Chiara Teocchi, dalla danza all'Europeo Ciclocross, pensando al Mondiale…
PONTERANICA (BG) – Dall’oro di Pontchateau in poi, non c’è requie per Chiara Teocchi. Proprio non ce l’ha fatta l’atleta del Team Bianchi Countervail, fresca campionessa europea Under 23 di ciclocross su Bianchi Zolder disc, a resistere alla tentazione e a mettere da parte pioggia, vento e fango per un fine settimana. “Ho approfittato del week-end libero per allenarmi e prepararmi per i prossimi impegni. Questa maglia è meravigliosa ma pesante: dovrò essere sempre al cento per cento”, racconta Chiara.
Vent’anni, bergamasca, Teocchi gareggia da sette stagioni con il Team Bianchi MTB e sabato 29 ottobre ha impreziosito il suo palmares – già ricco di titoli italiani di ciclocross e cross country (l’ultimo da U23 quest’anno) e successi internazionali come quello alle Olimpiadi giovanili di Nanchino – con la medaglia d’oro agli Europei, davanti alla francese Hélène Clauzel.
L’ORO DI PONTCHATEAU
La vittoria agli Europei è maturata già nei giorni precedenti: “Come spesso mi accade, ho provato più volte il percorso – ricorda Chiara – e studiato i pochi passaggi dove si poteva fare la differenza. Mi sono concentrata totalmente sulla corsa. Durante il riscaldamento le gambe giravano come avrei voluto e la testa era pronta: stavo bene”. Una condizione necessaria, ma spesso non sufficiente: “Ci sono sempre le avversarie. E non le avevo ancora affrontate, quest’anno. Perciò, la tattica è stata: parti forte, aumenta il ritmo a metà gara e poi eventualmente dai tutto nella volata”.
Pesante, eppur leggera: a Teocchi è bastato poco per conoscere le sensazioni della maglia di campionessa europea. “Vincere e soprattutto indossare questa maglia ha i suoi pro ma anche i suoi contro. Hai gli occhi puntati su di te, un po’ di responsabilità in più. Però indossare la maglia di campionessa europea ti fa credere di più in te stessa e avere maggiore consapevolezza di quanto vali”. La prima volta al Gp Guerciotti di Milano: “Un piacere correre con la maglia conquistata a Pontchateau. Il terzo posto non è stato un cattivo risultato, considerata l’emozione e i festeggiamenti dei giorni precedenti, per quanto misurati”, prosegue la numero uno d’Europa Under 23.
DALLA DANZA ALLA BICICLETTA
E pensare che da bambina Chiara era una promettente ballerina: “Fino all’età di sette anni ho frequentato danza classica, qualcuno diceva che avrei potuto fare carriera. E fino a otto anni avevo ancora le rotelle alla bici. Poi ho iniziato a frequentare la scuola di MTB di mio padre, ma all’inizio arrivavo sempre ultima fra le ultime: aspettavano me per chiudere le manifestazioni. Per imparare a cambiare marcia ci ho messo tre mesi. Ma poi…”.
Arrivata la prima vittoria, Chiara ci ha preso gusto e non si è fermata più: “Quando vedi che i sacrifici trovano il giusto premio, la passione cresce sempre di più”. La vittoria più bella? “Ce ne sono tante. Quella alle Olimpiadi giovanili di Nanchino è la più sudata, perché ho dovuto maturare in breve tempo anche in discipline meno conosciute, come il Bmx. Però è chiaro che l’oro agli Europei 2016 è il titolo più importante”.
IL MAESTRO GIMONDI E LA LEGGENDA BIANCHI
Fra i consigli più preziosi per Chiara, ci sono quelli del presidente Felice Gimondi, un autentico maestro per lei: “Mi ha telefonato dopo gli Europei, contentissimo, chiedendomi: ‘Ma è vero o no che hai vinto?’. E si è complimentato. Mi emoziona molto ascoltare i racconti delle sue imprese dalla sua voce. Il consiglio che ho fatto più mio? Testa bassa e menare”.
Teocchi utilizza i modelli Methanol per le gare di cross country e la Zolder disc nel ciclocross. “Per una ciclista bergamasca, correre con una Bianchi è il massimo che si possa desiderare. Bianchi è la storia del ciclismo, ma non solo: far parte del Team Bianchi MTB vuol dire avere a disposizione materiali e tecnologie all’avanguardia e ottime bici studiate per ogni tipo di esigenza, come la nuova Methanol CV con la tecnologia Countervail”.
Chiara Teocchi ha iniziato a gareggiare nel Team Bianchi MTB a dodici anni. A raffinare ed esaltare il suo talento è stato Andrea Ferrero, team manager della squadra giovanile: “E’ stato un secondo papà. Mi ha aiutato nei momenti difficili, non smettendo mai di credere in me. Prima delle Olimpiadi giovanili è stato fondamentale: l’oro e l’argento di Nanchino sono in gran parte merito suo”. Entrando nella squadra Under 23, Chiara ha trovato Massimo Ghirotto: “Un grande professionista, con il quale mi sono trovata subito a mio agio. Ma non parliamo solo di corse e allenamenti: anche con lui c’è un solido rapporto umano”.
SAGAN E I SOGNI IRIDATI
Oltre agli insegnamenti di Gimondi, Ghirotto e Ferrero, Teocchi si ispira anche a un campione ancora in attività: Peter Sagan: “Mi piacerebbe avere il suo carattere. E’ un atleta di grande valore e una persona solare”. Come lui, anche Marco Aurelio Fontana: “Ci vediamo spesso in nazionale, è un professionista serio e al contempo una persona allegra e spensierata”.
Iniziata con un titolo europeo e due podi in Italia, la stagione 2016-2017 del ciclocross è ancora lunga. Chiara lo sa ed è molto convinta dei suoi obiettivi: “In Coppa del Mondo correrò con le Elite, sarà un’ulteriore esperienza di crescita, utile per studiare le avversarie che ritroverò al Mondiale, l’appuntamento più importante della stagione”. E fra dieci anni, dove si vede Chiara? “Ancora in sella alla mia bici, ancora in prima linea, vivendo esperienze all’estero”.