“I ricordi più belli sono i momenti con le mie compagne”. L’intervista a Sveva Bianchi
RACCONIGI (CN) – Questa intervista fa parte della #RCTWeek, una serie di interviste nella settimana della presentazione del Racconigi Cycling Team per conoscere le ragazze che nel 2018 faranno parte del team nella categoria Juniores ed Élite. Sveva Bianchi corre nel Racconigi Cycling Team dal 2016. È una classe ’99 e quest’anno sarà Élite primo anno. Viene dalla provincia di Milano e studia Grafia e Comunicazione a Milano.
Partiamo dall’inizio, come hai iniziato a correre in bici?
Ho iniziato a correre da G1 in Mountain Bike con i Riders Team Pavia e ho proseguito con quella disciplina fino da Esordiente. Poi ho provato a fare qualche gara su strada e mi è subito piaciuto.
Dopo diversi anni con la stessa squadra, nel 2016 sei arrivata al Racconigi. Com’è il rapporto con le tue compagne?
Fin da subito mi sono trovata bene. È come se le avessi sempre conosciute, fin dal primo momento in cui le ho incontrate.
Nello stesso anno hai vinto una gara in Belgio. Come è stata quella giornata giornata?
È stata una giornata bellissima. Sono stata in fuga per 20 chilometri e alla fine sono riuscita a vincere lo sprint a due. È stato davvero emozionante. La soddisfazione più grande è stata vedere la felicità negli occhi delle mie compagne e dello staff, perché è come se li avessi ripagati dei sacrifici che fanno di continuo per noi.
Guardando alla stagione scorsa, qual è il ricordo più bello del 2017?
Non c’è un ricordo in particolare. Ricordo con piacere tutti i momenti che ho trascorso insieme alle mie compagne di squadra perché con loro mi trovo sempre veramente bene.
Quest’anno passi tra le Élite. C’è qualcosa che ti spaventa?
Non ci sono cose in particolare che mi spaventano, perché corro con le Élite già da due anni. Direi piuttosto che sono più pronta sia mentalmente che fisicamente. Sarà un passo avanti e potrò sfruttare l’esperienza delle stagioni passate.
Cosa ti aspetti dal 2018?
La preparazione invernale è stata condizionata da qualche problema fisico. Quindi per prima cosa devo vedere come andranno le prime gare. Cercherò di entrare in condizione il prima possibile. Poi sicuramente voglio ottenere qualche bel risultato, ma non ho un obiettivo preciso se non quello di dare tutto, sempre. Solo così si raggiungono traguardi.
Che consiglio daresti alle juniores più giovani?
La cosa che devono sapere è che i primi due anni dopo le allieve sono i più faticosi. Passi a correre con ragazze più giovani di te con atlete nel pieno della loro maturità. Io spero di aiutarle sia in gara che fuori, per esempio tirandole su di morale nel caso in cui non dovessero riuscire a fare bene nelle prime gare.
(Servizio a cura di Davide Tibaldi)