistema: 20, 16, 12, 9, 7, 6, 4, 3, 2, 1; nelle tappe di 2^ fascia acquisiscono punteggio i primi 5 in questo modo 10, 6, 3, 2, 1. Infine nelle tappe di 3^ fascia si premiano i primi 3 nei traguardi volanti che conquistano rispettivamente 8, 4 e 1 punto.
Ai primi 3 classificati nei traguardi finali e nei traguardi volanti verranno assegnati anche degli abbuoni in secondi utili a fini della classifica generale. Nei traguardi di tappa verranno attribuiti 10”, 6” e 4” da scalare al tempo totale degli atleti che se li aggiudicano, mentre nei traguardi volanti gli abbuoni sono di 3”, 2” e 1”.
La classifica a punti è contraddistinta dalla Maglia Rossa. Questa classifica stata introdotta al Giro nel 1966. Per la prima edizione non vi era associata alcuna maglia, mentre per le due seguenti è stata utilizzata la maglia rossa. Dal 1969 al 2009 si è passati ad assegnare la maglia ciclamino, per tornare alla maglia rossa dall’edizione del 2010. Francesco Moser e Giuseppe Saronni sono i due corridori ad aver vinto per più volte la classifica a punti con 4 vittorie a testa.
Classifica GPM: è la classifica che premia il miglior scalatore del Giro d’Italia. Alla cima di ogni salita viene posto un traguardo, denominato Gran Premio della Montagna, che assegna un determinato punteggio. L’atleta che avrà conquistato più punti vincerà la classifica. I GPM vengono suddivisi in diverse categoria in base alla difficoltà della salita che li precede e assegnano un diverso punteggio. Il leader della classifica GPM indosserà la Maglia Azzurra.
Nei GPM di 1^ categoria (i più difficili) andranno a punteggio i primi 8 classificati, che guadagneranno 32, 20, 14, 10, 7, 4, 2, e 1 punto; nei GPM di 2^ categoria si assegnano punti ai primi 6 classificati in questo ordine: 14, 9, 6, 4, 2, 1; nei GPM di 3^ categoria prenderanno punti i primi 4 classificati: 7 punti al 1° e a scalare 4, 2, 1; nei GPM di 4^ categoria infine, si aggiudicheranno 3, 2 e 1 punto i primi 3 che transiteranno. La Cima Coppi invece, assegnerà i seguenti punti ai primi 9 classificati: 40, 28, 21, 15 10, 7, 4, 2, 1.
La classifica GPM è stata introdotta al Giro nel 1933 e il primo ad aggiudicarsela fu Alfredo Binda, che in quell’occasione vinse anche la classifica generale. Inizialmente il leader degli scalatori non indossava alcuna maglia e solo nel 1974 si iniziò ad usarne una per identificarlo: era di colore verde. Il primo a vincere la maglia verde è stato nel ’74 Josè Manuel Fuente, considerato da molti uno dei migliori scalatori di tutti tempi. La maglia verde è rimasta in vigore fino al 2011, anno in cui l’ha vinta Stefano Garzelli. Nel 2012 è stata invece sostituita dalla maglia azzurra, colore della Banca Mediolanum, sponsor della classifica.
Classifica giovani: è la classifica che premia il miglior atleta della classifica generale che non ha ancora compiuto 25 anni. Quest’anno gareggeranno per la classifica giovani tutti gli atleti nati dopo il 1° gennaio 1990. Il leader di questa classifica indosserà la Maglia Bianca.
È stata istituita nel 1976 e il primo atleta a vincerla è stato Alfio Vandi. È rimasta in vigore fino al 1994, anno in cui l’ha vinta il russo Evgenij Berzin. Tra il 1995 e il 2006 non è stata assegnata ed è tornata nel 2007. In quell’anno è stato Andy Schelck, lussemburghese classe ’85, a vincerla.
A vincere per il maggiori numero di volte questa classifica sono stati Volodymyr Pulnikov nel 1989 e nel 1990 e Pavel Tonkov nel 1992 e nel 1993. Due ciclisti sono riusciti a vincere sia la classifica giovani che la classifica generale nella stessa edizione: Evgenij Berzin nel 1994 e il colombiano Nairo Quintana l’anno scorso.
Dal 2009 questa classifica è intitolata a Candido Cannavò, storico direttore de La Gazzetta dello Sport.
Altre classifiche: nel corso del Giro d’Italia verranno assegnate altre classifiche minori. Ci saranno due classifiche a squadre denominate Winning Team, che somma i tempi dei componenti di ogni squadra, e Super Team che somma invece i punteggi dei singoli corridori. Il Premio della Combattività premia l’atleta che ha dimostrato particolare grinta e impegno in ogni momento della gara e viene scelto da un’apposita giuria. L’atleta più combattivo di una tappa indosserà il numero rosso in quella successiva. La Classifica TVviene vinta dall’atleta che ha conquistato più punti nei traguardi volanti intermedi, posti in ogni tappa ad eccezione delle cronometro. Ci sono poi il Premio Fuga che va all’atleta che interpreta con particolare coraggio e costanza il gesto della fuga, il Premio Energy per l’atleta che percorre più rapidamente gli ultimi 3 km di gara e il premio Azzurri d’Italia, una classifica a punti riservata ai primi 3 classificati di ogni tappa che riceveranno 4, 2 e 1 punto e al termine del Giro verrà premiato il corridore con più punti. Il Premio Fairplay infine va alla squadra che si è dimostrata la più rispettosa dei regolamenti.
