Alessio Martinelli ci racconta un “Calice” pieno di sacrifici, sogni ed ambizioni
TREVIGLIO (BG) – Ieri a Treviglio, il valtellinese Alessio Martinelli, ex juniores del Team F.lli Giorgi ha ricevuto il Calice d’Oro 2019 come promessa del ciclismo bergamasco. Un premio importante e molto ambito che corona una stagione 2019 da favola per lui.
Un ragazzo di 18 anni che è cresciuto gradualmente, anno dopo anno, riuscendo a raggiungere i vertici anche a livello internazionale. Nel 2019, al secondo anno tra gli Juniores, ha ottenuto risultati di altissimo livello: medaglia d’argento ai Campionati del Mondo su strada dello Yorkshire, vincitore di 9 corse in stagione tra le quali spiccano il Gran Premio Vini del Roero, il Gran Premio Sportivi di Loria, la vittoria di tappa e il secondo posto in classifica generale al Giro della Lunigiana (consulta tutti i risultati di Alessio Martinelli).
Un 2019 di cui resterà indelebile nella memoria sua e di tutti noi quella medaglia d’argento al Mondiale su strada dello Yorkshire al termine di una gara difficile anche dal punto di vista meteorologico.
“La medaglia è stata la ciliegina sulla torta di una stagione fantastica per me – ammette Martinelli –. Ad inizio anno parlavo con i miei direttori sportivi per capire in che condizione ero, quali erano i miei valori, quali risultati avrei potuto ottenere. Devo essere sincero, avevo tanti dubbi, ma anche tante aspirazioni che poi nella realtà si sono avverate e quindi per me è stata una grande emozione vivere questa stagione e anche essere qui per ricevere questo prestigioso premio. Mi rende molto orgoglioso, mi fa rendere conto di che stagione ho fatto e spero il prossimo anno di riuscire ad affermarmi ed ottenere qualche risultato anche se non aspiro a nessuna gara in particolare perchè passo di categoria e gli avversari diventano sempre più forti”.
Quali sono le gare che più ti sono rimaste nel cuore?
“Sicuramente le ultime due gare più importanti che ho fatto la scorsa stagione mi sono rimaste nel cuore e sono il Mondiale ed il Giro della Lunigiana. Sono quelle a cui ho puntato di più e a cui tenevo in modo particolare a fare bene anche se onestamente non pensavo al risultato perchè già il fatto di arrivare pronto e preparato per dare il massimo era per me importante”, confessa Martinelli.
Nella stagione 2020 Alessio Martinelli correrà con la formazione Continental Team Colpack Ballan. Quando l’esordio?
“Farò l’esordio al Trofeo Laigueglia, quindi subito con i professionisti. Mi chiedo chissà come andrà? Io cercherò di difendermi, magari cercare di finire la gara. Avrò di fronte grandi corridori che non riesco nemmeno a chiamare avversari, perchè fino a pochi mesi fa erano i miei idoli e quindi sarà un’emozione particolare”.
Martinelli potrà partecipare quindi ad alcune gare professionistiche, ma anche alle principali gare internazionali per gli Under 23. Ma il 2020 sarà anche l’anno della maturità scolastica…
“L’obbiettivo principale della mia annata sarà il Giro della Valle d’Aosta e ho già un calendario ben definito per prepararlo. E poi ho la scuola, questo sarà un anno molto importante perchè avrò la maturità”. Alessio Martinelli frequenta l’Istituto Professionale Pinchetti di Tirano.
Il ciclismo è sacrificio. Ma quelli che negli anni hanno affrontato Alessio Martinelli e tutta la sua famiglia sono forse qualcosa in più che solo una grande passione e tanta voglia di arrivare possono giustificare. Vuoi anche per il fatto che vivono a Valdidentro, ai piedi dello Stelvio, e solo per raggiungere Bergamo, per esempio, in condizioni di traffico normale ci vogliono quasi tre ore e mezza.
“Questo ha avuto sia effetti negativi che positivi sulla mia carriera e sulla mia personalità – ammette Martinelli -. Positivi perchè mi ha insegnato a quanti sacrifici si devono fare per fare ciclismo e farlo seriamente. Certo è un gioco quando si è piccoli, ma poi, ad una certa età, bisogna prendere una decisione ed io in particolare ho dovuto prenderla perchè i miei genitori dovevano portarmi tutte le domeniche su e giù dalla Valtellina, tre ore ad andare ed altre tre a tornare, quindi era importante fare una scelta. Io ho deciso che il ciclismo era quello che volevo fare nella mia vita e loro ovviamente non ci hanno nemmeno pensato ad ostacolarmi perchè ci tengono tantissimo a me e mi hanno sempre seguito in tutto e per tutto e quindi li voglio ringraziare in modo particolare”.
Papà Fulvio e mamma Raffella, che già in passato avevano seguito nelle sue “scorribande” ciclistiche il figlio maggiore Nicola Martinelli, oggi studente di Giurisprundenza, possono andare orgogliosi anche dell’altro loro ragazzo. Alessio Martinelli è soprattutto un giovane serio e con la testa sulle spalle. Consapevole dei sacrifici fatti da chi gli sta intorno e anche di quelli affrontati in prima persona. Ha scelto la sua strada ed è determinato nel provare a raggiungere il suo obbiettivo: diventare un corridore professionista.
Il primo step del suo nuovo percorso è ormai imminente e ha i colori della maglia del Team Colpack Ballan.
“Abbiamo fatto di recente un ritiro in Abruzzo per dieci giorni e devo dire che siamo davvero una bella famiglia. Dico famiglia perchè siamo un gruppo molto unito, ci teniamo uno all’altro e ci sosteniamo e andiamo molto d’accordo. Si scherza, qualche volta ci si stuzzica e si litiga, ma tutto serve per fare gruppo e poi abbiamo al nostro fianco uno staff molto competente. Ci siamo preparati bene. Ora manca meno di un mese alla prima gara e quindi siamo molto carichi. Nelle prossime settimane farò un altro ritiro in Spagna con la Bardiani CSF e poi vediamo come andrà la prima gara anche se io mi ritengo pronto per cercare di fare bene anche se non punto al risultato, perchè finirla sarebbe già un successo. Magari un pensierino per cercare di fare qualcosa di più io ce lo faccio comunque”.
In bocca al lupo Alessio, mai porsi dei limiti. Quel giorno ad Harrogate, al Mondiale, qualcosa deve averti insegnato…
(Servizio a cura di Giorgio Torre)