Zamperini tricolore, ma la Verona della pista resta in un angolo…
VERONA (VR) – Il titolo italiano dell’esordiente Edoardo Zamperini (Off. Alberti) illumina la pista veronese. Dopo aver conquistato i tre quarti dei titoli in palio ai campionati regionali, il Centro pista di Pescantina si conferma al vertice ai “tricolori”, dove vince uno dei due titoli conquistati dal Veneto (l’altro ad opera di due ragazze vicentine nella velocità olimpica) e, al titolo di Zamperini, aggiunge la medaglia di bronzo nell’inseguimento a squadre allievi, la disciplina nella quale maggiormente si vede il livello di preparazione raggiunto.
E qui va segnalato che il quartetto veronese, composto da Pietro Generali, Federico Zorzan, Davide De Cassan, Daniel Floriani e Riccardo Pollini, campione veneto, nemmeno era stato convocato dal commissario tecnico della pista veneta, Costa.
La scelta ha lasciato sconcerto e rabbia a Verona che, comunque, ha voluto presentare un proprio quartetto a Dalmine, sede dei “tricolori”, gestito dal presidente provinciale Diego Zoccatelli perché Sergio Bianchetto, che l’aveva preparato, non era stato coinvolto da Costa. Insomma, il quartetto veronese ha fatto nettamente meglio di quello che era stato scelto dal c.t. veneto.
Ci sono stati, alla vigilia, momenti di tensione. La voglia, da parte dei responsabili del Centro gestione pista di Pescantina, di mollare tutto c’è stata. Ovviamente, la passione, alla fine, ha avuto la prevalenza ed i toni, ora, sono concilianti. Luciano Donatelli, responsabile del Centro di Pescantina, dice: «Come responsabile, mi sento offeso per Bianchetto. È un tecnico che ha vinto tutto, che ha guidato tutte le rappresentative azzurre, che ogni anno ottiene successi ai campionati regionali e italiani. Insomma, la sua competenza ed esperienza sono fuori discussione, eppure, a differenza di altri tecnici, non è stato nemmeno coinvolto».
Il sospetto che quanto accaduto sia dovuto alla scelta di Bianchetto di sostenere, alle ultime elezioni del comitato regionale, Raffaele Carlesso, deve essere passato per la mente dei tecnici veronesi, ma si spera che nello sport vengano respinte queste logiche tanto presenti nella politica di oggi. Bianchetto stesso ribadisce: «Io volevo essere il tecnico regionale della pista per far lavorare i Centri del Veneto come io lavoro a Pescantina, con l’obiettivo di fare resuscitare la pista. Non mi interessava vincesse Carlesso o Michieletto. Ora io mi impegno per Verona».
Su quanto avvenuto, l’olimpionico non entra in poolemica: «Costa è un bravo tecnico e, se ha sbagliato, lo ha fatto in buona fede. Io lavoro per le società di Verona e, se i corridori hanno merito, devono avere la possibilità di correre i campionati italiani. Per l’inseguimento a squadre, Costa aveva deciso solo per Generali, ma noi avevamo vinto il campionato regionale e quel quartetto meritava di competere ai tricolori».
I risultati gli hanno dato ragione. «Verona – fa presente Bianchetto – è sempre stata al top. Io sostengo che il Veneto non possa non avere squadre in grado di ben figurare ai tricolori, anche se, in questo periodo, il Veneto non ha grandi corridori. A Verona, siamo fortunati perché tutte le società mandano i loro ragazzi in pista».
Bianchetto è fiducioso anche rispetto al futuro. «Non siamo nell’anno migliore – rileva -, ma altri ragazzi stanno crescendo bene come, ad esempio, Floriani e altri del primo anno. E tra i giovanissimi G5 e G6 che frequentano il velodromo, qualcuno verrà fuori di sicuro».
«Stiamo investendo molto anche sugli allievi del primo anno», fa presente il presidente provinciale Diego Zoccatelli che, sulle scelte regionali per i tricolori, commenta: «Nessuna polemica. I nostri corridori hanno fatto un ottimo campionato regionale, vincendo maglie in tutte le specialità. Sono risultati che fanno piacere, frutto del lavoro di Bianchetto: non avessimo uno con la sua esperienza e il suo amore per i giovani, difficilmente li avremmo. Spero che Sergio continui a collaborare. La strada imboccata è giusta. A livello regionale, dovrebbero tenere maggiormente in considerazione Bianchetto, che a 78 anni continua a essere esempio di competenza e passione. Come comitato provinciale, abbiamo voluto fortemente ci fosse il quartetto di Pescantina ai campionati italiani, convinti che i nostri campioni regionali fossero in grado di giocarsela con tutti. La medaglia di bronzo lo conferma. Nessuno, poi, si aspettava il successo di Zamperini, uno che da Azzago raggiunge Pescantina per gli allenamenti con costanza e passione, ben allenato da Sabaini».
Zoccatelli conclude: «C’eravamo rimasti male quando si era saputo della mancata convocazione del quartetto campione regionale e ci siamo dati da fare. Quella che io chiamo da “triplice”, composta da Donatelli, Bianchetto e Zanolli, quella che “tiene su” il velodromo, meritava questa soddisfazione».
(Servizio a cura di Renzo Puliero)