MTB. Il CT Mirko Celestino: “Riprendiamo nel rispetto delle regole e continuiamo ad appassionare i nostri giovani”
ANDORA (SV) – La pandemia di Coronavirus che ha colpito duramente anche tutto il mondo dello sport ha fermato, da ormai più di due mesi, pure il settore della mountain bike che coinvolge migliaia di appassionati in Italia e nel mondo e che ha bloccato interamente anche i grandi eventi ad essa legati con annesse pesanti ripercussioni sul piano economico e turistico.
Fermi gli amatori. Fermi i ragazzi e le ragazze del settore giovanili. Fermi anche gli Elite e gli azzurri che hanno visto annullati uno ad uno tutti i principali eventi del loro calendario agonistico, compresi gli Internazionali d’Italia Series, i Mondiali di Albstadt e i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. A tal proposito abbiamo fatto una chiacchierata con il Commissario Tecnico della Nazionale italiana di mountain bike Mirko Celestino.
RITORNO AGLI ALLENAMENTI – Il CT per il momento si gode la possibilità per tutti, dal quattro maggio, di poter tornare a pedalare: “Siamo tutti fermi, i ragazzi hanno trascorso due mesi sui rulli e in casa a fare esercizi vari. Abbiamo passato giornate difficili e non solo dal punto di vista sportivo. Adesso sembra che le cose stiano migliorando, quindi, noi in Liguria già da qualche giorno possiamo uscire in bicicletta e dal 4 maggio potranno uscire tutti ad allenarsi, chiaramente rispettando le regole e pedalando in solitaria”.
MTB, DISCIPLINA SOLITARIA – Celestino, ex professionista su strada vincitore anche di un Giro di Lombardia (1999) e di due Milano-Torino (2001 e 2003), ha concluso la sua carriera con le ruote grasse (ha vinto due titoli italiani Matathon nel 2009 e 2011), spiega in vista della ripresa degli allenamenti: “Per la MTB è tutto un po’ più facile rispetto alla strada, perché non c’è bisogno del raduno del team, piuttosto che del lavoro di gruppo. La mountain bike è molto più solitaria come disciplina e quindi e molto più facile rispettare le nuove regole. Bisogna portare un pochino di pazienza tutti quanti, anche se per quanto riguarda il ritorno alle gare la vedo molto dura, almeno a breve termine”.
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TENIAMOCI STRETTI I NOSTRI GIOVANI – Uno dei problemi che già abbiamo evidenziato in altri articoli dei giorni scorsi e che è emerso anche dal confronto con alcuni dirigenti di società, è il pericolo di perdere giovani praticanti con questo lungo stop forzato e quindi la necessità di trovare a breve un tipo di attività, anche alternative, per tornare a coinvolgerli. “Sicuramente tutto quello che si può fare nel rispetto delle regole, ben venga – ammette il CT -. Con la Federazione stiamo studiano un po’ di soluzioni perché i ragazzi adesso sono davvero stufi di restare lontano dalle competizioni. Stiamo cercando qualche soluzione per farli gareggiare e, per quanto riguarda i più piccoli, farli soprattutto divertire. Perché il primo obbiettivo per loro deve essere questo, giocare e divertirsi, poi per pensare ai risultati ci sarà tempo dalla categoria Junior in poi. L’importante è mantenere i nostri giovani nell’ambiente e continuare ad appassionarli a questo sport bellissimo, che sia strada o mountain bike, l’importante è che rimangano in sella alle loro biciclette”.
EVENTI E TEAM IN SOFFERENZA – Chi soffre di più in questo momento, però, sono i grandi eventi di mountain bike che con le loro centinaia se non migliaia di partecipanti sono i “meno immuni” a questo virus con conseguenti problemi economici per gli organizzatori e di conseguenza anche per le squadre che non possono svolgere attività. “Il problema diventa ovviamente più grosso, per quanto riguarda gli effetti economici, per gli eventi più grandi del nostro settore. Ovviamente, più si sale di livello di importanza, più ci sono sponsor importanti e squadre che hanno bisogno di più risorse economiche per le trasferte, per pagare gli atleti. Questa situazione che non sta facendo bene agli sponsor, che giustamente in questo momento hanno altri problemi e fanno passare lo sport in secondo piano, porta conseguenze pesanti anche nel nostro mondo e probabilmente ci saranno alcune squadre che potrebbero andare in sofferenza con ripercussioni anche sugli atletii. Speriamo che arrivino degli aiuti economici anche per lo sport, non solo per il ciclismo, tutti siamo nella stessa situazione”, dice Celestino.
RIDARE MOTIVAZIONi AGLI ATLETI – Pare che gli azzurri della pista potranno tornare presto ad allenarsi al Velodromo di Montichiari secondo quanto dichiarato da Cassani. Anche per il settore MTB state già programmando qualche ritiro, sfruttando magari qualche bike park? “Per ora non abbiamo la necessità di ritiri e di ritrovarci – ammette Celestino –, i biker si allenano benissimo anche da soli. Certo, mi piacerebbe appena possibile, logicamente quando ci sarà la tranquillità giusta e la sicurezza per farlo, organizzare un ritiro per vedere i ragazzi, motivarli perché restare così lontano dalla bici è pesante e fargli capire anche che la Federazione crede sempre in loro e soprattutto che ci crede il loro CT”, conclude Mirko Celestino.
(Servizio a cura di Giorgio Torre)