Cyprus Sunshine Epic: Berta-Seiwald e i gemmelli Braidot quinti. Colledani costretto al ritiro
LYTHRODONTAS (CIPRO) – Era una delle due tappe più temute e più dure di questa Cyprus Sunshine Epic. Seconda tappa e, dopo il veloce crono prologo di ieri, quest’oggi il menù offriva 59,3 km con circa 1.540 mt di dislivello complessivi e non sono mancate le sorprese.
In primis c’è la notizia che i ragazzi della Specialized Racing Simon Andreassen ed Alan Hatherly (oggi quarti) hanno ceduto il primato della classifica. La giornata, con la prima ponint to point, ha sorriso alla coppia della Kross Racing team formata da Ondrej Cink e Bartlomiej Wawak che si sono aggiudicati la tappa e sono balzati al comando della classifica della Cyprus Sunshine Epic.
Quinto posto, a 5’05”, la prima coppia azzurra formata dai gemelli Luca e Daniele Braidot, che occupano la medesima posizione anche in classica generale. Escono invece dalla classifica Gioele Bertolini e Nadir Colledani, con quest’ultimo fermato da un problema allo stomaco che lo ha costretto al ritiro.
Nella gara femminile, invece, arriva la seconda affermazione consecutiva per lo Specialized Racing con la danese Annika Langvad e
l’americana Haley Batten che hanno messo anche una seria ipoteca sul successo finale. Infatti, le due hanno quasi dieci minuti di vantaggio sul Trek Factory Racing (Evie Richards e Emily Batty) oggi seconde. Quinto posto anche per le azzurre Martina Berta e Greta Seiwald.
“Oggi gara durissima – ha raccontato Greta – sono partita bene, ed in effetti stavo bene, mentre Martina ha sofferto un po’ in partenza il ritmo alto del gruppo di testa. La prima parte di gara era una lunga e discontinua salita fino ad arrivare al GPM che si scollinava dopo circa 42 km di gara. Davanti continuavano ad attaccare, il ritmo era davvero altissimo. Ho cercato di tenere sempre a vista Martina e fare anche gioco di squadra ma sul tratto più duro dell’ascesa mi sono accorta d’essere rimasta senz’acqua. Da li in avanti è stato tutto ancora più difficile”.
“Quando è iniziata la lunga discesa Martina è rientrata velocemente, io invece ho iniziato a pagare il fatto di essere rimasta per tanti chilometri senza bere. Non ero più lucida ed ogni curva era rischiosa. Con Martina a disegnare le traiettorie siamo arrivate fino all’arrivo superando anche altre atlete più sfortunate fermate da una foratura. Per fortuna c’era Martina oggi, gli ultimi 8 km sono stati davvero durissimi, con crampi fino sopra le orecchie. Ma siamo contente di come l’abbiamo portata a termine. Il livello è altissimo”.
Domani si replica. Terza tappa con altri 63 km e 1.550 mt di dislivello.