RACCONIGI (CN) – Questa intervista fa parte della #RCTWeek, una serie di interviste nella settimana della presentazione del Racconigi Cycling Team per conoscere le ragazze che nel 2018 faranno parte del team nella categoria Juniores ed Élite. Matilde Vitillo è di Frinco in provincia di Asti e fa terza liceo classico. È del 2001 e nel 2018 sarà Juniores primo anno. Nel 2017, da Allieva secondo anno, ha vinto tre medaglie di bronzo ai Campionati Italiani su strada, in pista e a cronometro.

Matilde, dei tre bronzi che sei riuscita a vincere nel 2017, ce n’è uno che ricordi con particolare piacere?

Non saprei, quello più inaspettato è stato quello su strada. Quello a cronometrolo avevo preparato bene, provando anche il percorso diverse volte. Non è che me lo aspettassi, ma non è nemmeno stato un risultato così sorprendente. Invece su strada avevo poche speranze, soprattutto dopo l’esperienza negativa dell’anno precedente sullo stesso percorso. Poi però ho ascoltato Francesco, che mi ha detto di tenere d’occhio le due o tre più forti e quando Gaia Masetti e Camilla Alessio si sono mosse mi sono subito accodata a loro. Sulla salita non sono riuscita a tenere il loro passo, ma sono più che soddisfatta.

Tu come ha iniziato a correre in bici?

In famiglia siamo quattro fratelli. Il primo a iniziare ad andare in bici è stato Tommaso, che oggi ha quattordici anni e ha seguito un suo compagno di classe, per provare. Dopo di lui è toccato a mio fratello Nicolò che adesso è under 23. Io  all’inizio non volevo proprio saperne di correre in bici, anche se andavo a vedere i miei fratelli in allenamento. Dopo qualche mese è entrata in squadra un’altra ragazza e quello per me è stato uno stimolo per cominciare, ero G3 e non mi sono più fermata.

Con che spirito ti affacci nella categoria Juniores?

Visto che dicono che bisogna puntare in alto, spero in qualche piazzamento. Allo stesso tempo so che sarà un anno molto faticoso, quindi sarò felice se riuscirò a essere utile alla squadra. Mi metterò a disposizione delle mie compagne più grandi per aiutarle a ottenere qualche bel risultato.

Ce l’hai un sogno per questa stagione?

Essere convocata ai Mondiali su pista. Ma lo dico piano. Mi piace sognare e so che se non dovesse andare quest’anno avrò tante occasione per riprovarci in futuro.

Come ti trovi con i nuovi acquisti della tua età? Hai qualche consiglio per loro?

Alessandra e Marika sono ragazze che conoscevo già quando erano mie avversari e con cui ero già in confidenza prima che arrivassero al Racconigi. Direi che sono delle ottime atlete e l’unico consiglio che posso dare loro è quello di impegnarsi e di essere serene. Se anche i risultati non dovessero arrivare, l’importante è aver dato tutto, per essere in pace con sé stesse.

Rispetto alla categoria Allieve, quest’anno hai notato delle differenze nella preparazione?

Assolutamente sì, a partire dal chilometraggio. Le uscite sono molto più lunghe. Poi dato che sono entrata nel giro della Nazionale devo fare allenamenti più intensi e davvero impegnativi. È più tosta, perché ogni martedì vado a Montichiari a girare in pista per quattro ore.

Come ci si sente a essere parte della Nazionale?

È emozionante. Quando sono a Montichiari, spesso ci sono anche le Élite. Allenarsi con loro è dura, ma allo stesso tempo estremamente gratificante. Pensare di pedalare nello stesso velodromo dove si preparano delle campionesse del mondo è già quasi un obiettivo raggiunto, ma allo stesso tempo uno stimolo perché vedi dove puoi arrivare se ti impegni.

(Servizio a cura di Davide Tibaldi)