Sull’Aurelia, in Liguria, i 30 chilometri più pericolosi. Poi l’Adriatica e la Padana Superiore. Gli episodi si concentrano il sabato e la domenica, tra le 10 e le 12, periodo maggio-ottobre, con un picco isolato in agosto.
MILANO (MI) – Cinque strade. Le più pericolose per i ciclisti. L’Aurelia (in particolare una tratta di 30 chilometri in provincia di Savona), seguita da Adriatica (Pesaro, Urbino, Rimini, Macerata, Teramo), Padana Superiore, Emilia (Forlì-Cesena), Pontebbana. I dati sono stati raccolti dall’Automobil Club in base a statistiche Istat e diffusi nei giorni scorsi da vari organi di stampa tra cui il Corriere della Sera da cui abbiamo tratto alcuni stralci in questa pagina.
Nel 2014, sono state 273 le vittime di incidenti stradali, 16.994 i feriti.

Nonostante i rischi di incidenti gravi fuori dai centri urbani durante la sgambata del fine settimana col gruppo di amici sia alto. Più che per gli automobilisti e un po’ meno che per i motociclisti. Sono tantissimi in Italia gli appassionati che fanno uso della bicicletta. Sono 250 mila gli italiani, per contare solo gli agonisti, che usano abitualmente la bici. E a loro si aggiungono quelli che spontaneamente si aggregano attorno a un negozio di bici.

indidenti

I dati raccolti dall’Automobil Club in base a statistiche Istat riportano migliaia di traumi importanti, tra quelli che coinvolgono i ciclisti della città e gli appassionati della bici da corsa. Nel 2014, sono state 273 le vittime di incidenti stradali, 16.994 i feriti per un totale di 18.055 mezzi a terra. I casi più gravi sono avvenuti nella rete viaria principale con 1471 incidenti (73 con più di una bici), 1583 i feriti. In quarantanove hanno perso la vita mentre pedalavano, oltre l’80 per cento per scontri con auto e veicoli merci, soprattutto in prossimità degli incroci e per scontri frontali-laterali.

“Il fenomeno è preoccupante — commenta Lucia Pennisi, area statistica Aci —. La particolarità è che la curva degli incidenti è in progressiva flessione per automobilisti e motociclisti mentre quella dei cicloamatori non accenna a calare”. Chi viaggia su due ruote dovrebbe rispettare le regole, rendersi visibile. Le regioni maggiormente interessate da incidenti sono quelle dove le biciclette sono una vera e propria tradizione: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana. Gli episodi si concentrano il sabato e la domenica, tra le 10 e le 12, periodo maggio-ottobre, con un picco isolato in agosto. Gli orari e i mesi prediletti dagli appassionati della corsa che approfittano del tempo libero.

“Chi è al volante dovrebbe riflettere sulla vulnerabilità di chi monta in sella. Un semplice spostamento d’aria durante un sorpasso può causare la caduta”, avverte Pennisi. E poi ci sono frazioni di secondo in cui dall’abitacolo il ciclista sulla destra non è visibile. Ecco perché può succedere che il guidatore non si accorga dell’urto.

(fonte: Corriere della Sera)