“Voglio qualificarmi per le olimpiadi di Tokyo 2020”. L’intervista a Elena Bissolati
RACCONIGI (CN) – Questa intervista fa parte della #RCTWeek, una serie di interviste nella settimana della presentazione del Racconigi Cycling Team per conoscere le ragazze che nel 2018 faranno parte del team nella categoria Juniores ed Élite. Elena Bissolati è l’atleta più esperta del gruppo Racconigi. Classe ’97 è di San Giovanni in Croce in provincia di Cremona. È forte in pista, in carriera ha vinto due Campionati Europei nello scratch e dal 28 febbraio al 4 marzo ha partecipato con la Nazionale ai Mondiali di Apeldoorn.
Elena, come sono andati i Mondiali?
Speravo che andassero meglio. Sapevo di non avere la condizione ottimale, però sono una che non si accontenta e speravo di far di più. Alla fine mi sono classificata undicesima nella velocità olimpica con Miriam Vece, quando l’obiettivo era di entrare nelle prime otto. Però è stata una bella esperienza, che ci servirà in futuro.
Come è iniziato il tuo rapporto con il ciclismo?
Prima di correre in bici mi piaceva nuotare, era il nuoto il mio sport. Nel frattempo andavo a vedere mio fratello maggiore che si allenava in bici e il suo direttore sportivo ha iniziato a invitarmi a provare. Così è venuta voglia di pedalare anche a me e da G1 ho iniziato. Non dimenticherò mai la squadra in cui tutto è cominciato, la Amici del Ciclismo di Breda Cisoni, in provincia di Mantova. Oggi non esiste più ma mi sento comunque di dire grazie a quel team.
Da nuova arrivata, qual è la prima impressione che ti ha fatto il Racconigi?
A primo impatto ho trovato che sono un gruppo molto unito e affiatato. La pista mi ha portato via molto tempo, quindi non ho avuto modo di frequentare molto le mie compagne per conoscerle meglio. La prima impressione però è davvero positiva. E anche se ci siamo incontrate in poche occasioni, mi hanno subito fatto sentire parte della loro cerchia, non è una cosa da poco.
Parlami dei tuoi obiettivi per il 2018.
Punterò molto sulla pista perché voglio qualificarmi alle Olimpiadi di Tokyo del 2020. E spero di fare bene ai Campionati Europei di quest’estate. Poi darò sempre il massimo in ogni occasione, i risultati arriveranno da sé. Su strada non ho grandi obiettivi, anche se spero di togliermi qualche soddisfazione perché ho notato che il Racconigi crede in me e le mie compagne sembrano contente di avermi in squadra, quindi non voglio deluderle.
Hai qualche timore per la stagione?
Per il momento mi sento molto serena. Forse mi viene già un po’ di ansia se penso ad agosto, quando ci saranno i Campionati Europei che sono determinanti per le qualifiche alle Olimpiadi e voglio essere in forma per quella data.
Sei la più grande del gruppo, hai qualche consiglio per le più giovani?
Non mi sento di dare consigli, tanto meno per quanto riguarda le gare su strada dato che non ho tutta questa esperienza. Ho corso con frequenza con le atlete molto più grandi di me solo due anni fa, quindi devo imparare ancora tanto pure io. In ogni caso sarò sempre a loro disposizione e visto che sono la più grande del gruppo cercherò di essere un esempio e aiuterò chi ha bisogno sempre molto volentieri.
In carriera hai vinto due campionati europei su pista, che ricordi hai di quelle esperienze?
È stata un’emozione infinita in entrambe le occasioni. La prima maglia è quella che mi è rimasta più impressa e che ricordo con un certo piacere perché è arrivata in modo un po’ inaspettato. Non me la aspettavo io e non so quanto se la aspettassero tutti gli altri che mi erano vicino. Poi però è chiaro che anche la seconda ha un grande significato per me, dato che riconfermarsi è sempre molto difficile. Sono tutti ricordi indelebili.
Oltre al ciclismo hai qualche passione?
Io vengo da una scuola di grafica pubblicitaria che mi è piaciuta molto. Mi appassiona un po’ tutto quello che riguarda il mondo della comunicazione visuale. Mi piace disegnare loghi e ho fatto alcuni lavori per delle amiche.
(Servizio a cura di Davide Tibaldi)