Il Tour of the Alps 2020 fa della salita uno stile di vita, svelate le tappe
MILANO (MI) – Salire, crescere sempre, con lo sguardo puntato verso il cielo. Dal via del suo ambizioso progetto, nel 2017, questo è stato il mantra del Tour of the Alps, la corsa a tappe Euroregionale che ogni anno varca e unisce i confini di Tirolo, Alto Adige e Trentino per offrire cinque delle più spettacolari giornate della stagione ciclistica. Non a caso il Tour of the Alps è stato promosso nella categoria UCI ProSeries: anche in questo senso, continua a salire.
Una corsa, quella organizzata dal GS Alto Garda in collaborazione con i tre enti territoriali – Tirol Werbung, IDM Südtirol e Trentino Marketing – sotto l’egida dell’Euregio Tirolo – Alto Adige – Trentino, che conserva e rafforza la sua identità tecnica, proponendo nel contempo elementi di personalità e valore che trascendono il lato sportivo, espressione di quella forte base di principio sulla quale i tre territori partner hanno fondato la loro alleanza.
Geraint Thomas nel 2017, Thibaut Pinot nel 2018, nel 2019 Pavel Sivakov, rivelatosi sul traguardo di Scena, trionfatore sul podio di Bolzano e poi confermatosi ad altissimo livello con il successo al Tour de Pologne: per vincere il Tour of the Alps non basta un corridore qualunque. Chi andrà in cerca di gloria dovrà farlo, una volta in più, quando la strada sale: questa è la tradizione e l’eredità del Giro del Trentino, questa è la garanzia di spettacolo che ogni anno il TotA propone agli appassionati, grazie a protagonisti sempre pronti a non deludere le aspettative, a due settimane dall’inizio del Giro d’Italia.
D’altra parte, la vita stessa insegna che le cose più importanti si trovano in cima ad una salita (reale o metaforica), e che vanno conquistate: questo è lo spirito del nuovo payoff del Tour of the Alps, #LiveUphill, presentato proprio in occasione del vernissage di Milano. Un tema che si muove al di là del puro discorso agonistico, e diventa un modo per parlare di valori e d’ispirazione, tematiche centrali per il Tour of the Alps come per tutto il mondo dello sport.
Una delle storie emblematiche del mondo #LiveUphill è quella che ha portato a Milano Lorenzo Zulberti, un giovane trentino capace di una vita piena, ricca di passioni e di sfide, convivendo con la sindrome di Down. Nel 2017 Lorenzo ha corso e terminato la maratona di New York, quest’anno si metterà alla prova con la passione delle due ruote, percorrendo i finali di tutte le tappe del Tour of the Alps nelle giornate dal 20 al 24 Aprile. Un messaggio forte per chi ama lo sport, ma soprattutto per chi ama la vita.
Breve, intenso, sostenibile: la formula TotA
Una media di 143 km a tappa, frazioni nervose ma senza altitudini estreme, itinerari di grande bellezza per per portare lo spettacolo della strada sui teleschermi del mondo intero (90′ live ogni giorno grazie alla produzione di PMG Sport, oltre 100 Paesi collegati nell’ultima edizione). La formula tecnica del Tour of the Alps è ormai consolidata, ed è uno dei motivi per i quali molti atleti e squadre di spicco lo collocano sistematicamente fra le gare da non mancare. Più che una scelta di percorsi, quella del Tour of the Alps è l’opzione per un modo di vedere il ciclismo improntato allo spettacolo, alla valorizzazione dei territori, ad offrire un’esperienza ideale ad atleti e squadre grazie all’accoglienza ai massimi livelli.
Da Bressanone a Riva del Garda con tante sorprese
Per la prima volta dopo tre anni di Tour of the Alps, sarà l’Alto Adige a dare il via alle danze dell’edizione 2020: ad ospitare vigilia ed operazioni preliminari (Domenica 19 Aprile) sarà la città di Bressanone, nella bellissima Piazza Duomo, da dove poi lunedì 20 muoverà la frazione inaugurale con arrivo ad Innsbruck dopo 142,8 km. Dopo un avvio movimentato e la salita verso il Passo del Brennero, una lunga discesa condurrà gli atleti sul circuito finale di Innsbruck, da percorrere due volte e caratterizzato dalla salita di Axams, già affrontata dagli atleti nella prova a cronometro dei mondiali 2018.
Sarà tutta tirolese la seconda frazione (Martedì 21 Aprile) che riprenderà il via da Innsbruck per concludersi a Feichten im Kaunertal dopo 121,5 km e 2.640 metri di dislivello, per gran parte compressi nella seconda metà di gara. Terminati i primi 50 km pianeggianti, le salite di Arzl im Pitztal e Piller Sattel (due volte) attendono gli atleti, prima di un finale impegnativo verso il traguardo di Feichen, con pendenze superiori anche al 12% fra i -6 ed i -3 al termine.
