LUCCA (LU) – Una serie di arresti per doping nei confronti dei dirigenti di una delle maggiori squadre dilettanti del ciclismo italiano – la Altopack Eppela – sono in corso da parte della Polizia. Tra i destinatari delle misure cautelari, il proprietario del team, l’ex direttore sportivo e un farmacista del Capannorese che riforniva i ciclisti dei farmaci vietati dalla normativa sul doping in assenza di prescrizione medica. A condurre l’indagine gli uomini della squadra mobile di Lucca e da quelli del Servizio centrale operativo.

Era il presidente stesso, secondo le accuse, a incoraggiare gli atleti, molti dei quali giovanissimi, a utilizzare le sostanze dopanti tra le quali EPO in microdosi, ormoni per la crescita e antidolorifici a base di oppiacei. È quanto avrebbe accertato la polizia nell’inchiesta che ha portato in carcere diversi esponenti di uno dei principali team dilettantistici del ciclismo italiano.

Gli uomini della squadra mobile e dello Sco hanno eseguito diverse perquisizioni in diverse province della Toscana che hanno coinvolto, tra gli altri, anche lo studio legale di un avvocato di Lucca. Si tratta di un penalista con l’hobby della bicicletta ma, a scanso di equivoci, non si tratta del difensore di nessuno degli indagati.

L’indagine ha preso le mosse dalla morte di Linas Rumsas, 21enne promessa del ciclismo deceduto improvvisamente, il 2 maggio scorso; correva proprio per la squadra finita al centro del caso, la Altopack Eppela. Linas Rumsas era il figlio di Raimondas, ex ciclista lituano di fama internazionale. Peraltro solo due settimane fa è giunta la notizia di una squalifica per 4 anni proprio per doping a Raimondas Junior, altro figlio di Rumsas e fratello di Linas.

Ulteriori dettagli verranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà in Questura a Lucca alle 11.

(fonte: Lanazione.it)