AIGLE (SVIZZERA) – Il Comitato Organizzatore dei Campionati del Mondo di ciclismo su strada UCI 2020 ad Aigle-Martigny ha preso atto della decisione del Consiglio Federale Svizzero sulle misure intraprese per contrastare la pandemia Covid-19, secondo le quali i grandi eventi con più di 1.000 spettatori o che coinvolgono più di 1.000 persone non sono ammessi fino al 30 settembre 2020.

Pertanto, l’organizzazione dei Campionati del Mondo su strada UCI 2020 ad Aigle e Martigny è impossibile, anche perché dall’8 agosto più di 45 Paesi sono soggetti a quarantena al momento dell’ingresso in Svizzera, il che non darebbe all’evento il necessario riconoscimento e non permetterebbe a molti dei 1.200 ciclisti, dalla categoria Juniores a quella Elite, provenienti da 90 Paesi, di potersi giocare le loro carte.
Con undici gare da disputare nell’arco di otto giorni, la specificità di una gara in circuito con le difficoltà di rispettare il distanziamento sociale e di controllare l’affluenza di pubblico costituiscono un ostacolo insormontabile considerati vincoli imposti.




Ringraziamo di cuore l’Union Cycliste Internationale (UCI), la Confederazione, i Cantoni di Vaud e del Vallese, i Comuni di Aigle e Martigny, Swiss Cycling, gli sponsor pubblici e privati, i volontari, i fornitori di servizi e gli appassionati di ciclismo per il loro impegno, il loro sostegno e la loro passione sin dalla nostra designazione nel settembre 2018, hanno scritto in un comunicato gli organizzatori.

“Siamo tristi e delusi. Abbiamo lavorato duramente per più di due anni per realizzare un magnifico evento su un circuito straordinario.
Nonostante i vincoli dovuti alla pandemia Covid-19, abbiamo continuato a lavorare con passione per organizzare i Campionati del Mondo di ciclismo su strada, che sarebbero stati ricordati per il loro valore sportivo, ma anche per la bellezza dei nostri cantoni e la ricchezza della nostra cultura e della nostra regione. Ci rendiamo conto che la situazione sanitaria nazionale e mondiale richiede misure precauzionali e il nostro pensiero va a tutte le persone colpite da questo virus”, hanno detto Grégory Devaud e Alexandre Debons, co-presidenti del Comitato organizzatore.