Intervista ad Alexandr Vinokurov che fa il bilancio dell’Astana 2019, parla dei corridori kazaki e di Tokyo 2020
ASTANA (KAZAKISTAN) – Alla fine della stagione 2019 e all’inizio della preparazione della prossima, il general manager dell’Astana Pro Team Alexandr Vinokurov fa il bilancio dell’annata appena conclusa, valuta le performance dei leader del team e i progressi dei corridori kazaki, segnali importanti anche in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
È stata una stagione molto intensa per l’Astana Pro Team: soddisfatto dei risultati ottenuti?
«Il 2019 ha mostrato che siamo una squadra in grado di vincere non solo con uno o due leader, ma con tanti corridori. Più della metà dei nostri atleti hanno ottenuto almeno un successo… Se parliamo di risultati in particolare, dobbiamo sottolineare le 12 vittorie in classifiche generali di corse a tappe: è un risultato impressionante, davvero eccellente. Siamo entrati nei Top 5 della classifica UCI World Team, Jacob Fuglsang è terzo nella classifica individuale. E Alexey Lutsenko si sta avvicinando ai migliori corridori del mondo».
Il Team Astana Pro è cambiato molto quest’anno: qual è il segreto?
«Non credo che il team sia cambiato, ritengo invece che il lavoro svolto negli anni precedenti abbia iniziato a ripagare. Anche una squadra affiatata e un’ottima atmosfera in seno al team hanno avuto un ruolo in questa annata. Alla fine di questa stagione, mi congratulo di cuore con la direzione e il nostro staff, voglio ringraziare tutti i nostri sponsor e partner, in particolare “Samruk-Kazyna”, per aver continuato a supportare il Team Astana Pro e il ciclismo kazako».
Tra i nuovi arrivi, chi ha dato le risposte migliori?
«Direi Ion e Gorka Izaguirre, due fratelli che, secondo me, hanno avuto una stagione molto buona. Per varie ragioni non hanno potuto mostrare tutto il loro potenziale nella squadra precedente, ma nel 2019 si sono mossi molto bene».
Qual è per lei il più grande successo ottenuto in questa stagione dai suoi ragazzi?
«È difficile individuare una sola vittoria… Ad esempio, il grande successo di Alexey Lutsenko al Tour of Oman, dove ha vinto tre tappe e la classifica generale, è stato qualcosa di speciale! La vittoria di Jakob Fuglsang alla Liegi-Bastogne-Liegi ci ha fatto battere il cuore. Ma ci sono stati altri risultati meravigliosi: ad esempio, i successi di Miguel Angel Lopez in Catalogna e Ion Izaguirre nella Itzulia Basque County».
E se le chiediamo dei singoli? Jakob Fuglsang? Miguel Angel Lopez? Alexey Lutsenko?
«Jakob ha avuto una stagione eccellente in cui ha vinto Liegi-Bastogne-Liegi e Critérium du Dauphiné, oltreché una tappa alla Vuelta a España. Anche Miguel Angel Lopez ha firmato bei successi alla Volta a Catalunya e al Tour of Colombia. Al Giro d’Italia ha vissuto momenti di grande sfortuna, mentre alla Vuelta le cose non sono andate come ci aspettavamo, direi che lì qualcosa non ha funzionato. Alexey, al contrario, ha centrato quasi quasi tutto: 10 vittorie, Top 25 nella classifica mondiale, una vittoria al Tour of Oman e un successo indimenticabile in una drammatica tappa del Tirreno-Adriatico. E nel finale di stagione due vittorie sulle strade italiane prima di un mondiale nel quale ha forse pagato un po’ le condizioni meteo. Ma il prossimo anno abbiamo le Olimpiadi di Tokyo e speriamo che lì tutto vada meglio».
Quali sono i fattori dell’esplosione di Lutsenko? Cosa possiamo aspettarci da lui in futuro?
