L'emozione di Elia Viviani: "Ho vinto la corsa più importante della mia vita!"
RIO DE JANEIRO (BRASILE) – È felice Elia Viviani, incredulo, ma allo stesso tempo consapevole di aver scritto una pagina importante di storia dello sport italiano e della sua vita. È lui il nuovo campione olimpico dell’Omnium a Rio 2016. Un sogno realizzato.
“È incredibile. Credo che non ho ancora capito cosa sta succedendo. Ho vinto la corsa più importante della mia vita! E penso che sia la giusta ricompensa per tutti i sacrifici fatti in questi anni”, sono state le prime parole di Elia Viviani che ha riportato l’Italia sul gradino più alto del podio di un’Olimpiade a distanza di 20 anni.
“Ho sbagliato e perso tante volte in questi anni – ha continuato Elia –, ma non ho mai mollato e ho sempre creduto fortemente e con testardaggine nella pista e nella possibilità di realizzare questo sogno andando spesso anche contro quelle che sono normalmente le logiche delle squadre WorldTour con cui ho svolto attività su strada. Oggi si corona un sogno. Devo dire grazie a chi mi ha aiutato in questi anni, al CT Marco Villa che oltre che un bravo tecnico è per me un vero amico e in particolar modo un grazie va alla mia famiglia e grazie ad Elena (Cecchini, la fidanzata ciclista, anche lei azzurra su strada a queste Olimpiadi, ndr) che riesce sempre a mantenermi tranquillo anche nei momenti di maggiore panico come può essere la vigilia di un appuntamento così prestigioso”.
Elia Viviani, nato a Isola della Scala il 7 febbraio 1989, ma abita a Vallese di Oppeano, sempre nel Veronese, ha dimostrato di essere il più forte e di meritare questa medaglia. Ma non sono mancate le difficoltà. In primis una caduta in cui è rimasto coinvolto nella prima parte di gara. “La caduta sicuramente mi ha scosso”, ha ammesso il veneto. “Mi sono fermato per capire se c’era qualche problema alla bicicletta, ma quello era il meno. Mi sono poi preso un giro per verificare che fisicamente fosse tutto ok, ma sapevo di essere in testa ed ho mantenuto la tranquillità e forse questo episodio mi ha dato ancora maggiore determinazione”.
Il momento clou della prova finale, la Corsa a punti, forse è stato quella terzultima volata in cui ha superato nettamente Cavendish, Gaviria e Hansen. Un momento di grande consapevolezza: “Sì quando ho vinto la quella volata ho capito che era fatta e poi gli ultimi dieci giri me li sono anche un po’ goduti”.
Il percorso di Elia Viviani in pista raggiunge forse la punta massima dell’iceberg, almeno per il momento. “Con questa medaglia d’oro si chiude una prima parte importante della mia carriera. Ora voglio concentrarmi più esclusivamente sull’attività su strada, ma sicuramente non lascerò la pista perchè se lo merita la Nazionale e perchè la pista fa parte della mia carriera. E poi vedere crescere dietro di me un gruppo di giovani così forte come sono Ganna, Consonni, Bertazzo, Lamon e Scartezzini e tanti altri mi dà fiducia e voglia di continuare. La loro presenza qui a Rio è stata molto importanti, le loro prestazioni hanno dato morale anche a me. Hanno dimostrato come quartetto di avere delle grandi qualità e con questi ragazzi a Tokyo 2020 possiamo andare a prenderci una medaglia!”
(Servizio a cura di Giorgio Torre)