La guida BICITV all’Amstel Gold Race 2018
Con la Parigi-Roubaix è finita la stagione delle classiche delle Fiandre e del pavé, che era iniziata a fine febbraio per proseguire durante tutto marzo e l’inizio di aprile con la settimana santa del ciclismo, il periodo più importante delle corse fiamminghe. Non sono però finite le classiche, ieri infatti sono iniziate quelle delle Ardenne con la Freccia del Brabante che è quella meno conosciuta rispetto alle tre più importanti: la Amstel Gold Race, la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi.
Le classiche delle Ardenne si corrono tra Belgio, Olanda, Lussemburgo e Francia in una regione ricca di foreste con salite corte e ripide, ma senza pavé, le Ardenne, appunto. Domenica c’è la Amstel Gold Race che si corre nel Limburgo, una provincia dei Paesi Bassi che si trova a Sud Est e confina con Belgio e Germania. Quella di domenica sarà la 53esima edizione. Nonostante sia una corsa prestigiosa e in alcuni casi spettacolare, non è considerata una classica monumento a differenza di Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi e Lombardia perché è stata organizzata per la prima volta nel 1966, mentre tutte le altre sono state fondate tra le fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Se non fosse che è iniziata tardi, la Amstel Gold Race – che si chiama così perché fin dall’inizio la sponsorizza la birra Amstel – avrebbe tutte le caratteristiche di una classica monumento. Per esempio si corre in una regione in cui la passione per il ciclismo è simile a quella delle Fiandre. Il Limburgo infatti è molto frequentato dai ciclisti olandesi perché anche se il punto più alto è di 322 metri sul livello del mare è l’unica area dove si può trovare qualche salita in un paese completamente pianeggiante. In più ha un luogo simbolo, un’icona, così come la Milano-Sanremo ha il Poggio, il Fiandre il Vecchio Kwaremont e la Roubaix la Foresta di Arenberg. Si tratta del Cauberg.
Il Cauberg è una côte – l’equivalente dei muri del Giro delle Fiandre o dei settori della Parigi-Roubaix – su cui ogni anno si ritrovano migliaia di appassionati per vedere la gara bevendo birra e mangiando hot dog. Il suo rapporto con il ciclismo non si limita soltanto alla Amstel Gold Race. In passato ci sono transitati i Mondiali per quattro volte, il Tour de France nel 2006 e la Vuelta a España nel 2009. Alberic Schotte, un ciclista belga professionista dal 1939 al 1959, nel 2003 ha raccontato a Cycle Sport di quando era in fuga ai Mondiali del 1948: “Avevamo un vantaggio di otto minuti, ma a circa metà gara ho sentito come delle urla da quello che penso fosse l’altro lato del circuito”. Erano i tifosi olandesi sul Cauberg che avevano visto scattare un loro connazionale. Da allora l’atmosfera non è che sia cambiata poi molto.
Il percorso
Uno dei motivi per cui guardare la Amstel Gold Race anche se non è una classica monumento è che negli ultimi anni hanno modificato il percorso per evitare gli arrivi allo sprint e rendere la corsa più imprevedibile. I risultati si sono visti e quest’anno gli organizzatori hanno fatto un’ulteriore modifica nell’ultimo giro che dovrebbe creare più selezione in vista dell’arrivo.
La partenza è a Maastricht, la capitale del Limburgo. I ciclisti dovranno fare tre giri diversi tra loro, ma con una cosa in comune. Passeranno tutti e tre sul Cauberg. Dal punto di vista tecnico è una salita di poco meno di un chilometro e mezzo con una pendenza media tra il 5 e l’8 per cento e punte del 12. I primi 400 metri hanno pendenze che vanno dal 2 al 6 per cento. Poi c’è una curva a esse seguita da 100 metri al 9 per cento e 200 metri all’11. Gli ultimi 500 metri sono di falso piano.
A differenza degli anni scorsi però nell’ultimo giro, di 16 chilometri non ci sarà il Cauberg. Dopo il Geulhemmerberg, una delle oltre trenta côte in programma, anziché imboccare una strada dritta e larga, come succedeva negli anni scorsi, i corridori faranno una discesa stretta e tecnica, il Klutenbergweg. Nel finale ci sarà ancora il Bemelerberg che sarà seguito nuovamente da strade ondulate e piene di curve a differenza del 2017. Leo Van Vliet, ex ciclista e organizzatore della Amstel Gold Race ha detto: “Con queste modifiche al finale della Amstel Gold Race abbiamo cercato strade più strette per rendere difficile il controllo della corsa da parte del gruppo”. L’arrivo sarà nel comune di Valkenburg dopo 263 chilometri.
Chi partecipa
La Amstel Gold Race è una delle 37 gare che fanno parte del calendario Uci World Tour, la massima serie del ciclismo mondiale. Questo significa che hanno il diritto e dovere di parteciparvi i 18 World Team dell’Uci. Oltre alle 18 squadre World Tour l’organizzazione può assegnare sette wild card ad altrettante squadre con licenza Professional, per un totale di 25 squadre.
Alla Amstel Gold Race 2018 le sette squadre professional invitate sono la Roompot-Nederlandse Loterij, la Aqua Blue Sport, la Sport Vlaanderen – Baloise, la Wanty-Group Gobert , la Israel Cycling Academy la Vital Concept e la Nippo Vini Fantini.
