Protesi al femore dopo la necrosi. Antonio Zullo torna a sperare: “Voglio tornare a correre”
BOLOGNA (BO) – Antonio Zullo è stato operato lo scorso lunedì pomeriggio all’Ospedale di Bologna. Allo scalatore laziale è stata inserita una protesi al femore sinistro andato necrosi dopo la rimozione delle viti e che negli ultimi tempi gli impediva addirittura di camminare. Ora è tempo di sperare, magari di poterlo un giorno rivedere anche in sella. Infatti, ottime notizie arrivano dall’Istituto Ortopedico Rizzoli, dove il prof. Dante Dallari e la sua equipe medica hanno eseguito correttamente l’intervento di inserimento della protesi del femore sinistro al ciclista di Amore & Vita – Prodir.
“L’intervento è andato benone – spiega lo scalatore di A&V | Prodir – il Prof. Dallari mi ha detto di stare sereno ed avere fiducia perché la situazione sembra incoraggiante. Già oggi mi hanno fatto alzare e camminare con le stampelle, quindi adesso non mi resta che stare tranquillo e lavorare duro, affrontando con il massimo ottimismo e coraggio tutto il percorso riabilitativo. Il mio obbiettivo principale è quello di tornare a correre come Bart De Clercq del team Wanty che è l’unico altro atleta al mondo che per ora è riuscito a tornare alle competizioni con una protesi come la mia”.
Il Prof. Dante Dallari e la sua equipe medica hanno compiuto il delicato intervento di protesi del femore. Purtroppo un operazione obbligatoria per l’atleta laziale che ultimamente non riusciva nemmeno a camminare dai forti dolori. L’intervento è stato molto delicato, ma Zullo è sereno e fiducioso, così come lo è il suo team Amore & Vita – Prodir che spera di rivederlo alle corse entro la fine dell’anno.
“Tornare a correre è il mio sogno – commenta emozionato Zullo – so quanto posso valere e smettere in questo modo, a causa di un infortunio, proprio non lo accetto. Ho l’esempio del mio compagno di squadra Pierpaolo Ficara che dopo due incidenti gravissimi è tornato a correre più forte di prima, quindi mi ispirerò molto a lui. È vero che ogni caso è differente, però la sua esperienza mi infonde coraggio e mi da grande motivazione. Sono fiducioso che il lavoro del Prof. Dallari – che è un luminare tra i migliori nel nostro paese per questi tipi di interventi – possa finalmente rimettermi a posto. Poi toccherà a me, ma sono già pronto ad impegnarmi ogni giorno al 100% per recuperare nel minor tempo possibile. D’altronde sono ancora giovane, un fattore questo, decisamente a mio favore. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente la mia famiglia, il mio mentore Franco Chioccioli (ex atleta di Fanini e vincitore di un Giro d’Italia) che mi ha seguito in ogni singolo passo di questa drammatica e sfortunatissima avventura e soprattutto il mio team per essermi vicino ancora oggi. Addirittura Ivano Fanini si è mosso personalmente per far si che i tempi di attesa per l’operazione fossero più brevi possibile, ed è anche grazie a questo suo intervento se lunedì finalmente ho potuto operarmi. Lo ringrazio molto per questo, come ringrazio il Sig. Giorgio Pagani, patron dei nostri sponsor Prodir e Premec che insieme all’amico e prezioso collaboratore del nostro team, Stefano Del Croce, mi hanno mandato un messaggio di vicinanza e solidarietà che mi ha emozionato profondamente. Ora la speranza è che il dottor Dallari mi faccia tornare presto in bicicletta e di conseguenza a correre. Tra l’altro, nel caso sarei il secondo ciclista al mondo in gruppo con una protesi di questo genere”.