L’ex professionista Luca De Angeli condannato a 10 anni per tentato omicidio: sparò al vicino di casa
MASSA (MS) – Ha sparato perché voleva uccidere il vicino di casa uscito indenne da quella scarica di colpi di pistola. Un gesto pagato a caro prezzo da Luca De Angeli: il 42enne ex ciclista professionista nel team di Marco Pantani, è stato condannato a 10 anni di reclusione con l’accusa di tentato omicidio nei confronti di Adil El Gazi, 36enne marocchino con cui era in rotta da tempo per motivi di vicinato.
A pesare sulla condanna i futili motivi contestati dal giudice, oltre alle accuse di ricettazione e porto legale dell’arma usata per sparare. In aula a pochi metri uno dall’altro De Angeli ed El Gazi, seduto accanto alla moglie con cui è parte civile nel processo (entrambi assistiti dall’avvocato Riccardo Balatri di Spezia). Un’udienza lunga, non senza momenti di tensione. Il fattaccio il 18 ottobre scorso in una palazzina di via Puliche: secondo quanto ricostruito dai carabinieri fra De Angeli e il vicino era nata una discussione legata a un posto auto condominiale, l’ex ciclista si è avvicinato al rivale sparandogli alcuni colpi con una pistola poi risultata rubata.
Era stato arrestato di lì a poco dai carabinieri, da quel giorno è in carcere in attesa del processo che si è svolto ieri con il rito abbreviato davanti al giudice Alessandro Trinci. Nella sua arringa il pubblico ministero Alberto Dello Iacono ha ribadito come l’ex ciclista abbia sparato contro il vicino con l’intenzione di ucciderlo e ha chiesto una condanna a 11 anni e 4 mesi. Diametralmente opposta la ricostruzione fatta dal legale dell’imputato, l’avvocato Enzo Frediani di Massa: ha chiesto di derubricare l’accusa di tentato omicidio in lesioni, sottolineando come De Angeli abbia sparato da distanza ravvicinata, massimo 60-70 centimetri. E da così vicino era impossibile per lui sbagliare la mira, forte dell’esperienza maturata al poligono e del possesso di una regolare licenza di tiro: i colpi, ha ricordato la difesa, sarebbero stati sparati sempre con un’angolazione sbagliata rispetto al «bersaglio».
In particolare uno dei proiettili ha colpito il 36enne marocchino alla schiena penetrando di pochi centimetri e con la punta rivolta verso l’alto, come se fosse arrivato di rimbalzo e non direttamente. Secondo la difesa l’ex ciclista non voleva uccidere, ma spaventare. Una ricostruzione basata anche sulle immagini della telecamere di sorveglianza di un appartamento vicino, in cui è stata immortalata tutta la scena. Il giudice ha invece ritenuto valide le accuse formulate dalla procura condannando De Angeli a 10 anni di reclusione per tentato omicidio e gli altri reati contestati, oltre a una provvisionale di 20mila euro in favore del ferito e 5mila alla moglie. Prevedibile il ricorso in appello da parte della difesa, nella convinzione che l’ex ciclista non abbia sparato con l’intento di uccidere.
(fonte: LaNazione.it)