Martina Fidanza e Paolo Savoldelli, un brindisi col Calice d’Oro
TREVIGLIO (BG) – Il Calice d’Oro 2017 quale “Promessa dell’Anno del Ciclismo Bergamasco” è stato consegnato ieri alla due volte campionessa europea e mondiale su pista Martina Fidanza, junior bergamasca della Eurotarget – Still Bike. L’ideale passaggio di testimone è avvenuto con l’altro “Calice” quale “Campione Ideale” consegnato quest’anno all’ex professionista bergamasco Paolo Savoldelli, vincitore di due Giri d’Italia (2002-2005).
Giunto alla 39esima edizione, il Calice d’Oro è un riconoscimento indetto dalla Ciclistica Trevigliese speciale e ambito, che come nessun altro sa unire in un’unica premiazione il ciclismo del passato, quello del presente e quello del futuro. La giuria di esperti riunuta lo scorso novembre aveva votato la promettente atleta orobica, figlia minore dell’ex professionista Giovanni Fidanza, che nel 2017 aveva ottenuto risultati straordinari: campionessa del mondo su pista tra le Donne Junior nell’Inseguimento a squadre (con doppio abbassamento del record del mondo) e iridata anche nello Scratch, nelle medesime due specialità ha conquistato la medaglia d’oro anche ai Campionati Europei. Anche su strada sono arrivate vittorie e soddisfazioni come la medaglia d’argento al Campionato Italiano.
Il Calice d’Oro, secondo quanto scritto nello statuto, è attribuito al corridore che, oltre ad aver conseguito ottimi risultati, abbia saputo meglio di ogni altro, dimostrare particolari doti tecniche ed uno spiccato talento naturale, tali da giustificare l’appellativo di Promessa dell’Anno del Ciclismo Bergamasco. La giuria ha preso in considerazione tutti gli atleti di età compresa tra i 16 e i 18 anni e tesserati da società ciclistiche bergamasche, indipendentemente dal domicilio degli atleti stessi.
Ieri pomeriggio nell’Aula Magna “Elia Comini” del Centro Salesiano Don Bosco a Treviglio (Bergamo), si è svolta la cerimonia di consegna del premio. Il presidente della Ciclistica Trevigliese Marco Taddeo ha esordito dicendo: “Ogni volta un’emozione. Questo è un premio che ha fatto la storia della Ciclistica e che quest’anno celebra il 39esimo anno di vita. Andiamo a premiare un grande campione e una grande promessa. Non può che inorgoglirci”.