BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) – Si è chiusa con trenta rinvii a giudizio per le ipotesi di associazione a delinquere, truffa e falso l’inchiesta investigativa “Ghost Race”, l’organizzazione di gare ciclistiche fantasma che ha scosso il mondo del ciclismo siciliano e non solo, portata avanti dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto e dalla Guardia di Finanza. 

L’indagine era stata avviata dal procuratore capo Emanuele Crescenti e dal sostituto procuratore Alessandro Liprino. Gli accertamenti presero spunto dalla vicenda giudiziario-sportiva che ha visto il Tribunale Federale della Federazione Ciclistica Italiana condannare a quattro mesi di inibizione l’allora vicepresidente ed ex sindaco di Terme Vigliatore Giovanni Duci, la figura principale dell’inchiesta secondo quanto emerso dall’indagine. Secondo l’accusa, Duci, che rivestì la carica federale nel quadriennio 2013-2016, avrebbe diretto personalmente più associazioni sportive al fine di incrementare artificialmente il proprio bacino elettorale ed essere rieletto ai vertici della Federciclismo nazionale. 

La Procura federale della FCI avrebbe accertato in provincia di Messina decine di società, alcune delle quali addirittura risultate prive di tesserati o che avrebbero comunicato un numero di tesserati e atleti anche sei volte superiore rispetto al numero reale e altre che non avrebbero mai svolto alcuna attività. Queste hanno ricevuto indebitamente contributi regionali. Ammonterebbe a 80 mila euro il danno erariale che è stato segnato alla Corte dei conti a alla Regione Sicilia, per procedere con il recupero di queste somme. 

Dopo la chiusura delle indagini, la procura della Repubblica di Barcellona, retta dal dott. Emanuele Crescenti, ha avanzato all’ufficio del Gp la richiesta di rinvio a giudizio per 30 persone (uno dei 31 indagati nel frattempo è deceduto) per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso e associazione per delinquere. Si tratta delle medesime persone che erano state raggiunte da avviso di conclusione delle indagini preliminari e i cui nomi avevamo già svelato nel corso dell’estate.

L’erogazione illecita di fondi alle singole società va da un  massimo di 5.228 euro alla Gs Salvatore Pagano ai 746 euro della Asd Vivai Piante Catania.