Imola2020. Conferenza stampa virtuale degli azzuri. Nibali: “Non sono l’unica freccia nell’arco della Nazionale”
IMOLA (BO) – Nel pomeriggio di ieri i tecnici delle Nazionali hanno poi sciolto definitivamente le riserve e comunicato i titolari per le prove in linea durante la tradizionale conferenza stampa di presentazione dei Mondiali, realizzata quest’anno eccezionalmente tramite la piattaforma Zoom a causa delle restrizioni legate alla pandemia da Covid 19. Durante l’incontro virtuale sono stati comunicati i titolari e le riserve per le gare in linea.
Il punto sui Mondiali iniziati ufficialmente oggi l’ha fatto il presidente Di Rocco: “Questo Mondiale sta dimostrando che l’Italia è in grado di fare le cose per bene anche nei momenti di difficoltà. Grazie ad un prezioso lavoro di squadra si è potuto organizzare in poco tempo un grandioso appuntamento. Ringrazio per questo le Istituzioni che hanno lavorato in sinergia, a cominciare dalla Regione Emilia Romagna del presidente Bonaccini, che ha dimostrato di credere nei grandi eventi sportivi veicolo di promozione del territorio. Il ciclismo in particolare si presta a far conoscere una regione come questa, ricca di eccellenze. Eventi che in questo momento stanno rilanciando un modello Italia che funziona. Sono orgoglioso dei nostri atleti, della loro sensibilità, del loro amore per la maglia azzurra e per il Paese”.
Ha portato il proprio saluto anche Marco Selleri, direttore organizzativo dei mondiali: “Il Mondiale è partito, l’Italia del ciclismo si è fatta trovare pronta. Ringrazio il Presidente Di Rocco e Cassani che hanno avuto fiducia in noi. E’ stata una grande emozione veder concludere la gara alla prima atleta. Un sogno difficile che si realizza e che ci inorgoglisce”.
Davide Cassani ha motivato così le sue scelte: “Non siamo la Nazionale favorita, ma abbiamo dalla nostra coesione e siamo abituati alle grandi sfide. Nelle ultime settimane ho perso Ciccone e Formolo, che in un percorso del genere sarebbero stati molto utili. L’incertezza sull’assegnazione del mondiale non ha giovato, ma sapevamo che in qualsiasi caso sarebbe stato un tracciato simile a quello svizzero, quindi l’idea di gruppo più o meno è rimasta la stessa. La gara sarà dura, i favoriti sono altri, ma noi possiamo puntare su qualcosa che nel ciclismo è sinonimo di Italia: la squadra”.
Parola poi a Dino Salvoldi: “E’ ormai scontato dire che le favorite sono le olandesi. Ci sono tante altre ottime formazioni che sicuramente cercheranno di mettere in difficoltà le orange. Tra queste anche noi. Faremo di tutto per onorare il mondiale in casa”.
Proprio il concetto di attaccamento alla maglia è emerso nelle dichiarazioni degli azzurri. Elisa Longo Borghini: “La maglia azzurra è un onore. Il compito di noi ciclisti, in questa contingenza particolare, è quella di fornire un modello. All’inizio della pandemia siamo stati visti quasi come degli untori; adesso abbiamo la possibilità di regalare un momento di felicità e orgoglio per il nostro Paese. E’ questa la motivazione maggiore per me come per tutti gli altri azzurri. Cercheremo di non deludere”. Sulla stessa lunghezza d’onda Tatiana Guderzo, tre medaglie ai mondiali: “Questa è un’esperienza bellissima, la maglia ti dà una carica in più. Non è un percorso di facile lettura. Ci sono diversi punti chiave dove si può attaccare e movimentare la corsa. Vincerà la più completa è più determinata”.
Alla vigilia della prova di domani, Filippo Ganna riparte dal mondiale dello scorso anno che l’ha visto sul podio: “Spero che la condizione sia simile a quella della Tirreno-Adriatico. Il percorso ha 26 km in meno e ci sarà da distribuire meglio lo sforzo, sono al mio secondo mondiale e cercherò di difendere ciò che ho fatto finora. Ho preparato bene l’appuntamento… sono fiducioso”.
Domenica sarà la volta della prova in linea maschile. Tra i tanti veterani anche gli esordienti Andrea Bagioli, Gianluca Brambilla e Fausto Masnada. Ma l’attenzione maggiore sarà sui due veterani Vincenzo Nibali e Diego Ulissi, che arrivano a questi mondiali con sensazioni diverse.
Vincenzo Nibali: “Rispetto alla mia ultima corsa di una settimana fa le cose non sono cambiate. Dopo il Giro dell’Appennino non ho potuto avere altri riscontri, allenamenti a parte, che comunque ritengo abbastanza buoni. Entro in questo Mondiale un po’ in punta di piedi, non penso di essere la punta di diamante di questa trasferta, ma sicuramente penso che la Nazionale che Davide ha selezionato ha molte frecce nel suo arco. È stato un anno molto difficile, non è stato semplice essere subito in condizione, con questo tipo di ripartenza ho sofferto parecchio ma ho sempre cercato di lavorare con determinazione e consapevolezza che le cose possono cambiare da un giorno all’altro”.
Parola poi a Diego Ulissi: “Percorso esigente e impegnativo con uno scenario aperto. Rincorrere eventuali fuggitivi sarà veramente difficile. Chi si muove con decisione riuscirà a fare la differenza. Le due salite nel finale di gara si faranno sentire”.