Congelare le categorie? Con una lettera il Pedale Senaghese fa alcune riflessioni ed esprime qualche dubbio
SENAGO (MI) – In questi giorni si acceso il dibattito e ci sono state alcune proposte sul come riprendere l’attività ciclistica nelle categorie giovanili. Un tema che continueremo ad approfondire anche nei prossimi giorni, andando ad interpellare diversi protagonisti della scena ciclistica nazionale. Intanto, riceviamo e pubblichiamo alcune riflessioni che con una lettera ci ha inviato una società giovanile del milanese, il Pedale Senaghese che esprime alcune perplessità sull’ipotesi avanzata negli ultimi giorni di “congelare le categorie”.
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Dopo aver letto le proposte dei direttori sportivi della regione Toscana, in riferimento ad una proposta fatta dal commissario tecnico della federazione ciclistica Italiana Davide Cassani, che suggeriva di annullare un anno sportivo, procrastinando e lasciando invariate le categorie per un anno intero, come Pedale Senaghese facciamo alcune riflessioni:
È vero che se non si torna alle corse in breve tempo (eventualità remota) gli esordienti e gli allievi del secondo anno di fatto non potranno raccogliere quanto seminato nel corso del loro primo anno, e che probabilmente gli allievi del secondo anno troveranno difficoltà nel reperire una società per continuare nella categoria juniores, anche se i soggetti che qualitativamente si sono messi in mostra lo scorso anno sono già stato adocchiati dagli osservatori in campo.
Gli atleti del secondo anno, sia essi esordienti che allievi, pur non avendo fatto la stagione e la relativa maturazione, si troveranno però a gareggiare con atleti che non avendo anch’essi gareggiato nel corso del 2020 non avranno maturato quel vantaggio che gli avrebbe dato il gareggiare come atleti del primo anno.
Oggi i ragazzi passano nella categoria juniores a 17 anni e vi restano per 24 mesi (due stagioni) nelle quali si trovano a gareggiare a livello Europeo e internazionale con atleti di eguale categoria e anzianità.
Lo spostamento in avanti di un anno porterebbe gli atleti nella categoria juniores all’età di 18 anni, sino al 19° anno, di fatto si creerebbe uno scalino di differenza di età con gli atleti che partecipano a gare internazionali sia Europei che in manifestazioni a livello mondiale di un anno, avvero gli (azzurri) italiani sarebbero sempre indietro nei confronti delle altre nazioni di un anno con una grave penalizzazione di risultati e di immagine.
Lo scostamento si protrarrebbe anche nella categoria under 23 che si raggiungerebbe con un anno di ritardo rispetto alle altre nazioni.
Questa evenienza di fatto priverebbe gli atleti Italiani di un anno di maturazione nella citata categoria, rispetto a quelli delle altre nazioni. Danno che si protrarrebbe per tutti gli anni a venire.
Inoltre bisognerebbe creare una nuova categoria tra i giovanissimi istituendo la categoria G7, cosa che creerebbe ulteriori innalzamento dei costi nell’organizzazione delle manifestazioni riservate a tale categoria.
Esistono due aspetti da tenere in considerazione:
1. Guardare al proprio interesse guardando nell’orticello di casa
2. Osservare il problema da un punto di vista globale
È comprensibile che chi ha investito in ragazzi sia esordienti che allievi al secondo anno, si senta penalizzato e il blocco di un anno riporterebbe seppur parzialmente i conti in pareggio.
Se però si guarda il problema da un punto di vista globale, fermare le categorie per un anno porterebbe una penalizzazione al sistema Italia che si trascinerà per sempre nel futuro.
Evidenziate le problematiche, occorre anche suggerire proposte fattibili, che andranno divise in due opzioni ben distinte:
1. La prima in riferimento all’eventualità che si possa riprendere a cavallo del mese di agosto, quindi salvando parzialmente la stagione.
- Con gare che riprendono nel mese di luglio, si potrebbe allungare la stagione sino alla fine di novembre recuperando parzialmente parte della stagione e consentendo ai secondi anno di raccogliere e di mettersi in mostra per il passaggio e relativo ingaggio in squadre juniores.
- Proporre di effettuare gare infrasettimanali per allievi e juniores con classifiche separate tra il primo e il secondo anno.
- Effettuare qualche gara il sabato, e non per ultimo, visto che ci sarà anche un calo degli sponsor, attanagliati dalla crisi finanziaria che colpirà molte società, proporre anche il versamento di una quota d’iscrizione come avviene in campo amatoriale per andare incontro alle evidenti difficoltà delle società che volessero accollarsi l’onere di organizzare.
2. La seconda opzione in caso venga cancellata per intero (o quasi) la stagione 2020
La proposta è molto più semplice di quanto sembri, a livello nazionale (quindi senza scomodare (L’U.C.I.) basterebbe per la stagione 2021 stabilire che si torni alle premiazioni separate tra allievi e juniores del primo e del secondo anno, in questo modo si smusserebbe quella difformità di prestazione per quegli atleti che per due anni consecutivi di fatto gareggiano con atleti di un anno superiore.
In tutti e due i casi non si andrebbe a modificare la categoria “giovanissimi”, in quanto i G6 passerebbero comunque nella categoria esordienti primo anno e avrebbero a loro disposizione gare con classifiche separate riservate agli esordienti di primo anno, però effettuando gare con il chilometraggio da esordienti, con, nel caso, un piccolo ritocco al ribasso nella prima parte di stagione.
Con questi accorgimenti nello spazio di una stagione si tornerebbe a recuperare gradualmente tutto quello che si è perso nella corrente stagione senza stravolgere completamente le categorie e rimanendo in un contesto globale.
Pedale Senaghese