4 settembre 2020

Oggi è stata una giornata dura e molto impegnativa per tutti gli atleti che sono partiti da Barzio alle ore 12:00 per percorrere i 116 km che li portava a Montespluga. Non è stata proprio una passeggiata, perchè gli ultimi 28 km di percorso erano tutti in salita. Ieri vi ho scritto il quesito della giornata sui possibili risultati. C’è stata la conferma della maglia rosa che è arrivata in solitaria, ma in seconda e terza posizione troviamo gli italiani Kevin Colleoni e Giovanni Aleotti che si stanno confrontando con un fuoriclasse del ciclismo mondiale.

Ma a loro vanno i nostri complimenti, perchè anche oggi hanno combattuto fino agli ultimi metri , cercando di non perdere tempo prezioso che domani darà il verdetto finale di questo Giro D’Italia Under 23.
Perchè ho chiamato oggi  “la giornata dei meccanici”? Perchè sin dai primi chilometri  ho dovuto lottare con il nostro mitico Stex  ( il nostro meccanico ) che si è trovato , purtroppo ,  a lottare da subito con un guasto meccanico di Gazzoli che ha dovuto cambiare la bici perchè è ” bruciato” il cambio .

Urgeva la bici di scorta che purtroppo non era montata con rapporti adatti in salita e questo lo ha messo in difficoltà sul primo strappo di 3 chilometri.  Sicuramente sarebbe stato per lui un calvario arrivare fino all’arrivo.




Bene, Gazzoli riparte e rientra regolarmente e li, inizia quello che potrebbe definirsi il “dramma della giornata”. Stefano, il nostro meccanico, inizia a guardare verso il porta bici. Capisce il problema che può aver bloccato Gazzoli ed in pochi secondi decide: L’intervento di riparazione secondo lui si può fare direttamente dal portabici. Unico problema , anzi due problemi , il regolamento che vieta al meccanico di esporsi dall’auto ed io che ho una paura folle che lui si faccia del male .

Qua scatta l’amore e si capisce subito la relazione emotiva/sporiva tra meccanico ed atleta ad un giro a tappe . Lui inizia a dire che deve fare qualcosa per risolvere il problema di Gazzoli e mentre io porto a mio favore il regolamento, mi rendo conto che lui diventa sempre più ansioso.

Il Ds Gian, gli propone ad un certo punto, di scendere dall’auto al primo rifornimento con la bici e poi rientrare dopo 20/25 km di gara. All’inizio se la prende con me, ed essendo giovane si mette in fase di protesta e dice- ok non fa nulla, non faccio niente – e poi seduto con il muso lungo inizia ad inveire contro tutti i regolamenti che, dice, ostacolano il lavoro del meccanico. Come vi dicevo prima, non si tratta di lavoro, ma di simbiosi con l’atleta, perché lui non poteva respirare pensando che Gazzoli avrebbe potuto trovarsi in difficoltà per 28 km di salita.

Lo lasciamo sbottare per 10 minuti e poi di colpo dice – quanto tempo ho se scendo per aggiustare la bici? – Gian gli risponde per la terza o quarta volta che ha più di 20 km ed allora ci pensa ancora un attimo ed inizia a preparare i pezzi per l’intervento.
Poco prima di scendere però, senza mai smettere di brontolare per i regolamenti, ci chiede anche, cosa potrebbe succedere se lui fosse sceso ed altri atleti avessero avuto bisogno di lui. E qua casca l’asino, perchè come vi ho scritto sopra diventa simbiosi totale con tutti gli atleti, ma probabilmente è talmente preso dalla situazione che non ricorda che in auto c ‘è un ex atleta e che le bici di scorta sono tutte montare sopra l’auto.

Arriviamo al punto X e lui scende. Scarica la bici, sale sul furgone del rifornimento che farà solo 6 km di strada tutta diritta per ritrovarsi sul percorso di gara. In questi pochi km lui sistema la bici ed aspetta anche il passaggio del gruppo con grande anticipo.
Mentre è li fermo, sente via radio, che nei Km che percorriamo, la giuria richiamare  più volte il meccanico di un Team del Giro che purtroppo aveva avuto un guasto e probabilmente voleva fare come lui, visto che poi alla sera nel comunicato viene annotata una multa dedicata a – personale al seguito esposto dal veicolo.




Insomma questi giovani ragazzi mi fanno proprio sudare. Bisogna dire che il lavoro del meccanico non è facile, perché comunque i guasti sono sempre in agguato , fra dossi , cadute, strade sconnesse e tecnologia che avanza. I problemi, invece di diminuire, aumentano e loro, tutti indistintamente, si sentono parte del mezzo e mentre sono sul retro dell’ammiraglia ( a parte i 10 minuti in cui dormono 🙂 Hanno sempre una grande tensione e, come tutti noi, quando senti- attenzione………-beh, diciamo la verità che per un momento ti manca il respiro.
Sto sviando sul risultato gara starete pensando vero ? Avrei voluto farlo ma, non è nelle mie corde . Oggi è stata una giornata in cui speravamo che alcuni dei nostri riuscissero ad entrare nelle varie fughe, e purtroppo , non è andata bene.

È stata una giornata no, anche per Antonio Tiberi,  che purtroppo  sin dai primi km si è trovato in difficoltà ed ha preferito salire con il suo passo. Ha perso contatto, poi durante la scalata è riuscito a risalire e recuperare delle posizioni , arrivando al traguardo 47°.  Ora è in 26 posizione della classifica generale del Giro ed al terzo gradino nella classifica dei giovani .

Ho un ultima chicca da raccontarvi , perché stamani è venuta alla partenza del Giro, Norma che è la figlia di Felice Gimondi ( il nostro mito ) e mentre usciamo dal bar , io vedo seduto Axel che conosco da anni e che è il figlio di Merckx , ed è qui al giro come Ds e manager di una squadra Continental.

Mi rivolgo a lui e dico- Axel c ‘è la figlia di Gimondi e sarebbe bello farvi fare una foto insieme-  In quel momento una signora seduta con il marito, appena sente Gimondi, si alza in piedi e mi chiede – ma è vero ? È la figlia di Gimondi ? Ed Io le rispondo, certo signora è identica, ma vedendo la sua felicità sul viso le dico anche che quello davanti a lei è il figlio di Merckx.

È proprio lì che lo stupore aumenta e lei dice- ma è proprio vero? Si signora è proprio vero e mentre loro fanno la foto io mi ricordo , avendo 10 anni più di loro, di quando mio padre, molto amico di Felice mi portava alle gare ed ai circuiti. Non solo, ho un bel ricordo di quel periodo, ma io questi due li ho visti crescere . Ritrovarli tutti e due grandi ed adulti ancora insieme mi fa un certo effetto ( il tempo che passa fa quest’effetto :-).

Popolo che pedala , domani è un altro giorno ma è uno di quei giorni che vorrei volassero in un secondo perché la tappa presenta ancora tanta salita ed il mitico Mortirolo da scalare. E il giorno in cui ci sarà la proclamazione della maglia rosa del Giro D’Italia Under 23 2020.