Una lettera per il futuro delle donne e del ciclismo: la bella iniziativa di Cannondale e la storia di Teniel Campbell
TRINIDAD & TOBAGO – Ieri, in occasione della Festa della Donna, Cannondale ha promosso una curiosa e importante iniziativa diffusa via web, chiedendo alcune donne sue ambasciatrici, atlete di varie discipline, dipendenti, ma anche donne proprietarie di negozi, di scrivere una lettere per il futuro del ciclismo femminile.
Sul proprio sito, a riguardo dell’iniziativa, il noto marchio di biciclette americano scrive:
La bicicletta è una porta verso un mondo sconfinato. Un biglietto per la libertà, per l’indipendenza e la fiducia; una bicicletta può portare una ciclista ad altezze mai raggiunge e condurla nei momenti più bassi della sua vita. La bicicletta è un veicolo per il cambiamento e l’emancipazione.
In questo spirito di progresso, abbiamo chiesto alle nostre atlete, ambasciatrici e dipendenti di scrivere una lettera a sé stesse del futuro o alle loro figlie. Insieme, hanno condiviso le loro speranze e aspirazioni per le donne nello sport del ciclismo. Hanno raccontato le loro storie. Insieme, possiamo costruire il futuro.
Tra le protagoniste, c’è anche Teniel Campbell, atleta 22enne di Trinidad & Tobago che da questa stagione si è trasferita in Italia per difendere i colori della Valcar Travel & Service a cui ha già regalato i primi piazzamenti internazionali in questo primo scorcio di stagione.
Oggi vogliamo proporvi la traduzione della sua significativa lettera. A questo link (www.cannondale.com/en-us/blog/futurestate) potete trovare in inglese tutte le altre lettere.
VIDEO PROMO
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Teniel Campbell
Trinidad & Tobago
Quando ripenso a quanto sono cresciuta, a cosa sono riuscita a fare, al percorso che mi sono creata per il mio futuro, vedo una donna delle Indie occidentali e delle isole della Repubblica di Trinidad e Tobago forte, coraggiosa, determinata. Vedo una donna che ha impresso il suo nome nei libri di storia del suo paese. Una donna che ha aperto le porte della speranza a molti nativi locali caraibici.
E…
Una donna che è diventata la prima donna dei Caraibi di lingua inglese a qualificarsi per il suo Paese alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020. Ciò che è stato necessario per raggiungere i miei risultati è stata una spinta e una voglia incessante verso il successo. Non ho mai creduto di avere talento, fino a quando da Junior ho vinto il doppio oro ao Campionati Caraibici nella Repubblica Dominicana. Questo ha acceso il fuoco dentro di me, per desiderare costantemente di più. Dopotutto, mi piaceva l’idea di essere conosciuta come una campionessa, è una forza che mi domina e mi crea un grande orgoglio ascoltare l’inno nazionale del mio Paese. Anno dopo anno sono cresciuta, ho continuato a combattere, ho continuato a migliorare e ho continuato poi anche a vincere. Dominavo le corse nei Caraibi dove i circuiti locali erano diventati la mia normalità.
Ma poi le cose sono cambiate.
Da 25 gradi a meno 14 gradi, sono arrivata ad Aigle in Svizzera (per alcuni anni è stato ospite del Centro Mondiale del Ciclismo dell’UCI, ndr). Chi avrebbe mai pensato che questa piccola ragazza “Trini”, proveniente da questa piccola isola caraibica, dove il ciclismo non è uno sport sviluppato, avrebbe lottato spalla a spalla contro le migliori donne cicliste in Europa? Sono passata in poco tempo da campionessa nella mia terra a perdente qui in Europa. Dolorante, quasi un randagio nel gruppo che cercava solo di sopravvivere e arrivare al traguardo. Mentalmente era qualcosa di frustrante, piangevo, volevo tornare a casa, mi sentivo persa e incerta, ma non ho mollato e mi sono rialzata. Dev’essere stata la mia perseveranza a darmi la forza di continuare ad insistere nonostante le poche probabilità, nonostante gli oppositori. La mia autostima, il piccolo ma potente entourage che avevo intorno a me e poi un cambiamento di mentalità hanno permesso tutto questo. Ora, eccomi qui diversi anni dopo, sono una ciclista professionista per la Valcar Travel & Service e mi sono trasferita a vivere in Italia. Lungo la strada, ho stretto molte amicizie internazionali. Alcune di queste persone le considero anche amici intimi.
Nelle parole di Nelson Mandela, “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose possono fare”, mi ci ritrovo molto. Io, Teniel Victoria Campbell, aspiro a diventare Leggendaria, a lasciare un segno in questo sport, a non pormi limiti e cogliere tutte le opportunità che mi si presenteranno davanti. Ho grandi aspirazioni anche per stimolare la crescita e lo sviluppo del ciclismo a Trinidad e Tobago, nei Caraibi e oltre.