Tokyo 2020, Cassani testa il percorso: “Duro e impegnativo”
TOKYO (GIAPPONE) – 234 chilometri, 4.865 metri di dislivello complessivo, con un totale di cinque gran premi della montagna: questi gli ingredienti principali di un percorso che si prospetta “duro, impegnativo, in cui non possiamo sbagliare nemmeno una virgola”, parola di Davide Cassani.
Il Coordinatore Tecnico delle Nazionali di ciclismo nei 5 giorni passati a Tokyo di strada ne ha fatta, e tanta: lui per primo è infatti salito in sella alla sua bici per prepararsi all’appuntamento di una vita, l’Olimpiade del 2020. “Dovevo studiare i percorsi, ma anche la logistica, che non sarà delle più semplici” le parole del CT Cassani. Che aggiunge: “Strada, pista e MTB saranno molto distanti tra loro: il velodromo ed il percorso XC (non ancora completato, ndr) si trovano in collina, lontano da tutto, a circa 150 km da Tokyo. In più in città non sarà possibile allenarsi, perciò stiamo studiando un’alternativa al Villaggio Olimpico per l’alloggio”.
Partiamo dal percorso: sulla carta, adatto agli scalatori e precluso ai velocisti e a chi non pedala forte in salita. Il sopralluogo lo ha confermato?
Sicuramente sì. Il percorso di gara è bello, ma impegnativo. Dopo i primi 50 km di pianura si rientra su Tokyo, da dove comincia una strada che in una trentina di chilomentri sale dolcemente dai 300 ai 1.100 mentri. Segue una discesa di 3-4 km in mezzo ai monti, fino al lago di Yamanakako, svolta a destra e inizia una salitella di 2 km, il Kagosaka Pass. Con una discesa facile si torna in pianura quindi, dopo 130 km dal via, inizi la salita verso il Monte Fuji Sanroku. Sono 12 km al 6-7%, tutta abbastanza regolare.
C’è una curiosità legata a questa strada…
Esatto. La salita del Fuji Sanroku è vietata alla bici. Proprio così: non è possibile salire in bicicletta, essendo una strada a pagamento con casello in entrata ed in uscita.
Siamo in vetta, a 95 km dal traguardo. Come prosegue il percorso?
Da qui parte una discesa velocissima, che arriva fino al circuito automobilistico Fuji Speedway. Primo passaggio sotto il traguardo ai -65 km dal traguardo. Giro completo, vallonato, e dopo il secondo passaggio si esce per andare a imboccare l’ultima salita vera, Mikuni: 6,5 km al 10,6% con punte al 12-13%. Dopo lo scollinamento, 4 km di discesa porteranno al lago per poi affrontare nuovamente la salitella di 2 km. Mancano 20 km, di cui 11 di discesa.
Quali saranno i punti chiave della gara?
Sicuramente la salita del Mikuni: al traguardo mancano 34 km, ancora troppi per puntare a una soluzione di forza. Questo però renderà la corsa più particolare. E’ un passaggio importante, che farà sicuramente selezione: da quella salita verrà fuori il gruppetto che si gioca la vittoria. Da lì in poi sarà un faccia a faccia. Le medaglie, poi, le assegnerà il circuito: ai 1.800 parte una salita di 800 metri al 6-7% che farà molto male.
Il fattore clima quanto influenzerà la corsa?
Sarà di certo un fattore da non sottovalutare. L’estate scorsa ha fatto un caldo atroce, con una temperatura sopra i 30 gradi ed un tasso di umidità insopportabile. Il caldo sarà davvero “cattivo”, soprattutto visto che la gara partirà alle 11.00, e ci saranno 234 km da percorrere. Controllare lo sviluppo della corsa sarà difficile, anche perchè le Nazionali maggiori potranno contare solo su 5 uomini. Non potremo lasciare nulla al caso, non possiamo sbagliare nemmeno una virgola.
Sì, è vero. Sono riuscito a farmi un’idea di quello che ci aspetta grazie alla disponibilità del comitato organizzatore, della Federazione Ciclistica Giapponese e dell’ambasciatore d’Italia in Giappone Giorgio Starace. La logistica sarà complicata perché le prove di pista e MTB saranno a 150 km da Tokyo: il velodromo e il percorso XC (non ancora completato, ndr) si trovano in collina, lontano da tutto, in una zona di “solo ciclismo”, vicino al quale sarà allestito anche un mini-villaggio. In più in città non sarà possibile allenarci, quindi non potremo alloggiare al Villaggio Olimpico. Sono andato a visitare anche l’Università di Tokorozawa, con la quale il CONI ha stabilito una convenzione. Non è male, ma credo che per alloggiare dovremo trovare una soluzione in zona Fuji.
Quando saranno i prossimi sopralluoghi a Tokyo?
Appena rientrato ho cominciato a studiare un piano d’azione, assieme a tutti i miei collaboratori: lo testeremo in primavera, quando tornerò in Giappone con Marco Villa e Dino Salvoldi. Poi appuntamento al 21 luglio, data in cui è in programma la pre-olimpica su strada. Sfrutteremo l’occasione per effettuare test anche per pista e fuoristrada, che ci potranno dare indicazioni importanti.
Comunicazione FCI
(Valentina Vercillo)