RODENGO SAIANO (BS) – Si è chiusa una stagione 2020 che sarà difficile da dimenticare. Un anno per forza di cose enormemente condizionato dall’emergenza sanitaria dettata dalla pandemia di Coronavirus che ha avuto ripercussioni anche sul mondo dello sport, su quello del ciclismo e quindi anche sull’attività dei giovani della Progetto Ciclismo – Rodengo Saiano.

Un anno non certo facile, che sul più bello ha costretto i ragazzi ad osservare il lockdown: niente gare e niente allenamenti.

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Tutti abbiamo iniziato a prendere dimestichezza con il distanziamento sociale, con l’isolamento e gli allenamenti sui rulli. Qualcosa di non semplice per nessuno in genere, figuriamoci per dei ragazzini e delle ragazzine abituati a praticare sport all’aria aperta.

La società è sempre stata vicina ai suoi ragazzi e appena è stato possibile, come già vi avevamo raccontato nel precedente report di maggio, la Progetto Ciclismo Rodengo Saiano si è adoperata per mettere in totale sicurezza il ciclodromo, per l’allenamento dei suoi atleti e si è organizzata per permettere a tutti i propri ragazzi di riprendere a pieno anche l’attività agonistica con le gare organizzate in pista, su strada e a cronometro in diverse regioni d’Italia.

La speranza è che il prossimo anno, seppur ancora con tutte le attenzioni e le precauzioni del caso, la stagione si possa svolgere regolarmente e nella sua interezza.

In ogni caso, anche questo 2020, va ricordato, per la sua particolarità, certo, ma, al di là dei risultati che pure sono arrivati, anche e soprattutto per l’impegno ancora maggiore che è stato richiesto a tutti i nostri ragazzi e a tutto lo staff che hanno dovuto affrontare tanti sacrifici, non solo nello sport, ma pensiamo anche alla famiglia, alle amicizie e alla vita di tutti giorni.

Sono stati davvero tutti dei campioni!

Le parole del presidente Fabrizio Bontempi

Fabrizio Bontempi presidente della Progetto Ciclismo – Rodengo Saiano fa il punto al termine di questa annata molto particolare: “È stata una stagione difficile per via della pandemia, ma abbiamo sempre cercato di mantenere un contatto con i nostri ragazzi. Il fatto di allenarsi a casa così a lungo è diventato stancante e quindi con i direttori sportivi abbiamo sempre cercato di mantenere un contatto telefonico in modo che potessero scambiare con loro due parole, per tenerli sempre attivi e stimolati. Questo è stato un aspetto molto importante”.

E poi vi siete subito messi in moto appena possibile per ripartire con gli allenamenti al Ciclodromo: “Sì una volta ricevute le linee guida dalla Federciclismo e dal Ministero della Salute ci siamo immediatamente adoperati per mettere in sicurezza la nostra struttura e per permettere a tutti i nostri ragazzi, specie i più piccoli, di poter tornare ad allenarsi e prepararsi con entusiasmo alla ripresa della stagione che è poi avvenuta in estate. Devo ringraziare tutti i ragazzi, i loro genitori, tutti i nostri direttori sportivi e gli accompagnatori perché insieme siamo riusciti a portare a termine anche questo anno non facile. Siamo stati una vera squadra”.

Progetto Ciclismo – Rodengo Saiano che si è data da fare anche a livello organizzativo, nonostante le difficoltà dettate dall’emergenza sanitaria: “Una volta uscito il protocollo ci siamo messi in moto almeno per mettere in programma una gara per i Giovanissimi. Purtroppo, il Comune di Rodengo Saiano è stato commissariato e abbiamo avuto qualche problema e grazie all’amico e sponsor Ezio Maffi siamo riusciti a proporre l’evento a Darfo Boario Terme e devo ringraziare anche il l’Amministrazione Comunale che ci ha supportato. L’intenzione è quella di tornare al Ciclodromo di Rodengo Saiano con la nostra gara già dalla prossima estate”, ha dichiarato Bontempi.

Pandemia che cambia le abitudini. “Purtroppo, è in forte dubbio anche la possibilità di organizzare la nostra consueta cena sociale perché non sappiamo quali saranno le direttive per l’inizio dell’anno nuovo. Comunque, posso dire che qualcosa ci inventeremo per premiare e ringraziare tutti i nostri ragazzi come abbiamo sempre fatto”.

In conclusione, il presidente Fabrizio Bontempi anticipa dei ringraziamenti e dei saluti speciali: “Devo salutare e ringraziare i nostri allievi che dal prossimo anno ci lasciano per passare nella nuova categoria Juniores. Andrea Bono, Giorgio Gavazzi, Michele Festa e Mattia Gozio perché nonostante le poche gare a disposizione e la stagione molto corta per via dell’emergenza Covid-19, hanno saputo comunque mettersi in mostra in questi pochi mesi a disposizione, ci hanno messo grande impegno e tutti e quattro sono riusciti a trovare una squadra per la prossima stagione”.

Le parole del vice presidente Fabio Uberti

Fabio Uberti, vice presidente della Progetto Ciclismo – Rodengo Saiano conferma la complessità dell’annata appena conclusa: “Sicuramente è stata una stagione complicata sotto tanti punti di vista, ma per fortuna siamo riusciti a svolgere un po’ di attività nella parte finale e soprattutto per il nostro mondo giovanile è stato importante perché altrimenti avremmo perso diversi ragazzi. In qualche modo ci siamo salvati, ma è stata un’annata difficile da portare a termine”.

Particolarmente complicato, soprattutto per i ragazzi, è stato il momento del lungo lockdown nei mesi di marzo e aprile quando non ci si poteva allenare all’aperto e tutte le gare sono state sospese e più in generale abbiamo dovuto vivere isolati da ogni rapporto sociale. “Da un punto di vista sportivo – racconta Uberti – ci siamo organizzati con il nostro preparatore e abbiamo fornito ai ragazzi delle tabelle di lavoro. Un giorno dovevano pedalare sui rulli, un altro giorno fare dei lavori di palestra e a corpo libero. Abbiamo cercato di differenziare un po’ il lavoro per non farli annoiare, tenerli allenati e attivi”.

Seppur in virtuale, avete sempre mantenuto anche un contatto sociale con le famiglie? “Sì attraverso delle video conferenze e video chiamate siamo sempre rimasti in contatto con i ragazzi e con i loro genitori anche per fornirgli delle comunicazioni sulla situazione in essere. È stato un periodo molto delicato, ma credo che lo abbiamo gestito bene”.

Grandissimo entusiasmo poi al momento della ripartenza.

“In quel momento da parte di tutti, non solo dei ragazzi, ma anche noi dirigenti e allenatori, c’era l’esigenza di svagarsi e di uscire di casa e quindi il ritorno all’attività sportiva l’abbiamo vissuto tutti come una conquista e una liberazione. Devo ammettere, però, che i ragazzi, anche i più giovani, sono stati davvero molto bravi perché fin dal primo giorno hanno sempre rispettato meticolosamente tutte le regole e i protocolli che erano stati adottati. In molti casi i giovani sono stati anche più attenti e disciplinati di noi adulti. Avevano sicuramente bisogno di ritrovarsi e soprattutto il giorno della prima corsa, ritrovare il gruppo, ritornare a respirare l’atmosfera delle gare, è stato un toccasana per tutti. Speriamo l’anno prossimo di poter vivere una stagione per intero e con serenità”, conclude Uberti.