I favoriti
Philippe Gilbert
Nelle classiche delle Ardenne la Quick-Step forse è un po’ meno forte rispetto alle corse delle Fiandre dove ha dominato. Però hanno il corridore più forte in questo tipo di gare, Philippe Gilbert. Ha vinto l’Amstel quattro volte, l’ultima l’anno scorso. Se riuscisse a vincere anche quest’anno diventerebbe il ciclista con più vittorie all’Amstel Gold Race insieme a Jan Raas. Gilbert sul pavé ha dimostrato di essere in forma senza mai riuscire a vincere, potrebbe essere arrivato il suo momento. Altro dettaglio, nel 2012 proprio su queste strade ha vinto i Mondiali.
Alejandro Valverde
Quando si arriva in questo periodo della stagione è da circa dieci anni che Alejandro Valverde è tra i favoriti di qualsiasi corsa. Non è mai riuscito a vincere la Amstel Gold Race ma è arrivato tre volte sul podio e ha vinto cinque volte la Freccia Vallone e quattro volte la Liegi-Bastogne-Liegi che si corrono su percorsi simili. Quindi occhio, anche perché la Movistar, la sua squadra potrebbe assumere il ruolo che aveva la Quick-Step fino a settimana scorsa.
Michal Kwiatkowski
Kwiatkowski ha vinto l’Amstel nel 2015 e l’anno scorso è arrivato secondo. Le nuove modifiche al percorso dovrebbero renderlo un po’ più simile a quello dei Mondiali di Ponferrada del 2014, quando Kwiatkowski vinse. Quest’anno dovrebbe stare bene perché ha vinto la Volta ao Algarve e la Tirreno-Adriatico ed è arrivato undicesimo alla Milano-Sanremo dove era tra i favoriti, visto che l’aveva vinta nel 2017. Nelle altre classiche non ha fatto grandi cose, ma non sono quelle le corse per cui è adatto.
Vincenzo Nibali
Il suo miglior risultato in una classica delle Ardenne è stato il secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi del 2012. Quest’anno ha vinto la Milano-Sanremo e non deve prepararsi al Giro d’Italia visto che farà il Tour. Forse è più adatto alla Liegi, ma è probabile che proverà a inventarsi qualcosa anche domenica.
Peter Sagan
L’ultima volta che Sagan ha partecipato a una classica delle Ardenne è stato nel 2013, quando è arrivato dodicesimo alla Freccia Vallone. Alla Amstel Gold Race ha partecipato due volte: una volta nel 2012 e una nel 2013. Nel 2012 è arrivato secondo. Dopo cinque anni in cui ha smesso di correre per un mese dopo la Parigi-Roubaix, torna nelle Ardenne da vincitore proprio della Roubaix. Un motivo ci sarà. Soprattutto ora che ha imparato a correre, come ha scritto il sito di sport e cultura l’Ultimo Uomo.
Greg Van Avermaet
Ha concluso le classiche delle Fiandre con un terzo posto ad Harelbeke, un quinto al Fiandre e un quarto alla Roubaix. Non sarebbe male, se non fosse che l’anno scorso Van Avermaet ha vinto Gand-Wevelgem e Parigi-Roubaix ed è arrivato secondo al Fiandre. I piazzamenti indicano sul pavé indicano che sta bene e avrà voglia di raddrizzare la stagione con una vittoria. Sarà tra i più pericolosi.
Gli altri
Rispetto alle altre classiche, all’Amstel Gold Race è più difficile fare una piccola selezione di quelli che possono vincere e negli ultimi anni, a parte quando ha vinto Gilbert, i vincitori sono stati spesso outsider, come Roman Kreuziger nel 2013 ed Enrico Gasparotto nel 2012 e nel 2016, entrambi al via quest’anno. Cycling News ha notato che l’Amstel è probabilmente l’unica classica di quest’anno ad avere tra i partenti due atleti che sono arrivati sul podio dieci anni fa: uno è Valverde, che arrivò terzo, l’altro è Damiano Cunego che vinse quell’edizione e quella di quest’anno sarà la sua ultima partecipazione all’Amstel.
In realtà Kreuziger, Gasparotto e Cunego non hanno molte possbilità di vincere. Ne ha di più Tim Wellens, soprattutto dopo la vittoria di ieri alla Freccia del Brabante, così come Tiesj Benoot, suo compagno alla Lotto Soudal e vincitore della Strade Bianche. Poi ci sono i gregari, che proprio gregari non sono. Se le cose si mettono male per Philippe Gilbert la Quick-Step può contare su Julian Alaphilippe e Bob Jungels, due che possono vincere così come Carlos Betancour della Movistar.
Altri che potrebbero vincere sono Michael Matthews, Sonny Colbrelli, Michael Albasini, Jelle Vanendert e Simon Gerrans, tutta gente che è arrivata sul podio – anche più di una volta – negli ultimi sette anni. Le possibili sorprese invece sono Rigoberto Uran, Tony Gallopin, Alberto Rui Costa, Daryl Impey e gli italiani Fabio Felline e Diego Ulissi.
Dove vederla
Si potrà seguire l’Amstel Gold Race sia in chiaro sui canali Rai che su Eurosport. In entrambi i casi il collegamento partirà a gara già iniziata. Su Eurosport 1 inizia alle 14.45 e proseguirà fino alla fine della corsa. La Rai trasmetterà la diretta dalle 14.50 alle 15.30 su Raisport+ e dalle 15.30 alla fine su Rai 3. Se non siete a casa potete seguire la Roubaix in streaming sul sito Rai.tv oppure sull’app Raiplay.