La 4a tappa di Giovedì 23 Aprile sarà la più lunga dell’edizione 2020 (168,6 km) e anche quella con maggiore dislivello (3380 mt), uno dei più ampi registrati nel quadriennio di marca Tour of the Alps: Naturno – Valle del Chiese/Pieve di Bono. Appena dopo il via, il gruppo si troverà a valicare i 1706 del tunnel di Passo Castrin, tetto del Tour of the Alps 2020. In seguito, gli atleti transiteranno in Val di Non e Val di Sole per poi risalire verso Passo Campo Carlo Magno. L’asperità successiva si incontrerà nei pressi di Tione e si tratta dello strappo non banale di Selle Giudicarie, mentre gli uomini di classifica potranno giocare le proprie carte sulla salita di Castel Condino verso Boniprati: 10 km di strada verticale che si concludono a 7km dal traguardo di Pieve di Bono.
La quinta e ultima tappa di Venerdì 24 Aprile, Valle del Chiese/Idroland – Riva del Garda, presenta chilometraggio contenuto (120,9 km), ma una successione di salite e strappi che impegneranno a fondo atleti dopo lo sforzo del giorno precedente. L’ascesa di Selle Giudicarie precederà la doppia scalata verso il Passo Duron ed il Valico del Ballino, prima della discesa verso il primo transito sul traguardo di Riva. Gli ultimi 40 km del Tour of the Alps si svolgeranno su due tornate di un circuito caratterizzato dalla salita di Pranzo, con l’ultimo scollinamento previsto a 12 km dal gran finale in Piazza Battisti, davanti alla Rocca medievale di Riva.
Un’altra novità del Tour of the Alps 2020 ha fatto il suo debutto a Milano proprio in occasione della presentazione: quest’anno debuttano infatti a fianco della corsa euroregionale non una, ma addirittura tre madrine – in pieno stile Tour of the Alps. Infatti, a rappresentare la gara saranno tre grandi atlete di diversi sport, ciascuna proveniente da uno dei tre territori dell’Euregio. Le tre madrine saranno i volti al femminile della corsa, e nel contempo protagoniste esse stesse di un racconto all’insegna del #LiveUphill che caratterizza l’evento.
Dall’Ötztal arriva Laura Stigger, atleta di punta del movimento austriaco delle due ruote, già capace di vincere nella categoria Juniores un Campionato del Mondo di Cross Country Mountain Bike – la sua specialità di provenienza – ma anche un Mondiale su Strada proprio sulle strade di casa, ad Innsbuck 2018. A soli 19 anni d’età, e con le stimmate della predestinata, Laura si prepara ad affrontare una stagione ad alta intensità – fra Coppa del Mondo, l’avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo, ma anche la prova della maturità al termine dell’ultimo anno di scuola superiore.
Elena Pirrone è un nome ben noto agli amanti del ciclismo su strada: altoatesina di Laives, Pirrone riuscì ad aggiudicarsi due maglie iridate nella categoria Juniores a Bergen nella stagione 2017. A dispetto delle sue indiscutibili doti, Elena non è ancora riuscita ad esprimere appieno il suo potenziale nella categoria Elite: il Tour of the Alps ne seguirà il percorso nella stagione dell’auspicato salto di qualità.
Dal Trentino, ed esattamente da Pietramurata, arriva Eleonora Farina, ben nota agli appassionati del ciclismo delle ruote grasse: Eleonora è infatti, insieme all’altoatesina Veronika Widmann, il nome di riferimento in Italia nella Mountain Bike Downhill, ed è stata Campionessa Europea di specialità nella stagione 2017. Reduce da una buona stagione in Coppa del Mondo, Eleonora riparte però con l’obiettivo riscattare la prova in casa di Val di Sole, dove una foratura fece sfumare la possibilità di un risultato storico.
Tre storie da raccontare per tre atlete di grande livello, espressione dei diversi movimenti delle tre regioni, e portavoce di quello spirito sportivo e di quei valori che Tirolo, Alto Adige e Trentino hanno condiviso nel dare vita al Tour of the Alps.
Ecco il programma del Tour of the Alps 2020: 10 gran premi della montagna divisi su 717,7 km con un dislivello che sfiora i 13.000 metri.
Dislivello: 1950 m. Difficoltà: **
Martedì 21 Aprile: Innsbruck – Feichten im Kaunertal, 121,5 Km
Dislivello: 2640 m. Difficoltà: ***
Mercoledì 22 Aprile: Imst – Naturno, 163,9 Km
Dislivello: 2290 m. Difficoltà: ***
Giovedì 23 Aprile: Naturno – Valle del Chiese/Pieve di Bono, 168,6 Km
Dislivello: 3880 m. Difficoltà: ****
Venerdì 24 Aprile: Valle del Chiese/Idroland – Riva del Garda, 120,9 Km
Dislivello: 2230 m. Difficoltà: ***
THOMAS ROHREGGER (Tirol Werbung): “Solo un grande campione può vincere una competizione così dura. Questa esperienza del Tour of the Alps può prolungare la passione che i mondiali di Innsbruck hanno trasmesso“.
