Davide Martinelli si diverte con il cross, pensando al Giro e sognando la Roubaix
LODETTO DI ROVATO (BS) – Per la prima volta in carriera, ieri, Davide Martinelli, giovane professionista della Quick-Step Floors classe 1993, si è cimentato con una gara di ciclocross. È accaduto a Bosisio Parini, nella prova del Trofeo Piemonte-Lombardia Ciclocross, un primo impatto faticoso, ma decisamente divertente (nella foto Fabiano Ghilardi, Martinelli in azione a Bosisio Parini).
“L’ho presa come un buon allenamento”, ci ha raccontato lo stesso Davide, figlio dell’ex professionista e direttore sportivo dell’Astana Beppe Martinelli. “In ritiro con la squadra abbiamo macinato molti chilometri e ho visto la possibilità di partecipare a questa gara come un modo diverso per iniziare ad approcciare il ritmo di corsa anche se ho avuto tre problemi meccanici che mi hanno un po’ complicato le cose, ma fa parte del gioco”.
È competitivo Davide, l’abbiamo imparato a conoscere fin da ragazzino. Quando decide di fare una cosa, la vuole fare bene e se poi è una gara si può cercare anche di vincere. Ma ieri era un’altra storia. “Le sensazioni sono state molto buone. Quando c’era da spingere, spingevo forte, poi, sul tecnico, è chiaro che pagavo un po’ rispetto agli specialisti. Poi ho forato tre volte e per tre volte ho dovuto mettermi ad inseguire. Diciamo che comunque mi sono divertito parecchio a fare qualche sorpasso e spero che anche il pubblico presente si sia divertito nel vedermi”.
Freddo, fango, guasti meccanici, mani da tenere ben salde sul manubrio. Forse un allenamento importante anche in vista di ambientazioni simili che Davide Martinelli vorrebbe e potrebbe ritrovare più avanti nella stagione. “Sicuramente ricorda un po’ il Nord e quelle classiche che a me piacciono tanto”, ammette il corridore bresciano che lo scorso anno ha debuttato tra i professionisti.
Una stagione 2016 molto positiva, forse anche più di quello che ci si poteva aspettare. Tante buone prestazioni, piazzamenti e soprattutto già due vittorie, anche di una discreta importanza: a febbraio ha vinto la seconda tappa del Tour Cycliste International La Provence e poi a luglio la prima tappa del Tour de Pologne.
Segnali importanti che la Quick-Step Floors ha recepito. “La squadra il primo anno penso che voglia capire innanzitutto che corridore sei e io ho sempre cercato di dare il massimo. Poi, certamente, i risultati hanno aiutato tanto anche me per prendere consapevolezza nei miei mezzi e nelle mie possibilità e la squadra ha sicuramente riposto sempre più fiducia in me anche per questa nuova stagione. Sono contento perchè credo di aver lavorato bene e sento di essere cresciuto molto e me ne sono accorto già in questi primi ritiri della stagione che sono più maturo e pronto rispetto a un anno fa”.
Appunto. La nuova stagione 2017. Quali sono i programmi di Davide Martinelli? “Il debutto lo farò tra gennaio e febbraio al Dubai Tour, poi sarà all’Abu Dhabi Tour, corse che serviranno a preparare gli appuntamenti per me più importanti della stagione. Sicuramente sarò alla Strade Bianche, alla Milano-Sanremo, al Giro di Romandia e quindi al Giro d’Italia. Poi, diciamo, sono in lista tra le possibili scelte per la Parigi-Roubaix ed altre gare in Belgio, ma per queste non ho ancora la certezza di parteciparvi. Sono comunque molto contento – ammette Martinelli – la squadra mi ha dato fiducia per corse importanti e io spero di ripagare questa fiducia”.
Nel percorso di crescita che hai avuto in questo 2016, quanto è stato importante avere al fianco così tanti campioni? “Davvero – sorride -, quando mi guardo attorno, certe volte quasi non ci credo di essere circondato da compagni di squadra che sono tutti dei grandi campioni. Da loro ho imparato che ogni appuntamento importante va preparato e curato in ogni dettaglio. Tra tutti io ammiro molto Tom Boonen. È un campione incredibile anche giù dalla bicicletta e quando può mi sa sempre dare un consiglio. Per tutti noi è davvero un punto di riferimento e mi dispiace tanto pensare che da metà stagione non ci sarà più. Il bello di correre in una squadra come questa – prosegue Martinelli – è che si corre sempre per vincere. Magari non a livello personale, ma la squadra ha sempre un capitano per ogni tipo di gara e questo cambia la mentalità di tutti i componenti e anche a me l’ha cambiata”.
Tornando al ciclocross, ti vedremo ancora tra il fango? “No quest’anno non credo. Come dicevo ho partecipato a questa corsa perchè c’erano delle condizioni particolari per farlo. Era vicino a casa, ci correva anche la mia ragazza (la ciclocrossista Rebecca Gariboldi, ndr) ed era un’ottima occasione per fare allenamento prima del nuovo ritiro in Spagna”.
(Servizio a cura di Giorgio Torre)