Coronavirus, dal Papa Giovanni di Bergamo: “Siamo come un ciclista in cima alla salita, serve sforzo massimo di tutti”
BEGAMO (BG) – In questa drammatica emergenza del Coronavirus, un messaggio di grande speranza è arrivato ieri sera direttamente dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: “Per la prima volta il numero dei pazienti è stato inferiore a quello dei dimessi”.
Ad annunciarlo, al Tg1, Luca Lorini, direttore dell’Unità di Anestesia e rianimazione 2. Ed è una notizia bellissima, arrivata al termine di una giornata che invece ha visto ancora crescere drammaticamente e pesantemente il dato dei contagiati nella provincia bergamasca, arrivati a 2.136 positivi con un aumento di 321 unità rispetto al giorno precedente.
“In Terapia intensiva in questo momento abbiamo 100 posti letto, 80 dei quali dedicati al Covid-19 – ha spiegato Lorini -. Siamo partiti molto lentamente, con 8 posti montati il primo giorno, ma via via stiamo crescendo giorno dopo giorno. Devo dire che il sistema sanitario lombardo si è mosso come un’orchestra e una sinfonia ben ordinata. La piena di malati è arrivata, ma sono arrivate anche le attrezzature e ne arriveranno ancora”.
Poi la lieta notizia con anche una metafora ciclistica: “Dall’inizio dell’emergenza oggi (giovedì 12 marzo, ndr) per la prima volta a Bergamo si ha un numero di pazienti inferiore a quelli che dimettiamo. Primo giorno in cui vediamo un calo della piena. Ma è estremamente importante che nessuno incontri nessuno, la gente deve continuare a fare questo sforzo. Noi siamo qui a curare loro, ma loro devono stare a casa. Stiamo facendo uno sforzo massimo, come un ciclista ben preparato siamo in grado di reggere la salita. Importante però che questo sforzo massimo sia fatto da tutti, medici, infermieri e tecnici che curano e dalla popolazione. Questa è una battaglia che possiamo vincere”.