BRESCIA (BS) – Tra i tanti messaggi che abbiamo letto sui social in questi giorni, ci ha particolarmente colpito quello di Ilaria, un’infermiera impegnata in prima linea durante questa tremenda emergenza Coronavirus e ciclista appassionata. Ci fa riflettere sulla difficile situazione che si sta vivendo negli ospedali, in particolar modo in Lombardia, e di quanto in questo momento così terribile sia davvero frivola un’uscita in bicicletta e stupido ostinarsi a voler uscire e mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri. Ve lo proponiamo come spunto di riflessione.  

“Sono un’infermiera appassionata di ciclismo da sempre. È difficile da capire, è difficile stare fermi soprattutto quando fuori il sole splende e la voglia di pedalare è tanta… e parlo da una che le gare le ha abbandonate da un pezzo, quindi immagino chi gareggia ancora e chi del ciclismo fa la propria vita. Ma vi assicuro che è molto più difficile stare in corsia, vedere persone sole, con “fame d’aria”, agitati, che si rendono conto di quello che sta succedendo… giovani e meno giovani che siano… è molto più difficile essere in salute e dopo 3 giorni trovarti con un bel tubo in bocca… perché sì anche gli sportivi e le persone in salute ora stanno male… è molto più difficile comunicare ad un famigliare che il proprio caro è deceduto e che non può vederlo… quando vado al lavoro in macchina vedo ancora ciclisti… certo vorrei essere al loro posto a volte spensierati, sotto il sole… ma poi mi chiedo avranno ancora tutta quella presunzione nel caso dovesse toccare a loro o ad un proprio caro? Io credo di no… purtroppo ci accorgiamo delle cose quando è tardi. Quindi mettiamo da parte il nostro ego e le nostre passioni e pensiamo anche agli altri per una volta… facciamo gruppo anche nella vita di tutti i giorni. Un infermiera, che come tante altre persone sta lottando… per tutti”.