TORINO (TO) – È un grido d’allarme che sentiamo ogni giorno e, purtroppo, nemmeno questa apparente nuova sensibilità verso la bicicletta dopo il lockdown per il Covid-19 ha attenuato. Ha gridarlo con un “Sono stufa” attraverso un video postato sui social oggi è stata Vittoria Bussi, ciclista elite azzurra detentrice del record mondiale dell’ora femminile.

“Ogni giorno si rischia di non tornare a casa. La situazione è peggiorata. Ormai questo mi è chiaro, dal 4 maggio c’è un forte nervosismo sulle strade. Se un ciclista malauguratamente capita su una strada un po’ stretta, nel senso che non c’è sufficiente spazio per gli automobilisti di rispettare i famosi 1,5 metri di distanza, il ciclista rischia perché non c’è la pazienza di aspettare per effettuare il sorpasso e l’automobilista, pur di passare, lo sfiora”, dice l’atleta romana trapiantata in Piemonte.

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“E allora cosa dobbiamo fare?”, si chiede l’azzurra. “Ci dobbiamo mettere in mezzo alla strada noi ciclisti e occupare lo stesso spazio che occupa un trattore? Io oggi l’ho fatto. L’ho fatto per cinque chilometri, mi sono presa un sacco di insulti naturalmente, ma almeno non ho rischiato la vita. Non l’ho rischiata perché gli automobilisti che dovevano superarmi dovevano pensare anche alla loro vita. Non avendo spazio dovevano per forza sorpassarmi invadendo la corsia opposta e quindi dovevano stare attenti anche alla propria di pelle. Dobbiamo arrivare a questo punto? Non credo”.

Infine la Bussi conclude dicendo: “Il bonus per l’acquisto delle biciclette è una grande cosa, ma la prima cosa che serve è un cambiamento di cultura, un maggiore rispetto verso la figura del ciclista, altrimenti l’iniziativa del governo non ha un senso. Io sono stanca di avere tutti i giorni questa angoscia di essere investita da un momento all’altro”.

(Servizio a cura di Giorgio Torre)