PALAZZAGO (BG) – Daniel Facheris, un passato da ciclista nelle categorie giovanili, ora fa il fisioterapista e pedala per divertimento. Ma non si risparmia le fatiche, anzi si rende protagonista di vere e proprie imprese, come le definisce lui: “Le pazzie degli amatori”. Negli anni passati vi avevamo già raccontato di quando era andato su e giù da Zogno a Sant’Antonio Abbandonato come fosse l’Everest.

Qualche giorno fa la sua nuova sfida personale è stata Everesting Roam: consiste nell’affrontare un percorso con dislivello di almeno 10.000 metri, tempo limite 36 ore e minimo 400 km da percorrere. Si può dormire, ma il tempo viene compreso nelle 36 ore.

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L’avventura di Daniel è cominciato sabato 20 giugno, la mattina 5.30 ed è terminata domenica 21 verso le ore 12. Confessa: “Purtroppo ho dormito troppo di notte, anche perché non ero organizzato per farlo”.

La prima giornata lo ha visto affrontare in serie Colle di Sogno, Valcava, Val Taleggio, Passo San Marco, Monte Avaro, Baite di Mezzeno, Foppolo, Culmine di San Pietro, Lecco. Verso le 22 ha tentato di salire Collepedrino, ma il buio e gli eventuali pericoli notturni lo hanno fatto desistere. Daniel Facheris si è fermato ad Albenza con 333 km e 8700 metri di dislivello circa nelle gambe. Ha mangiato, ha dormito e l’indomani è ripartito verso le 9 per terminare il percorso con Roncola, Berbenno, Ceresola e Barlino sul finale.

Ad accompagnarlo, nella giornata di sabato, c’erano degli amici: Gabriele, che lo ha seguito fino a Ballabio, Federico Galizzi (che da Esordiente era stato allenato qualche anno fa proprio da Facheris), che lo ha accompagnato solo sul San Marco e sul Monte Avaro, e Luigi, da Foppolo al rientro verso Palazzago.

In totale 18 ore e 21 minuti di pedalata, pause comprese 29 ore e 56 minuti, 9.600 calorie e tante torte lungo il percorso. Questa sfida ha avuto 237 tentativi riusciti nel mondo e solo una quarantina in Italia, tra cui proprio questo di Daniele Facheris che lo fa entrare nella Hall of Fame. Complimenti!




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