Pedalando coi campioni: il debutto di Paolo Bettini e Italo Zilioli. A Casazza vince Paolo Lanfranchi
CASAZZA (BG) – Al Giro d’Italia del 2000 si era tolto lo sfizio di anticipare sua maestà Pantani a Briancon. E oggi a Casazza Paolo Lanfranchi si è nuovamente imposto in una gara dall’ordine d’arrivo regale: l’ex corridore della Mapei ha fatto sua la 12° Pedalando coi campioni – 5° Trofeo Sci Club Valtorta, cronosquadre intorno al Lago di Endine a cui hanno partecipato oltre 100 glorie del ciclismo più o meno recente.
Essendo una kermesse benefica, il primo posto di Casazza non è paragonabile a quello della Corsa rosa, ma probabilmente anche al 49enne di Gazzaniga farà un certo effetto scorrere l’ordine d’arrivo e vedere alle sue spalle Savoldelli, Moser, Gavazzi, Prim, Motta, Contini e l’olimpionico Paolo Bettini, alla suo debutto nella manifestazione organizzata da Ennio Vanotti e dall’U.C. Casazza.
Questi ospiti – in collaborazione con un cielo terso – hanno fatto sì che la giornata si trasformasse in una festa per l’intera bergamasca: tantissima la gente accorsa per vedere i loro beniamini pedalare in compagnia di 500 amatori. Lanciati da uno starter d’eccezione come Italo Zilioli, al via si sono schierati 120 team, composti da un ex professionista e quattro cicloamatori. Gli applausi più forti sono andati al grillo Bettini, le cui gesta sono ancora scolpite nella memoria di tutti, ma ovazioni hanno accompagnato anche le partenze di Marco Velo, Gibì Baronchelli, Dino Zandegù, della maglia nera Bruno Zanoni, di Domenico Perani, accompagnato dall’ipovedente Emanuele Bersini e dell’ideatore della manifestazione Ennio Vanotti. Senza dimenticare le promesse del ciclismo Martina Fidanza (due volte iridata su pista) e Chiara Teocchi (campionessa europea di ciclocross e pluricampionessa italiana nella mountainbike).
E sono stati proprio i giovani una delle note liete dell’evento. Una decina le squadre composte da bambini dai 7 ai 15 anni i quali, più che far fatica lungo i 17 km del percorso, si sono dannati l’anima per recuperare più autografi possibili: i più oculati si sono muniti di block notes, gli altri si sono arrangiati, facendosi firmare anche le maglie di gara.
Per loro, del resto, non c’erano velleità di classifica, al contrario degli amatori del Team Vedovati che, trainati da Lanfranchi, hanno fermato le lancette sul tempo di 22’ e 49”, appena un secondo meglio del team capitanato da Matteo Algeri; sotto i 23’ anche la squadra di Ermanno Brignoli, terzo. Ma l’unico podio che ha un valore è quello su cui sono salite le associazioni a cui è stato devoluto il ricavato: Cuore di Donna (impegnata nella prevenzione delle patologie oncologiche femminili) e la Onlus Giorno per giorno, il cui scopo è aiutare la bergamasca Jenni Cerea nella lotta contro una rara patologia cerebrospinale. Del resto, il capitano per cui i campioni del ciclismo si sono radunati a Casazza era proprio la solidarietà.
Ordine d’arrivo 12° Pedalando coi campioni:
- Paolo Lanfranchi (con Simone Verzeroli, Samuele Bergamelli, Carlo Maccalli e Marcello Bonvioli), km 17 in 22’ e 49”, alla media di 42,07
- Matteo Algeri (Ivan Pasta, Norberto Castelli, Davide Togni, Claudio Magri) a 1”
- Ermanno Brignoli (Gianpaolo Marchesi, Aldo Rocchi, Michael Cremaschi, Fabio Cremaschi) a 11”
- Mario Bodei (Davide Vigo, Nathan Pertica, Giacomo Scottini, Fabio Antonelli) a 16”
- Federico Rocchetti (Gianpaolo Marchesi, Aldo Rocchi, Michel Cremaschi, Fabio Cremaschi) a 30”
- Enrico Cassani (Massimo Millerio, Roberto Crescini, Maurizio Longoni) a 54”
- Nicola Gavazzi (Baldi Fabio, Luca Rossi, Stefano Gregori) a 1’ e 4”
- Stefano Locatelli (Gill Manzoni, Omar Mazzoleni, Andrea Filippi, Giordano Belli) a 1’ e 12”
- Fabrizio Convalle (Ismaele Gatti, Marco Brevi, Leonardo Speciale, Massimiliano Speciale) a 1’ e 17”
- Giovanni Bino (Aldo Bino, Antonio Gatti, Agostino Poletti, Orazio Bertazzoli) a 1’ e 19”
Le classifiche complete saranno caricate sul sito della società nella giornata di lunedì
Premi speciali
Al più giovane concorrente: Daniele Limonta (8 anni)
(Servizio a cura di Roberto Amaglio)