Il Museo del Ghisallo celebra Magni e Bartali con due sculture
MADONNA DEL GHISALLO (CO) – Il Museo del Ghisallo festeggia l’undicesimo compleanno con un doppio evento che ha chiamato a raccolta numerosi appassionati e addetti ai lavori del mondo delle due ruote. Nel pomeriggio di sabato 14 ottobre la sala principale del Museo si è trasformata per qualche ora in un auditorium dove sono state presentate due sculture raffiguranti Gino Bartali e Fiorenzo Magni – due campioni che non hanno bisogno di presentazioni e che occupano un posto di rilievo nella Storia del ciclismo azzurro e mondiale – e il libro “L’ultimo Patron” scritto da Gianni Torriani in omaggio al padre Vincenzo, indimenticato organizzatore del Giro d’Italia scomparso oltre vent’anni fa.
A scoprire i busti in bronzo – o meglio le “teste” come sottolinea l’artista Franco Zazzeri, autore delle due opere – sono stati i familiari di Fiorenzo Magni che, al termine della presentazione, hanno sollevato la bandiera tricolore e li hanno svelati al pubblico.
Due personaggi molto legati a questo luogo dove sorge il santuario dedicato alla Madonna dei ciclisti e dove, nel 2006, ha aperto i battenti il Museo del Ghisallo, fortemente voluto proprio dal “Leone delle Fiandre”. Il presidente del Museo Antonio Molteni, successore di Magni, e la direttrice Carola Gentilini hanno fatto gli onori di casa tracciando un breve bilancio dei primi undici anni di vita della struttura: migliaia di visitatori ogni anno, per lo più stranieri, sono la dimostrazione di quanto il Ghisallo sia considerato un punto di riferimento imprescindibile per chiunque abbia la bicicletta nel cuore.
Alle parole di Molteni e Gentilini hanno fatto eco i primi cittadini di Magreglio e Bellagio, rispettivamente Danilo Bianchi e Angelo Barindelli, che hanno sottolineato l’importanza di questo luogo come ulteriore elemento di valorizzazione del Triangolo Lariano sotto il punto di vista turistico e culturale. E’ inoltre in corso un progetto di riqualificazione e ristrutturazione del piazzale antistante il Museo ove troveranno la collocazione definitiva le due teste bronzee.
Nella seconda parte della cerimonia Gianni Torriani ha presentato “L’ultimo patron – Vincenzo Torriani, una vita per il Giro”, ritratto sotto forma di intervista del padre, scomparso nel 1996. Un mix di aneddoti, racconti e, soprattutto, fotografie che illustrano la storia del ciclismo e del Giro d’Italia cui il nome di Torriani è legato indissolubilmente. Tra le tante foto il giornalista comasco Massimo Moscardi, coordinatore della cerimonia, ha scelto un’immagine di Torriani intento a liberare la strada dalle pietre per consentire il passaggio del Giro per sintetizzare la caparbietà e la passione che hanno pervaso l’operato dell’indimenticato patron a sua volta legatissimo al Ghisallo e al suo Santuario.
(Servizio a cura di Fabiano Ghilardi)