AIGLE (SVIZZERA) – L’UCI ha emesso un comunicato per chiarire la sua regolamentazione circa la partecipazione alle corse di atleti transgender. Come aveva annunciato lo scorso 4 novembre, l’UCI ha approvato il 30 gennaio, in occasione del suo Consiglio Direttivo, il nuovo regolamento che entrerà in vigore il 1° marzo 2020, Si tratta di un regolamento nato per favorire la partecipazione di atleti transgender nella categoria corrispondente al loro nuovo genere, garantendo ovviamente pari opportunità all’insieme degli atleti partecipanti.

Fino ad ora veniva applicato il regolamento stabilito dal Cio nel 2015 ma nuove conoscenze scientifiche hanno portato a rivedere i criteri di ammissione – in particolare per le donne transgender, maschi alla nascita – in una riunione di lavoro svoltasi il 19 ottobre scorso a Losanna alla quale l’UCI ha preso parte insieme ad altre Federazioni internazionali, ad esperti e ai rappresentanti degli atleti transgender e cisgender. Il nuovo criterio prevede che se una Federazione decide di utilizzare il testosterone come indicatore, l’atleta potrà gareggiare nella categoria d’elezione solo se la sua concentrazione di testosterone nel siero sarà inferiore a 5 nmol/L.

Ogni atleta che vuol gareggiare nella categoria corrispondente al suo nuovo genere dovrà indirizzare la domanda ad un responsabile medico indicato dall’UCI almeno sei settimane prima della prima gara. Il dossier dell’atleta sarà esaminato da una commissione di tre esperti indipendenti che stabiliranno se l’atleta può essere ammesso alla categoria indicata e informeranno il responsabile medico delle loro conclusioni.

L’atleta deve dimostrare che la concentrazione del testosterone nel siero sia inferiore a nmol/L per i 12 mesi precedenti alla richiesta. E una volta che avrà ottenuto la licenza, l’atleta si impegna a mantenere il testosterone al di sotto di questa quota.

Una volta ottenuto il permesso di correre, il responsabile medico controllerà il rispetto delle regole per tutta la durata della sua carriera. In caso di mancato rispetto delle regole, il responsabile medico può sospendere l’atleta. In questo caso ci possono essere sanzioni che vanno dall’ammonizione alla squalifica e alla sanzione economica.

L’UCI ha chiesto a tutte le Federazioni Nazionali di inserire queste nuove direttive nei loro regolamenti.

David Lappartient, presidente dell’UCI, spiega: «L’adozione di queste regole da parte dell’UCI permetterà a tutta la comunità ciclistica di disporre di un quadro regolamentare definito e comune. E con queste regole la nostra Federazione si dota dei mezzi necessari per prendere in considerazione, nel quadro dell’evoluzione della nostra società, il desiderio degli atleti transgender di gareggiare, garantendo al meglio l’uguaglianza delle possibilità di vittoria per ogni concorrente. È un passo importante verso l’inclusione degli atleti transgender nello sport di alto livello».

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