Paolo Aresi – giornalista e scrittore.
Dal 2015 cura la rubrica “#AMOLABICI, le Cicloctorie di Paolo Aresi” sul sito www.bicitv.it.
Il ciclismo è una sua grande passione, ha trascorso l’infanzia tifando Felice Gimondi.
Pedala con una certa energia, ma il poco tempo a disposizione lo penalizza.
#AMOLABICI – “Hai ragione Martina, tutto torna!”
Ce la farà Nibali a battere Froome? La prima settimana di Vuelta ha detto che il nostro Vincenzo c’è, ma che il “Keniano bianco” è al momento più brillante. Scrivo dopo l’ottava tappa in cui Froome ha preso a Nibali altri quindici secondi. Anche Fabio Aru si difende e si trova a un minuto e sei secondi dalla testa, in sesta posizione. Ci sono altre due settimane di corsa, tutto può succedere ed è probabile che Nibali cresca nei prossimi dieci giorni per arrivare a un gran finale. Stiamo a vedere.
Certo che questa Vuelta è diventata – ormai da anni per la verità – una corsa importante, appassionante, non più un fatto più o meno locale che interessava soprattutto i corridori spagnoli. La globalizzazione ciclistica. Le frontiere sono andate in frantumi e questa è una buona cosa. Meno buona è la confusione in atto. Meno buono il fatto di confrontarsi sul piano produttivo con paesi che pagano la manodopera un decimo di quanto la paghino gli altri. E via dicendo. Ma questo è un altro discorso.
Ben venga l’apertura del mondo, le corse in Qatar piuttosto che in Colorado o in Malesia. Ben venga una Vuelta di Spagna ormai di livello ampiamente internazionale. Un Giro di Polonia che comincia a farsi conoscere… L’ho già scritto, dispiace d’altro canto vedere che in Italia ci stiamo impoverendo e che ormai di corse a tappe ne sono rimaste ben poche…
Durante questa settimana abbiamo avuto motivo di esultare grazie ai più giovani, grazie a Luca Tombini, campione del mondo di mountain bike-trial e a Martina Fidanza, campionessa del mondo juniores in pista, nello “Scratch”. Mondiale anche nella gara a squadre insieme all’altra bergamasca, Chiara Consoni. Un grande successo, un motivo di grande gioia.
Martina me la ricordo insieme alla sorella Arianna con il papà Giovanni alla cronocoppie “padri e figli” che si faceva a Stezzano, una bellissima gara che ebbe anche grande successo, credo si arrivò fino alle quattrocento coppie. Correvano padri e figli di ogni età, soprattutto era bello vedere bambini di sei, sette anni impegnarsi allo spasimo accanto al loro babbo per cercare di dare comunque il meglio di sé. Martina e Arianna erano lì, correvano con il papà Giovanni, ex professionista che colse diverse vittorie, fra le altre la classifica a punti di un Tour de France, e io pure correvo con i miei due figli, che però erano maschi… poi venne anche il terzo, il più piccolo. Un bel ricordo.
Giovanni pedalava con le figlie e c’era anche la mamma, bella e gentile, che li aspettava all’arrivo… “Tutto torna” diceva la giovane Martina, allieva del liceo artistico di Bergamo, in una intervista. Ed è vero: l’impegno di un genitore che sta accanto ai figli, che dedica loro tempo ed energie ha un ritorno. Basta guardare Martina e Arianna.
Dopo le vacanze, ho ripreso a pedalare; domani, domenica, andrò con i miei amici del team Pesenti ad affrontare la nostra gara in salita da Tavernola a Vigolo, in cima al paese dove finisce la strada. Lo scorso anno feci la Predore-Parzanica a chilometri zero e fu un’impresa (arrivai penultimo!). Domani affronto Vigolo con centocinquanta chilometri fatti in questa settimana di ripresa. Come andrà? si preannuncia una gran bella giornata sul lago e quello che conta è non fare incidenti, ma pedalare con gioia. Allora, in ogni caso, andrà bene!
Buone pedalate a tutti.