Cima Coppi & Montagna Pantani
La Cima Coppi è la cima più alta del Giro d’Italia, ovvero il GPM con l’altitudine maggiore. Può variare di anno in anno e quest’anno la Cima Coppi è posta al termine del Colle delle Finestre di 2178 metri slm che si percorrerà durante la 20^ tappa, da Saint-Vincent (AO) a Sestriere (TO). La Cima Coppi si può considerare di fatto un GPM Hors Catégorie, infatti assegnerà punteggi maggiori rispetto a qualsiasi altro GPM. È stata introdotta al Giro del 1965 in onore a Fausto Coppi, morto da 5 anni (foto archivio.panorama.it).
La Montagna Pantani è la salita più significativa che viene percorsa al Giro. Quest’anno sarà il Mortirolo che nel 1994 lanciò definitivamente Pantani nel grande ciclismo. In quell’occasione Pantani scattò sulle rampe del Mortirolo mettendo in difficoltà il leader Berzin e vincendo da solo sul traguardo dell’Aprica. Dal 2004, anno della morte di Pantani e dell’introduzione della montagna a lui dedicata, è la 6^ volta che viene scelto il Mortirolo. Lo scorso anno la Montagna Pantani era Plan di Montecampione e se la è aggiudicata il giovane Fabio Aru.
I favoriti
Il favorito principale del 98° Giro d’Italia è Alberto Contador (nella foto sopra). Lo spagnolo classe ’82 è uno dei corridori a tappe più forte degli ultimi anni. È uno dei 6 ciclisti nella storia ad aver vinto tutti 3 i Grandi Giri: un Giro d’Italia nel 2008, due Tour de France nel 2007 e nel 2009 e 3 Vuelta a España (2008, 2012 e 2014). Ha vinto anche il Tour del 2010 e il Giro del 2011 che gli sono però stati tolti a causa di una squalifica per doping. Quest’anno ha dichiarato di puntare alla doppietta Giro-Tour, impresa in cui non è riuscito nessun ciclista dopo Marco Pantani nel 1998. Il madrileno, che corre nella Tinkoff-Saxo, è affiancato da ottimi uomini. In salita potrà infatti contare sul suo gregario di fiducia Jesus Hernandez oltre che sull’esperienza di Ivan Basso e Roman Kreuziger. In più nel suo team ci sono due grandi passisti come Michael Rogers e Matteo Tosatto che saranno incaricati di tenere il loro capitano nelle posizioni migliori nei tratti di pianura.
Tuttavia saranno diversi gli avversari che cercheranno di rendere dura la vita a Contador. Il colombiano Rigoberto Uran (nella foto sopra) dovrebbe essere il contendente più ostico. Ha 28 anni, corre nella Etixx-Quick Step e l’anno scorso grazie alla vittoria nella cronometro delle Langhe Barbaresco-Barolo ha potuto indossare la maglia rosa per 4 giorni. Per quanto riguarda l’Italia ci sono forti speranze per il giovane Fabio Aru (nella foto sotto). È una promessa e rappresenta il futuro italiano nelle corse a tappe. Il Giro è l’occasione per compiere il salto di qualità dopo che l’anno scorso è riuscito a vincere la tappa di Plan di Montecampione.
Tra gli outsider da tenere d’occhio ci sono Ryder Hesjedal della Garmin-Cannondale che è già riuscito a vincere il Giro nel 2012, Richie Porte (nella foto sotto) del Team Sky che quest’anno ha vinto Parigi-Nizza, Vuelta a Catalunya e Giro del Trentino, Jurgen Van Den Broeck della Lotto-Soudal, Diego Rosa, compagno di squadra di Aru e la coppia dell’AG2R formata da Carlos Betancur e Domenico Pozzovivo.
Nelle tappe pianeggianti, in assenza dei due grandi velocisti Cavendish e Kittel, a spartirsi il bottino saranno probabilmente Tom Boonen, al debutto al Giro, Andrè Greipel, Elia Viviani e Sacha Modolo, ma occhio anche a Francesco Chicchi, Michael Matthews,Manuel Belletti, Giacomo Nizzolo, Matteo Pelucchi e Alessandro Petacchi che nonostante i suoi 41 anni potrebbe ancora stupire. Nei finali movimentati ad infiammare la corsa ci penseranno Philippe Gilbert e Diego Ulissi, sempre pronti a tendere degli agguati non appena si presenta l’occasione.
Il Giro in numeri
-3481,8 km da percorrere
-44’000 m di dislivello
-21 tappe: 7 di pianura, 8 di media montagna, 4 di montagna e 2 a cronometro
-17,6 chilometri della tappa più corta, la 1^ da San Lorenzo al Mare a Sanremo
-263 chilometri della tappa più lunga, la 7^ da Grosseto a Fiuggi
-77 chilometri a cronometro
-2 giorni di riposo: il 18 e il 25 maggio
-22 squadre, 17 World Tour e 5 Professional
-198 partenti
-4 ex vincitori: Damiano Cuneo (2004), Ivan Basso (2006, 2010), Alberto Contador (2008) e Ryder Hesjedal (2012)
-4 classifiche: generale, a punti, GPM e Giovani
-2178 m l’altezza della Cima Coppi, il Colle delle Finestre
-12 le regioni in cui transiterà il Giro
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