Matteo Moschetti: “Non mi aspettavo un avvio così. La Polartec-Kometa? Un’esperienza fantastica”
RODI (GRECIA) – Il suo 2018 è cominciato come meglio non poteva immaginare. L’esperienza tutta nuova e importante in Spagna con la Continental Polartec-Kometa, la squadra voluta da Alberto Contador ed Ivan Basso, era già di per sè eccitante, ma arrivare al 6 di marzo con già tre belle vittorie in bacheca è qualcosa che va al di là delle più rosee aspettative.
Per questo è molto felice Matteo Moschetti, 22 anni da compiere il prossimo 14 agosto, milanese di Robecco sul Naviglio, campione italiano degli Under 23 nel 2017 e che nelle ultime settimane si è conquistato la ribalta internazionale lasciando il segno in tre diverse prove del UCI Europe Tour. Prima in Turchia ha vinto la prima tappa del Tour of Antalya e poi si è ripetuto nell’ultima frazione. Infine, domenica scorsa, si è aggiudicato ancora allo sprint l’International Rhodes Grand Prix sull’isola di Rodi, in Grecia.
Matteo, ti aspettavi un avvio di stagione così?
“Onestamente no. Oltretutto i miei obbiettivi stagionali sono nei prossimi mesi quindi abbiamo impostato una buona preparazione, ma non con l’obbiettivo di essere subito al massimo della forma. Nonostante questo sono riuscito a togliermi già delle belle soddisfazioni”.
Queste prime tre vittorie da dove arrivano? È forse scattato qualcosa nella tua testa?
“Non saprei dirti. Di sicuro arrivano da lontano. L’impegno è quello di sempre, credo però che ottenere subito buoni risultati sia stato molto importante per il morale e per la fiducia nel lavoro svolto fino ad ora anche se credo di avere ancora tanto su cui lavorare”.
Quest’inverno hai forse fatto una preparazione diversa dal solito?
“Grazie alla squadra ho avuto la possibilità di svolgere più ritiri nel sud della Spagna, dove abbiamo trovato un clima veramente mite e credo proprio che questo mi abbia dato dei maggiori benefici”.
Questi primi mesi trascorsi con la Polartec-Kometa come sono stati?
“Cosa posso dire? Per ora solo che sto vivendo un’esperienza davvero fantastica. Oltre ai risultati e alle gare è una vera e propria esperienza di vita quella che sto vivendo con questa squadra”.
Cosa hai trovato di così diverso rispetto alle tue esperienze passate in Italia tra i dilettanti?
“Prima di tutto propongono un calendario di gare completamente differente. Giriamo per tutto il mondo, ci confrontiamo con realtà molto differenti da quella italiana a cui ero abituato fino a poco tempo fa. Inoltre, una cosa di cui sono rimasto piacevolmente sorpreso, è l’impegno e la passione con cui tutta la squadra, ovvero staff, dirigenti e corridori, affrontano ogni giorno, ogni impegno ogni nuova sfida”.
Corri per la squadra voluta da due grandi campioni come Contador e Basso. Cosa significa per te?
“È davvero un onore correre in una squadra fondata da due corridori di questo calibro, ma mi permetto di mettere sul loro stesso piano anche Francisco, il fratello di Alberto, che è la vera anima del team. Ci seguono sempre e sono sempre disponibili per qualsiasi cosa, è davvero un enorme fortuna”.
E Alberto Contador come si è posto con voi?
“Durante uno dei primi ritiri della squadra a dicembre in Spagna, una sera, Alberto ci ha fatto un bellissimo discorso: parlava di come affrontare la stagione, dell’impegno per affrontare la vita del corridore. È stata una mezz’ora davvero intesa. Da quelle poche parole ho percepito il grande carattere, la mentalità di un corridore fortissimo, ma sopratutto di una grande persona”.
Quali saranno i tuoi prossimi impegni agonistici?
“A breve termine, da venerdì, affronterò il Rhodes Cyclig Tour sempre qui a Rodi, poi andrò al Tour de Normandie”.
Guardando più avanti nella stagione, invece, quali sono i tuoi obbiettivi?
“Sicuramente uno dei miei obbiettivi stagionali è quello di disputare un buon Giro d’Italia Under 23 e provare a vincere ancora il Campionato Italiano. Ma in linea di massimo vorrei ottenere sempre il massimo da ogni corsa, imparare a correre e migliorare sempre di più”.
(Servizio a cura di Giorgio Torre)