VERONA (VR) – La medaglia d’oro olimpica di Elia Viviani illumina la grande stagione del ciclismo veronese. Le maglie iridate della junior Martina Stefani e delle master Camilla Bertossi e Giovanna Bonazzi dicono che il ciclismo femminile brilla di luce propria e che c’è continuità ad alto livello. Due medaglie di bronzo paralimpiche, due titoli europei, 16 italiani, 28 regionali più due podi mondiali, due europei e 24 italiani tra strada, pista, handbike, bmx, mountain bike confermano, una volta di più, la qualità di Verona in tutte le categorie, in tutte le discipline del ciclismo.
Premiazioni Giovanissimi

Premiazioni Giovanissimi (foto Photobicicailotto)

Vanno aggiunte due maglie rosa al Giro d’Italia handbike (una assoluta). Accanto a tutto questo c’è un record significativo, di buon auspicio per il futuro: Verona è la prima provincia del Veneto come numero di tesserati tra i giovanissimi (ha superato Treviso). E, passando al vertice della piramide, ha esultato 9 volte per le vittorie dei suoi professionisti (saliti per altre 18 volte sul podio).
Il presidente del Comitato FCI di Verona Gianluca Liber

Il presidente del Comitato FCI di Verona Gianluca Liber (foto Photobicicailotto)

Il presidente Gianluca Liber può archiviare l’annata e il suo mandato al vertice di un comitato provinciale che ha lavorato sodo, con grande soddisfazione. Nella Festa che chiude la stagione non sta lì a elencare numeri «sintesi -. dice – di un tessuto di società che mettono in bici i nostri ragazzi e ragazze, li allevano, li fanno crescere, insegnano loro ciclismo e vita». Il «grazie va agli atleti, ai genitori, ai dirigenti, a tecnici preparati che fanno sì che Verona conti a livello nazionale e regalino tante soddisfazioni ed emozioni». «Il risultato – chiude Liber – è che la nostra provincia svolge un’attività ad alto livello. Ci sono quelli che tagliano per primi il traguardo, ma qui vincono tutti, perché ogni nostro ragazzo esce arricchito da un’esperienza che sarà utile nella vita».
Lo riconoscono le autorità del ciclismo. Il consigliere nazionale Igino Michieletto sottolinea che «qui c’è una parte buona della società italiana» e ricorda: «Il ciclismo si fa sulla strada, a contatto con la gente e, allora, i nostri atleti hanno il compito di offrire un ciclismo dal volto sorridente, di trasmettere la gioia del pedalare, dello stare assieme. Siano ragazzi belli, sani, accoglienti, gioiosi. Il ciclismo è grande agonismo, ma è anche grande amicizia». Il presidente regionale Raffaele Carlesso definisce «le società ossa della Federciclismo, capaci di superare anche i gravi problemi di questi anni». «Verona – dice – è provincia che svolge un’attività eccezionale a tutti i livelli, a partire dai giovanissimi, creando una solida base per il futuro. Alla promozione giovanile, seguono i risultati. La provincia è ben rappresentata in tutte le categorie ed è la prima in Italia nel bmx, disciplina per la quale va ringraziato il Comune di Verona per la realizzazione del miglior impianto in Europa. Chissà che, un giorno, un italiano non possa tornare a gareggiare nel bmx ad un’Olimpiade».
Il saluto dell’assessore allo Sport del Comune, Alberto Bozza rende «merito ai tanti operatori del ciclismo che, con umiltà e umanità, seguono tanti ragazzi in una disciplina che esige tanta fatica e tanto sacrificio». «Il movimento veronese – conclude – è in continua crescita e rappresenta un orgoglio per la città che non può mancare di fare i complimenti alle famiglie che accompagnano figli e figlie alle corse».
Tutti i campioni italiani "veronesi"

Tutti i campioni italiani “veronesi” (foto Photobicicailotto)

La Festa del ciclismo, a Villa Quaranta, è segno di riconoscenza nei confronti degli amici sponsor (Wintex, Zen Air, Alé, Avesani, Tmf, Polisportiva Bardolino, Primacasa, Nuova Veronauto, Cordioli Costruzioni, De Beni Mario, General Store, Fontana, VenGraph, Rotal Met), di chi ha onorato il ciclismo in passato (presenti Nicola Minali, Nicola Chesini, Severino Andreoli, Pietro Guerra, Dimitri Konyshev, Paola Pezzo, Mirko Allegrini, Paolo Rosola) e oggi (Edoardo Zardini e Michele Scartezzini), di Adelia Brazzali che, dopo 23 anni, lascia il delicato compite di giudice di gara e di Giampietro Mantovanelli, per il grande contributo dato (in qualità di presidente Udace) alla promozione e diffusione del ciclismo amatoriale.
(Servizio a cura di Renzo Puliero)