DOHA (Qatar) – E’ uno sprint al fotofinish a decidere il podio della prova mondiale delle donne elite. Sul traguardo di Doha il testa a testa tra Amalie Dideriksen (Danimarca) e Kirsten Wild (Olanda) si risolve a favore della danese, al primo titolo iridato nella massima categoria dopo la doppietta conquistata da junior.
Piazza d’onore per la possente velocista olandese che non è riuscita a finalizzare il grande lavoro della nazionale orange per tutta la corsa.
Medaglia di bronzo la finlandese Lotta Lepisto, brava a battezzare le ruote giuste per la volata. Marta Bastianelli, quinta classificata, è la migliore azzurra.

Il podio del Mondiale Donne Elite di Doha 2016

Il podio del Mondiale Donne Elite di Doha 2016


LA GARA. 46 nazioni al via per 145 atlete. Forfait dell’ultim’ora per la piacentina Giorgia Bronzini che oggi era tra le favorite per il tris iridato dopo i successi di Geelong 2010 e Copenaghen 2011.
Con la bandierina del via che si abbassa alla Qatar Foundation, prima di entrare nel circuito di Pearl Qatar le concorrenti affrontano un tratto in linea di 28 km.
Con grande coraggio e spirito di sacrifico la giapponese Eri Yonamine attacca subito in perfetta solitudine. Il gruppo lascia fare, ma la mantiene a distanza di sicurezza. La campionessa nazionale crono e strada in carica guadagna fino a 44” sul gruppo che si mantiene compatto e si reidrata con regolarità.
Dopo 45 km di fuga solitaria, la Yonamine viene raggiunta dall’elvetica Nicole Hanselmann. Il nuovo tandem di testa riguadagna qualche decina di secondi di vantaggio, ma la sensazione è che la gara stenti a decollare.
Il traguardo è ancora molto lontano e nessuna squadra vuole sprecare inutilmente energie in attesa di uno sprint a ranghi compatti dato per scontato alla vigilia della corsa.
Anche l’israeliana Paz Bash prova ad evadere e raggiungere le battistrada. Il terzo allungo di giornata è il segnale che la corsa inizia a movimentarsi.
L’OLANDA ENTRA IN AZIONE – Salgono in cattedra le maglie arancioni delle atlete olandesi: Marianne Vos in prima persona, come già alle olimpiadi di Rio, si carica sulle spalle la responsabilità di cambiare il volto alla gara. In pochi minuti le fuggitive vengono riprese e si riparte da zero a -70 km dal termine.
I ripetuti scossoni delle concorrenti olandesi trasformano il gruppo in un lungo serpentone colorato e provano a fiaccare la resistenza delle avversarie.
La selezione avviene in fondo al gruppo mentre Vos, Blaak, Van Der Breggen, Van Vleuten si alternano a fare l’andatura.
L’ATTACCO DELLA NEBEN – Quando le “orange” decidono di tirare il fiato dopo aver sensibilmente ridotto il gruppo di testa a una cinquantina di unità, esce allo scoperto la campionessa mondiale a cronometro Amber Neben.
L’esperta statunitense scatta senza trovare collaborazione alcuna da parte delle altre concorrenti. I secondi che separano la Neben dalle concorrenti salgono piano piano, sebbene dietro l’Olanda e l’Australia facciano il diavolo a quattro per cercare di riprendere la forte cronoman tesserata per la BePink di Walter Zini. Il collegio di giuria estromette dalla gara la russa Olga Zabelinskaya per cambio di bici al di fuori delle zone consentite dal regolamento. A meno 2 giri dal termine (poco più di 30 km) il plotone accusa 36” di ritardo dalla battistrada.
L’ARRIVO – Caldo e fatica si fanno sentire per la quarantunenne californiana. Nel corso della penultima tornata la Neben cede praticamente tutto il margine e si presenta al suono della campana con il gruppo alle spalle.
Il ricongiungimento si concretizza a -15 km dal traguardo.
Dopo il penultimo rifornimento la Gran Bretagna sale sugli scudi e prova a scuotere il gruppo. Danielle King accelera e alla sua ruota si pone immediatamente  l’olandese Amy Pieters. Il gruppo inizialmente si spezza per poi ricompattarsi grazie anche al lavoro dell’azzurra Elisa Longo Borghini. Scatti e controscatti da parte di tutte le migliori animano la corsa.
Le varie nazionali si organizzano per la volata con l’Olanda che torna a monopolizzare le posizioni di testa. La velocità sale.
L'arrivo del Mondiale Donne Elite

L’arrivo del Mondiale Donne Elite


VOLATA AL FOTOFINISH – A poco più di un km dal traguardo il trenino italiano si scompone con la friulana Elena Cecchini che riesce a rimanere miracolosamente in sella. L’Olanda lancia lo sprint di Kirsten Wild alla cui ruota inseguono Amalie Dideriksen (Danimarca), Lotta Lepisto (Finlandia) e Marta Bastianelli.
L’atleta danese riesce a rimontare e superare la Wild e si aggiudica il titolo mondiale al fotofinish, mentre la Lepisto chiude terza. Marta Bastianelli, in corsa fino all’ultimo per un posto sul podio, chiude quinta superata dalla campionessa uscente Elizabeth Armitstead Deignan (Gran Bretagna) negli ultimi metri.
Per la ventenne danese è il terzo successo in un campionato del mondo dopo i due ottenuti da junior a Firenze 2013 e Ponferrada 2014.
La nuova campionessa del mondo Amalie Dideriksen

La nuova campionessa del mondo Amalie Dideriksen


ORDINE D’ARRIVO:
1. Amalie Dideriksen (Danimarca) 134 km in 3h10’27” (media 42.247 km/h)
2. Kirsten Wild (Olanda) s.t.
3. Lotta Lepisto (Finlandia)
4. Elizabeth Armitstead Deignan (Gran Bretagna)
5. Marta Bastianelli (Italia)
6. Roxane Fournier (Francia)
7. Chloe Hosking (Australia)
8. Sheyla Gutierrez Ruiz (Spagna)
9. Joelle Numainville (Canada)
10. Jolien D’Hoore (Belgio)
(servizio a cura di Fabiano Ghilardi)