Allarme tra i ciclisti colombiani: voli fermi fino al 31 agosto. Ci sarà un permesso speciale per il Tour?
BOGOTA (COLOMBIA) – L’annuncio del governo colombiano di prolungare l’emergenza sanitaria e di mantenere la restrizione sui voli internazionali fino al 31 agosto, ha fatto scattare l’allarme nel ciclismo colombiano e internazionale e ha suscitato preoccupazione tra le stelle del Paese appartenenti alle diverse categorie del ciclismo mondiale e tra le loro squadre.
A far drizzare l’orecchie a tutti sono state le dichiarazioni del Ministro dei Trasporti, Ángela María Orozco: “Le nostre frontiere sono ancora chiuse e da questo punto di vista il trasporto aereo internazionale sarà limitato durante tutta l’emergenza sanitaria, cioè fino al 31 agosto di quest’anno”. In Colombia ci sono stati oltre 17.000 casi di Coronavirus e 630 persone sono morte.
Si prefigura, quindi, la possibilità che non ci siano voli disponibili a partire dal 1° agosto o anche nei giorni successivi per raggiungere Asia e soprattutto l’Europa e partecipare agli eventi previsti dal nuovo calendario internazionale dell’UCI e che alcuni dei grandi campioni delle squadre World Tour, che sono tornati nel loro Paese in questo periodo di quarantena, possano avere dei problemi. Parliamo di nomi importanti come Egan Bernal, Nairo Quintana, Rigoberto Urán, Miguel Ángel López ed Esteban Chaves.
Conseguenti problemi e imbarazzi questa situazione potrebbe crearli a molte gare previste nel mese di agosto, compreso il Tour de France (dal 29 agosto al 20 settembre). Tra queste ci sono anche Strade Bianche, Milano-Sanremo, Tour de Pologne, Critérium du Dauphiné, Giro dell’Emilia, Gran Piemonte e Trofeo Matteotti.
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Problemi che riguardano anche i corridori colombiani che fanno parte delle altre squadre di seconda fascia (Professional), quelli delle Continetal e anche i più giovani, in particolare la categoria Under 23, con la squadra Nazionale colombiana (invitata per il Tour de l’Avenir dal 18 al 23 agosto) e formazioni come Colombia Tierra de Atletas GW e UAE Team Colombia che sono tra le squadre che dovrebbero prendere parte al Giro d’Italia Under 23 (dal 29 agosto al 6 settembre).
Una problematica non da poco considerando anche che gli atleti avrebbero necessità di viaggiare con sufficiente anticipo prima delle gare sia per la preparazione, ma anche per una eventuale quarantena da osservare nel Paese di destinazione. Una questione da prendere in considerazione e da chiarire quanto prima. Sperando, ovviamente, anche in un continuo miglioramento della pandemia di Covid-19, in modo da vedere un’apertura anticipata degli aeroporti prima della data indicata dal Governo.
Giuseppe Acquadro, agente di numerosi campioni sudamericani, tra i quali l’ultimo vincitore del Tour Egan Bernal e anche dell’ultimo vincitore del Giro d’Italia l’ecuadoriano Richard Carapaz, intercettato ieri da Cyclingnews per avere un parere sull’argomento, ha auspicato: “Speriamo che gli venga dato un permesso speciale per viaggiare. Per loro si tratta di lavoro, correre in Europa è il loro lavoro. Il governo colombiano sa bene che Egan, Nairo, Rigo e gli altri corridori che gareggiano al Tour de France e in Europa fanno bene anche al morale del Paese durante i problemi procurati da questa pandemia di Covid-19, quindi penso che daranno loro una dispensa speciale per viaggiare”.