GUILIN (CINA) – La tappa conclusiva del Tour of Guangxi 2018 è stata anche l’ultima gara in carriera per Matteo Bono: stagista da metà 2005, il corridore bresciano, massimo esempio di capacità di unire classe e devozione, ha vissuto 13 stagioni complete da professionista, militando sempre nello stesso gruppo sportivo (prima Lampre, poi UAE Team Emirates). È una delle ultime “bandiere” del ciclismo moderno (foto UAE Team Emirates / BettiniPhoto)

Nato a Iseo (Bs) l’11 novembre 1983 ha iniziato a correre all’età di 11 anni, indossando la maglia della Polisportiva Camignone, società tra le cui file resterà fino alla categoria Juniores, all’età di 18 anni; Durante i due anni nella categoria Juniores vince una sola corsa, a Bornato, dopo una fuga solitaria di 30 km.

Al momento del salto nella categoria Dilettanti, sceglie la Egidio-Unidelta, voluto dal direttore sportivo Bruno Leali. Nei cinque anni passati in questa società Bono ricopre spesso ruoli di gregariato: nell’anno 2005, comunque, vince una delle più importanti corse del calendario internazionale, il Trofeo Città di Brescia, classica corsa in notturna.

Nel 2006, dopo alcuni mesi da stagista, arriva il passaggio al professionismo con la Lampre-Fondital, la squadra diretta da Giuseppe Saronni e per 13 anni non lascerà più questo gruppo sportivo nonostante i vari cambiamenti di nome. Da professionista ha raccolto tre vittorie: i primi due successi li ottiene nel 2007, una tappa alla Tirreno-Adriatico e una al Tour de Romandie, mentre nel 2011 vince la quinta tappa dell’Eneco Tour. Ha partecipato a 12 Grandi Giri e alle principali classiche del calendario internazionale distinguendosi sempre per il suo prezioso lavoro di gregariato.