«Uno dei nostri obiettivi principali è far crescere i corridori del nostro Paese e Lutsenko è il sfrutto e il simbolo insieme di questo lavoro. Lutsenko ha tutto per arrivare ad essere uno dei corridori più forti del mondo. Ma lo sport ha regole che non consentono di fare dichiarazioni, bisogna continuare a lavorare nella direzione scelta. Penso che Alexey sia pronto per rincorrere grandi vittorie, si sente in grado di lottare alla pari con tutti i leader del ciclismo mondiale. E spero che la stagione prossima sia ancora migliore per lui».
E gli altri kazaki della squadra?
«Ci sono ragazzi che hanno compiuto importanti passi in avanti. Ad esempio, Yuriy Natarov ha sorpreso tutti noi al Tour di Almaty, mentre Zhandos Bizhigitov è diventato un eccellente uomo squadra. Anche Nikita Stalnov è sulla buona strada e sa lavorare molto bene in montagna. E lo stesso vale per Daniil Fominykh. Infine Yevgeniy Gidich ha vissuto una buona stagione vincendo i campionati asiatici e una bella tappa in Croazia. Questi ragazzi hanno portato il Kazakistan al 19° posto nella classifica nazionale UCI e ci hanno consentito di conquistare tre posti per i Giochi».
Avete fatto esordire come stagista anche Vadim Pronskiy.
«Già l’anno scorso pensavamo che Vadim fosse pronto a passare al grande team, poi abbiamo deciso di non forzare le cose e di concedergli altri sei mesi a livello continentale, nel Vino-Astana Motors Team. Ha fatto un ottimo lavoro, quindi in autunno ha fatto una serie di gare con l’Astana Pro Team, si è mosso bene ed è pronto per approdare nel WorldTour».
Andrey Zeits invece lascia la squadra dopo tanti anni.
«Questa è una situazione assolutamente normale nel ciclismo professionale. Andrey continua la carriera in un’altra squadra, peraltro molto solida, ma non cambia nazionalità, rimane un ciclista del Kazakistan, ha tutte le possibilità di andare alle Olimpiadi di Tokyo e persino di competere per un risultato elevato. Sono felice per lui: lo ringrazio per tutti gli anni trascorsi con noi e gli auguro sinceramente un grande successo».
Lei parla spesso di Olimpiadi…
«Per noi, questa stagione è stata importante per conquistare le licenze olimpiche. Abbiamo cercato di garantire che tutti i nostri ciclisti kazaki potessero il maggior numero di punti possibile. Per questo, abbiamo prestato particolare attenzione ai campionati asiatici, dove si assegnava una licenza olimpica. Oltre a ciò, a livello continentale per Vadim Pronskiy è stato costruito un calendario di corse che gli permettesse di raggiungere risultati elevati. Secondo i calcoli preliminari, il nostro paese dovrebbe avere tre posti per la corsa su strada e spero che questo venga confermato presto».
Ed è già tempo di programmi per il 2020.
«Abbiamo già iniziato i preparativi per la nuova stagione: la direzione del team e una parte del personale sono già al lavoro. Nel nuovo anno cambieremo alcuni sponsor tecnici, quindi dobbiamo organizzarci in vista del primo camp che inizierà il 5 dicembre a Calpe, in Spagna. Inoltre, stiamo preparando un nuovo design della nostra maglia e dobbiamo studiare con attenzione il calendario delle gare. C’è molto lavoro, ma tutto procede secondo i piani».
La campagna acquisti è ultimata? Si ritiene soddisfatto?
«Al momento, abbiamo 27 ciclisti nel roster ed è probabile che questa sia la cifra finale. Innanzitutto, sono felice di aver trovato un accordo con Jakob Fuglsang e che rimanga alla Astana per altre due stagioni. Inoltre, penso che i nostri due nuovi corridori baschi, Alex Aranburu e Oscar Rodriguez, possano rafforzarci. Di Vadim Pronskiy ho già parlato, ma penso che anche Aleksandr Vlasov e Fabio Felline possano dare un contributo importante».