HELMUTH ZANOTTI: (IDM Sudtirol): “La gara si è evoluta ed è conosciuta a livello internazionale ma la cosa più bella è che in questi ultimi anni le varie realtà territoriali coinvolte sono diventate amiche, sentendosi un’unica regione“.
MAURIZIO ROSSINI (Trentino Marketing): “Nel 2020 il Tour of the Alps aprirà una stagione di grandi eventi per il Trentino, una regione votata a questi appuntamenti importanti. Il ciclismo per noi non è soltanto uno sport ma è parte di un’idea di mobilità nuova che vogliamo portare nella nostra macroregione“.
DAVIDE CASSANI (Coordinatore Squadre Nazionali Italiane): “Il Tour of the Alps è nata come corsa di preparazione al Giro d’Italia ma oggi è molto di più grazie a un percorso adattissimo ai corridori per finalizzare la forma. Gli atleti non vengono solo per allenarsi ma vengono per vincere, si misurano stando davanti ed è importante per capire chi è più pronto per il Giro d’Italia. Mancherebbe una vittoria di un italiano e mi auguro possa essere un ciclista della nostra nazione a vincere quest’anno il Tour of the Alps. I corridori possono essere un Pinot, un Nibali, un Moscon che conoscendo le strade potrebbe fare bene. L’augurio è che gli italiani siano protagonisti“.
GUIDO VIANELLO (TVB Innsbruck): “La nostra macchina organizzativa funziona bene da anni a Innsbruck, dove siamo abituati ad accogliere il Tour of the Alps. La fase operativa, poi, sarà nell’ultima settimana a precedere l’evento. Siamo lieti di accogliere anche nel 2020 il Tour of the Alps“.
THOMAS KÖHLE (TVB Imst Tourismus): “Siamo orgogliosi di accogliere il Tour of the Alps per la prima volta. Amiamo il ciclismo e lo sport e non vediamo l’ora di avere la tappa sul nostro territorio e di accogliere tutti gli addetti ai lavori e gli atleti“.
ATTILIO MAESTRI (Sindaco Pieve di Bono): “Il Tour of the Alps per noi è una grande novità che accogliamo per la prima volta. Il ciclismo è uno sport che può conoscere le valli più periferiche e questa occasione penso possa promuovere un territorio in cui stiamo investendo“.
DIEGO DE CARLI (Consorzio turistico Valle del Chiese): “Il Tour of the Alps è un grande riconoscimento per la Valle del Chiese, un territorio votato al turismo outdoor con 400 chilometri di percorsi e la patria delle polente. L’azione decisiva della quarta tappa potrebbe essere sull’ultima discesa che si conclude a 200 metri dal traguardo ed è molto tecnica“.
MARCO BENEDETTI (Presidente Garda Trentino): “Per noi fine aprile è già un periodo di alta stagione e speriamo di avere una buona partecipazione lungo il percorso finale. È la tappa conclusiva quindi ci auguriamo di vedere anche un grande spettacolo lungo le strade“.
GIACOMO SANTINI (Presidente GS Alto Garda): “La corsa si è conquistata un posto nel panorama internazionale dal 1979 in poi. Siamo fieri dell’evoluzione che c’è stata e di aver capito che serviva un modello nuovo e abbiamo colto al volo un’opportunità di cooperazione di politica europea, diventando un esempio di interpretazione corretta del programma interregionale“.
ENZO GHIGO (Presidente Lega Ciclismo Professionisti): “Il Tour of the Alps rappresenta un’interpretazione nuova e moderna di organizzare eventi sportivi professionistici. Noi italiani dobbiamo dimostrare di essere vivi e innovativi per essere competitivi a livello internazionale. Il Tour of the Alps è un esempio di un ciclismo che ha una tradizione ma si è costruito un futuro“.
MAURIZIO EVANGELISTA (General Manager Tour of the Alps): “Quando è cominciato il Tour of the Alps nel 2016 abbiamo iniziato un percorso nuovo che ci ha portato visibilità a livello internazionale. Abbiamo molto valorizzato le discese, non solo le salite, e oggi la corsa è una delle più spettacolari a livello televisivo. C’è un gruppo di professionisti che lavora a questo evento con passione e competenza“.
ELENA PIRRONE (Ciclista su strada): “Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia appassionata di ciclismo e di essermi appassionata fin da piccola quando andavo alle gare con papà. Non è stato l’unico sport della mia vita, ma il mio cuore è sempre stato legato alle due ruote su strada“.
LAURA STIGGER (Atleta Cross Country MTB): “Il Tour of the Alps è una gara molto importante. Oggi è fondamentale essere capaci di pensare al di là dei confini, e lo sport anche questa volta riesce a dare il buon esempio. Il fatto che la prima tappa termini ad Innsbruck per me è molto speciale, ho ancora addosso i brividi del Campionato del Mondo che ho conquistato lì. Adesso mi sto concentrando sulla Mountain Bike, ma non dimenticherò mai quella giornata di Settembre 2018. Il Tour of the Alps rappresenta una nuova ispirazione per il ciclismo nel nostro Paese. Il Tirolo non è più solo terra di sci, ma anche terra di ciclismo.”