Calice d’Oro 2016: Treviglio ha celebrato gli iridati Elisa Balsamo e Paolo Bettini
TREVIGLIO (BG) – Il nuovo corso della Ciclistica Trevigliese è contraddistinto anche dal ritorno del Calice d’Oro, uno dei premi più prestigiosi ed ambiti. Ed è stato un ritorno in grande stile quello vissuto oggi nell’Aula magna del “Centro Salesiano Don Bosco” in centro a Treviglio. Un ritorno a forti tinte iridate, come mai era accaduto nella sua pur gloriosa storia ultra quarantennale (fu istituito per la prima volta nel 1976): a ricevere il premio sono stati due campioni del mondo.
Il talento del presente e del futuro, la cuneese Elisa Balsamo, tesserata per l’orobica Valcar-PBM, ha ricevuto il Calice d’Oro come “Promessa del ciclismo bergamasco”, prescelta da una giuria di esperti lo scorso novembre, ed il campione del passato, il toscano Paolo Bettini, che ha ricevuto dalle mani del presidente della Ciclistica Trevigliese Marco Taddeo e dal sindaco di Treviglio Juri Imeri il Calice d’Oro come “Campione ideale”.
I riflettori di giornata sono tutti rivolti su di loro: il due volte iridato e campione olimpico Paolo Bettini e la giovane promessa del ciclismo femminile, che è già una magnifica realtà, Elisa Balsamo reduce da una stagione 2016 a dir poco fantastica. A 18 anni è campionessa del mondo su strada Donne Junior, campionessa del mondo Omnium ed Inseguimento a squadre su pista, campionessa europea Omnium e Inseguimento a squadre, vice campionessa europea su strada e campionessa italiana strada.
Presenti anche gli esponenti della Federciclismo che hanno elogiato l’iniziativa della Trevigliese. I neoeletti vice presidente nazionale FCI Michele Gamba e il consigliere Gianantonio Crisafulli, il presidente del Comitato Lombardo FCI Cordiano Dagnoni ed il presidente della FCI di Bergamo Claudio Mologni.
È intervenuto anche Paolo Marabini, della Gazzetta dello Sport, che ha condotto le interviste ai due premiati che vi riassumiamo di seguito.
Il primo è Paolo Bettini.
La vittoria più difficile? “Il Lombardia 2006 perchè in dieci giorni sono passato dalla grande euforia della vittoria al Mondiale al dolore per l’improvvisa morte di mio fratello Sauro che insieme a mio padre ero colui che praticamente mi ha messo in bicicletta. Non è stato facile tornare in sella e quella vittoria è stata speciale”.
La vittoria che manca nel tuo ricco palmares? “Penso proprio il Giro delle Fiandre perchè è una corsa che mi è sempre piaciuta molto, ho raccolto diversi piazzamenti, ma la vittoria mi ha sempre respinto”.
Il giorno in cui hai toccato il cielo con un dito? “Penso a Varese 2008, quando ho concluso quel Mondiale e quindi la mia carriera. Quando sono entrato nell’ippodromo, ho vissuto un momento unico. L’atmosfera incredibile per la vittoria di Ballan e il secondo posto di Cunego. Tutti i miei avversari lì attorno a me, sembrava quasi che mi avessero aspettato per accompagnarmi al traguardo. Mi sono detto: cosa volere di più? È perfetto io la chiudo qui”.
E la vittoria ad Atene 2004? “La vittoria dell’Olimpiade è qualcosa di speciale e unico. Un successo che ti proietta al di fuori del tuo sport e ti porta nelle case di tutti gli italiani. Io poi sono stato la prima medaglia d’oro italiana a quella Olimpiade e anche la sera al villaggio olimpico ricordo una festa bellissima”.
Poi è il turno di Elisa Balsamo.
Si comincia coi ringraziamenti. “Devo dire grazie alla mia squadra che mi ha permesso di vivere questa grande stagione. Grazie alle mie compagne che sono state fantastiche, un gruppo eccezionale. Grazie ai miei genitori che sa sempre mi sono stati vicino e mi hanno supportato nella mia attività. Grazie alla Ciclistica Trevigliese, è per me un onore ricevere questo premio”.
Tre volte campionessa del mondo quest’anno. Una su strada e due su pista. Qual è il più bello? “Il Mondiale a Doha ha dato grande visibilità al ciclismo femminile, ma io do lo stesso valore a tutti, anzi sento di dire che le vittorie in pista sono poi servite anche per riuscire a vincere quello su strada”.
La corsa dei sogni? “Sognare non costa nulla, quindi dico che mi piacerebbe un giorno vincere l’Olimpiade”, e lo sguardo di Elisa Balsamo va inevitabilmente ad incrociare quello di Paolo Bettini.
Premiato anche il presidente della Valcar-PBM Valentino Villa e i genitori di Elisa Balsamo, Sergio e Silvia.
Infine consegnato anche il premio che ricorda la memoria di Gianni Casati voluto da due anni dalla Ciclistica Trevigliese per gratificare chi lavora dietro le quinte con passione per il ciclismo. Quest’anno il premio è andato a Gianmario Forcella tra i fondatori del Pedale Brembillese, presidente in carica dal 2003 e sempre presente sui “campi gara” al fianco dei suoi ragazzi. Tra parentesi, come ha ben sottolineato lo stesso Forcella, dal Pedale Brembillese sono usciti anche due futuri vincitori del “Calice d’Oro”: Marcello Franzini e Fausto Masnada.
Ultima premiazione per il valtellinese Alessandro Pini e la madre, in segno di riconoscimento per i sacrifici fatti, considerata anche la distanza percorso ogni domenica, e per gli importanti risultati che negli ultimi due anni il ragazzo ha regalato alla Ciclistica Trevigliese. Spazio poi alle nuove squadre e all’attività del 2017 che vi presenteremo a breve.
(Servizio a cura di Giorgio Torre)