Coronavirus, nuova stretta del Governo che chiude tutte le attività non strategiche. Conte: “La sfida più difficile dal dopoguerra”
ROMA (RM) – Alle ore 23.30 del 21 marzo 2020 il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato, con un messaggio su YouTube e Facebook, nuove misure per arginare l’epidemia di Covid-19 che dureranno dal 23 marzo fino al 3 aprile. Ecco i punti principali:
- Chiudono sull’intero territorio nazionale tutte le attività produttive che non sono strettamente necessarie a garantire beni e servizi essenziali.
- Rimangono aperti i supermercati, i negozi di generi alimentari e di prima necessità.
- Rimangono aperte anche le farmacie e le parafarmacie.
- Sono garantiti i servizi postali, bancari, assicurativi e finanziari.
- Sono assicurati i servizi pubblici essenziali come i trasporti.
- Oltre alle attività ritenute essenziali, è consentito il lavoro solo in smart working.
Parla al termine di un’altra giornata drammatica, Giuseppe Conte. Dopo nuovi dati negativi sui contagi e sui decessi. E dopo il pressing e un lungo confronto con Regioni, sindacati e dall’opposizione che chiedevano un’ulteriore stretta del governo.
“Questa è la sfida più difficile dal dopoguerra”, premette. E poi annuncia: “Chiuderemo tutte le attività produttive non cruciali. Ma resteranno aperti supermercati, alimentari, farmacie e parafarmacie. Saranno garantiti i servizi essenziali: bancari, postali, assicurativi, finanziari e i trasporti”. Poi raccomanda: “Invito tutti a mantenere la calma, no ad accaparramenti. Rallentiamo il motore produttivo del Paese ma non lo fermiamo. Lo Stato c’è, lo Stato è qui”. E ancora: “Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte come una catena a protezione del bene più importante, la vita. Se dovesse cedere un solo anello di questa catena saremmo esposti a pericoli più grandi, per tutti”. E conclude: “Uniti ce la faremo”.
Secondo i dati diffusi il 21 marzo 2020 dalla protezione civile in Italia le persone attualmente positive sono 42.681, 4.821 in più rispetto al 20 marzo. Dall’inizio dell’epidemia sono in tutto 53.578, compresi i morti (793 in più rispetto al 20 marzo, 4.825 in totale) e i guariti (943 in più rispetto al 20 marzo, 6.072 in totale).