Zanardi resta grave dopo l’incidente in handbike. Camion sotto sequestro, indagini in corso, ma non era una gara
SIENA (SI) – Condizioni stabili, ma che rimangono gravissime quelle di Alex Zanardi, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Siena dopo l’incidente di ieri con l’handbike nei pressi di Pienza mentre era impegnato nella staffetta Obiettivo Tricolore con altri atleti paralimpici. Ad assistere il campione bolognese ci sono la moglie Daniela, che era al seguito della carovana, e il figlio Niccolò.
IL NUOVO BOLLETTINO – Ieri sera quasi tre ore di operazione e poi il ricovero in terapia intensiva e la situazione stabile nella notte. Questa mattina il nuovo bollettino: “C’è una situazione importante dal punto di vista del danno cerebrale. Potrebbe instabilizzarsi da un momento all’altro, quindi potrebbero esserci dei peggioramenti, ma al momento, la stabilità esclude questa possibilità”. Questo è quanto ha riferito questa mattina alle ore 10 Sabino Scolletta, responsabile della Rianimazione dell’ospedale di Siena.
LE PAROLE DEL NEUROCHIRURGO – Questa mattina ha parlato alla stampa anche Giuseppe Olivieri, il neurochirurgo che ha operato Zanardi al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena: “Al momento le condizioni sono gravi ma stabili, lui è arrivato da noi con questo trauma cranio-facciale importante, con un fracasso facciale e una frattura affondata delle ossa del frontale. Al momento tutti i numeri sono buoni, ovviamente neurologicamente non è valutabile, pur rimanendo la situazione grave”. Olivieri ha poi aggiunto: “I numeri sono buoni, pur rimanendo una situazione molto grave, è un malato che val la pena di curare. Il quadro neurologico lo vedremo a distanza, quando si sveglierà. I miglioramenti, in questi casi, si vedono nel tempo, i peggioramenti possono essere repentini. Ha fatto una tac subito dopo l’intervento e ora ha un catetere per la misurazione della pressione intracranica. L’intervento è andato come doveva andare, è la situazione iniziale che era tanto grave”.
CAMION SOTTO SEQUESTRO – Come da prassi il camion contro cui si è schiantato Zanardi è stato sequestrato, l’alcol test a cui è stato sottoposto l’autista ha dato esito negativo, così come il test per la ricerca di sostanze stupefacenti. Il camionista ha raccontato la sua versione dei fatti sull’accaduto ai Carabinieri. È stato iscritto nel registro degli indagati per lesioni gravissime, come ha spiegato il procuratore capo di Siena Salvatore Vitello “è un atto dovuto”.
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INDAGINI SU “OBIETTIVO TRICOLORE” – I Carabinieri della compagnia di Montepulciano stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente e compiendo verifiche sulle misure di sicurezza adottate per lo svolgimento della manifestazione in handbike sulla strada. Per questo motivo sono stati sentiti anche alcuni degli organizzatori della manifestazione “Obiettivo Tricolore”, promossa da Obiettivo3 associazione che fa capo allo stesso Zanardi e che promuove l’avviamento allo sport per atleti disabili. L’inchiesta condotta dalla sostituto procuratore della Repubblica di Siena Serena Menicucci punta a chiarire sia le cause dell’incidente sia anche le modalità logistiche dell’evento.
IL SINDACO: “NESSUNA COMUNICAZIONE UFFICIALE” – Il sindaco di Pienza (Siena), dove è accaduto l’incidente, Manolo Garosi, ha spiegato di non aver mai ricevuto “comunicazione ufficiale di eventi o manifestazioni sportive sul nostro territorio”. Ha poi aggiunto: “Ci era stato comunicato solamente via Facebook che si sarebbe tenuto un saluto istituzionale in piazza. Ma poi ci hanno anche successivamente comunicato sempre tramite Facebook l’annullamento di questo momento per motivi di ritardo sulla tabella di marcia della manifestazione”.
NON ERA UNA GARA – La staffetta “Obiettivo Tricolore” non era una gara. Anche perché come da decreto ministeriale e da disposizioni della FCI in questo momento non si possono svolgere eventi sportivi e nella fattispecie gare ciclistiche o paraciclistiche. Non era nemmeno una manifestazione cicloturistica. “Alex e i suoi compagni di pedalata – ha spiegato a Corriere.it Roberto Sgalla, già direttore di tutte le specialità della Polizia e tra i massimi esperti di sicurezza in bici – erano semplici ciclisti in escursione individuale soggetti al totale rispetto del codice della strada: dovevano mantenersi sulla destra, restare in fila indiana, non superare la linea di mezzeria o tenere comportamenti pericolosi”.
Anche il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco, da noi intervistato questa mattina in occasione della sua visita alla pista BMX di Verona, si rammarica per quanto erroneamente emerso da alcuni giornali: “Dispiace quello che sta emergendo dai giornali perché oggi tutti hanno scritto che si trattava di una gara e si sono fatti domande sui criteri di protezione, quando questa staffetta era in realtà di una semplice passeggiata tra amici, come Zanardi e tanti altri ciclisti e paraciclisti fanno ogni giorno quando si allenano sulle nostre strade nel rispetto del codice della strada. Non era una gara”.