Paolo Aresi – giornalista e scrittore.
Dal 2015 cura la rubrica “#AMOLABICI, le Cicloctorie di Paolo Aresi” sul sito www.bicitv.it.
Il ciclismo è una sua grande passione, ha trascorso l’infanzia tifando Felice Gimondi.
Pedala con una certa energia, ma il poco tempo a disposizione lo penalizza.
#AMOLABICI – Tra una pedalata, una preghiera e… La Vuelta!
Ed eccoci qui, il torrido agosto se ne è andato, ora abita in un territorio sconosciuto, che tuttavia ben conosciamo: il passato. Sappiamo che cosa ci è accaduto, ricordiamo i nostri giorni, ma dove vanno a finire i giorni e i fatti che si succedono e passano? Che territorio è davvero quello che definiamo “passato” e che nel tempo cresce, cresce, cresce…
Settembre si è presentato con la pioggia e il sole, in una mattina che pareva una benedizione. L’aria si è rinfrescata, pedalare stamattina è stato bello, sono salito a Bedulita e appena sopra il paese mi ha sorpreso un acquazzone bello e buono: poco male perché avevo un giubbetto arancione abbastanza pesante, impermeabile, del Santini. Sono sceso con attenzione, con l’impressione non piacevole che la ruota posteriore slittasse facilmente.
Colpa delle gomme? Andrò a verificare dai miei amici Antonio e Luca Pesenti. A proposito, domenica organizzano un’altra tappa del nostro trofeo dello scalatore, dopo che domenica abbiamo fatto Tavernola-Vigolo, con l’arrivo un paio di chilometri sopra il paese. Io mi sono presentato dopo una sosta di venti giorni per le ferie e una ripresa di centoventi chilometri durante l’ultima settimana: alla fine credo di essere arrivato circa ventesimo su una trentina di partecipanti. Mica male! Domenica ci attende la salita da San Pellegrino Terme a Salvarizza, salita che non conosco per niente. Organizza Gianni Gardella con la moglie, amico del team Pesenti, organizzatore anche della festa del borgo di Salvarizza. Il ricavato va all’associazione per la lotta alle malattie rare. Una buona causa.
A proposito di buone cause, mi viene in mente l’inchiesta che ho scritto in questi giorni e apparsa oggi sul settimanale “Bergamo Post”, in edicola ogni venerdì. Ho affrontato una questione molto vecchia, che risale al maggio del 1944: le apparizioni delle Ghiaie di Bonate. Ho potuto parlare con tre persone molto anziane, che in quei giorni erano lì, che vivevano nello stesso luogo della veggente, la bambina di sette anni che si chiamava Adelaide, e ne erano amiche.
Adelaide è morta tre anni fa, fino alla fine ha confermato che lei in quei giorni la Madonna l’ha vista davvero. Io mi sono fatto l’idea che, in ogni caso, in quei giorni la bambina fu testimone di qualche cosa di davvero straordinario. Che cosa? Non lo so. Ma in questo luogo di pace dove è stata costruita una cappella, alle Ghiaie di Bonate, vengono tante persone, anche ciclisti, con le divise sgargianti, si fermano per un momento, mettono il piede per terra, abbassano la testa. Credo che preghino. Anche pedalando, anche nella fatica, anche nella gioia della bicicletta la percezione che la realtà che viviamo non si esaurisca qui e ora la si sente.
Mi viene in mente Vincenzo Nibali quando vinse il Giro d’Italia lo scorso anno pensando al suo amico, a quel ragazzino della sua squadra, in Sicilia, morto in bici perché travolto da un’auto. E Vincenzo è ancora lui, forte, maturo, esperto, scaltro. Mentre scrivo si trova al secondo posto della Vuelta, a meno di un minuto dal dominatore, Froome, e proprio ieri Vincenzo ha guadagnato una manciata di secondi.
Ce la farà Nibali a scalzare il vincitore del Tour de France e a bissare la vittoria del 2010? Settimana scorsa avevo scritto che Nibali aveva buone probabilità, che con l’andare dei giorni sarebbe cresciuto. Infatti è passato dal quarto al secondo posto. Un po’ meno fiducia avevo in Fabio Aru. Pensavo alla maturità del campione siciliano e al fatto che non avendo corso il Tour, la sua Vuelta sarebbe stata in crescendo.
Ma il suo crescendo arriverà a scalfire il primato di Froome fino a detronizzarlo? Non sarà facile, ma non è impossibile. Sabato e domenica sono previste due tappe terribili, con grandi salite: staremo a vedere.
Buone pedalate a tutti!