Il Tour de France si sovrapporrà al Tour of Britain. I britannici all’UCI: “Uno schiaffo in faccia”
LONDRA (GRAN BRETAGNA) – L’organizzazione del Tour of Britain sta monitorando la situazione e lavorando per fare in modo che l’edizione 2020 della più importante corsa a tappe ciclistica del Regno Unito si possa svolgere regolarmente. Tutto dipenderà dall’evolversi dell’emergenza sanitaria per Covid-19 e da quali saranno le decisioni delle autorità. Nelle ultime ore si è aggiunta anche la nuova data fissata dall’UCI per lo svolgimento del Tour de France, rinviato per luglio, e Hugh Roberts, CEO del comitato organizzatore SweetSpot, ha ammesso: “Per noi è stato come un schiaffo in faccia”.
Il progetto di ridisegnare il calendario del ciclismo internazionale da parte dell’UCI ha un punto fermo: il Tour de France avrà inizio il 29 agosto e si concluderà il 20 settembre. Come da calendario stilato ad inizio anno il Tour of Britain dovrebbe iniziare da Penzance il 6 settembre e terminare ad Aberdeen il 13 settembre, quindi in diretta concomitanza con il più importante evento della stagione.
In una dichiarazione rilasciata al sito Cyclingnews, SweetSpot ha comunque confermato che le nuove date per il Tour de France non incidono sui piani dell’organizzazione britannica. “Non ci sono intenzioni di cambiare la data del Tour of Britain. Stiamo ancora lavorando per organizzare la gara a settembre, ma siamo consapevoli che ciò sarà possibile solo se la situazione generale a livello socio-sanitario lo consentirà”.
Già negli anni precedenti la corsa britannica si era svolta in concomitanza con la Vuelta a España, ma ora lo “scontro” con la nuova data di recupero del Tour de France rappresenta uno scoglio più difficile da superare. “È stato un po’ come uno schiaffo in faccia, ma non è stata una grande sorpresa”, ha detto Roberts. “L’unica sorpresa è stata che non siamo stati consultati. Non so nemmeno se l’UCI abbia consultato la Federciclismo britannica. Quindi penso che questa faccenda non sia stata gestita nel modo ideale, ma so anche che in queste difficili circostanze l’UCI non sia in grado di chiedere l’opinione di tutti”.