MILANO (MI) – È scomparso a Milano, nella serata di martedì 27 febbraio, all’età di quasi novant’anni, Ferrante Ferrari. Mantovano di nascita, di Rivarolo Mantovano, frazione Cividale come teneva a precisare, Ferrante Ferrari ha trascorso la sua vita professionale a Milano. Era un dipendente CONI e dopo i primi otto anni di lavoro alla Federazione Motociclista, ha lasciato i motori per i pedali passando alla Federazione Ciclistica Italiana dove, per ventotto anni, ha ricoperto il ruolo di segretario del Comitato Regionale Lombardo unendo all’attività di tipo burocratico-tecnico proprie del ruolo, altre di tipo organizzativo a fianco dei presidenti Nino Gioia, Agostino Omini e del conterraneo Giancarlo Codifava.

Era di carattere aperto e gioviale, disponibile e persuasivo nel comporre con eleganza, o almeno cercare di comporre, divergenze d’opinioni – definiamole così…. – frequenti nel ciclismo lombardo dell’epoca. Ha lavorato nelle sedi di via Montello, di Porta Vigentina e di via Piranesi, condividendo il percorso con amici e colleghi come Gianfranco Diomedi della Struttura Tecnica, Marzio Gazzetta, altro mantovano d’origine, i giudici Renato Sacconi e Marco Tarenghi, Gino Scotti, Felice e Gabriele Galbiati che con vari altri hanno operato nel settore, con passione, a quei tempi e che molti, magari d’età non verdissima, ricordano con simpatia e affetto.

Ferrante Ferrari è composto alla Casa Funeraria San Siro di via Amantea, nel quartiere milanese di Baggio. Data e luogo del funerale saranno comunicati in seguito.

(Fonte: Federciclismolombardia.it)