#AMOLABICI – Ennio Vanotti e la vita da gregario
Appena arrivati faceva freddo, ma poi il sole è salito sopra le montagne e l’aria si è scaldata: è stata una mattina indimenticabile, domenica, a Casazza. Più di cento squadre, la maggior parte con quattro corridori, ma numerose anche quelle con cinque: alla fine a correre eravamo in cinquecento, di cui 120 ex professionisti e tanti campioni del passato: Felice Gimondi, Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, Roger De Vlaemink, Giovanni Battaglin, Gibì Baronchelli, Gianni Motta, Wladimir Belli… Io ho corso con i padroni di casa, Dario Zambetti ed Ennio Vanotti, più altri due compagni (nella foto l’arrivo).
E’ stato emozionante, a ogni angolo, a ogni svolta, a ogni riflesso di lago c’era del pubblico e tutti gridavano “Dai Ennio!”. Ennio Vanotti su queste strade è di casa, certo, ma l’affetto della gente mi ha colpito. Vanotti è stato professionista dal 1978 al 1990, ha partecipato a diciassette Gran Tour, di cui ben dodici Giri d’Italia. Non è stato un campione, ma un grande gregario, benvoluto e conteso dai capitani. Perché Ennio dava tutto. E sebbene abbia vinto una sola corsa da professionista, basta un’occhiata ai suoi piazzamenti al Giro per capire che non era certo un atleta di secondo piano.
Vanotti era forte, è forte, ma ha scelto la vita da gregario. Dare una mano a qualcun altro, aiutare. Ha continuato a farlo anche quando è sceso di sella. Domenica era lui che tirava del nostro gruppetto, con saggezza, sapendo bene che qualcuno non era propriamente in forma. Alla fine, è stato un bel giro del Lago di Endine, circa diciassette chilometri a buon ritmo, senza esagerare. Dico sempre a chi esce con me in bici e si scusa perché non è proprio Speedy Gonzales: “Il problema non è mai andare piano, il problema è andare troppo forte”.
Chi ha invece ha esagerato è stato Claudio Chiappucci con la sua squadra, un treno che ha vinto viaggiando a 46 chilometri orari di media. Bravissimi! Ma tutta un’altra storia. Pedalando con i campioni va in archivio. Ennio Vanotti e Dario Zambetti sono già in pista per la prossima edizione.