Eolo-Kometa ha presentato la nuova squadra, 20 giovani per il progetto di Basso e Contador
BUSTO ARSIZIO (VA) – Prende forma il nuovo progetto sportivo Made in Italy ideato da Ivan Basso con i title-sponsor EOLO, azienda italiana leader nel fixed wireless ultra-broadband per i segmenti business e residenziale, e KOMETA, azienda agro-alimentare internazionale dal cuore italiano, sviluppato assieme alla Fondazione Alberto Contador.
Nel corso della conferenza stampa online presso “Casa EOLO” a Busto Arsizio, che ha visto la presenza di Luca Spada – presidente e fondatore EOLO – Ivan Basso, Giacomo Pedranzini – Amministratore Delegato di KOMETA – e Alberto e Francisco Contador è stata presentata la rosa definitiva dei nomi che compongono il nuovo team italiano, assieme alla maglia ufficiale che i 20 componenti dell’EOLO-KOMETA Cycling Team indosseranno nella prossima stagione della categoria UCI ProTeam.
Una squadra che unisce talenti nostrani e non, composta da: John Archibald (14/11/1990), Mark Christian (20/10/1990), Diego Pablo Sevilla (04/03/1996), Marton Dina (11/04/1996), Alejandro Ropero (17/04/1998), Arturo Gravalos (02/03/1998), Daniel Viegas (05/01/1998), Sergio Garcia (11/06/1999), Erik Fetter (05/04/2000), Francesco Gavazzi (01/08/1984), Luca Wackermann (13/03/1992), Luca Pacioni (13/08/1993), Edward Ravasi (05/06/1994), Mattia Frapporti (02/07/1994), Manuel Belletti (14/10/1995), Lorenzo Fortunato (09/05/1996), Vincenzo Albanese (12/11,1996), Davide Bais (02/04/1998), Samuele Rivi (11/05/1998), Alessandro Fancellu (24/04/2000).
Presentando anche il logo ufficiale della nuova squadra, i due sponsor EOLO e KOMETA hanno inoltre ricordato l’importanza dei valori che caratterizzano il team e questo sport.
Le prime gare in cui il team concorrerà sono il GP Valencia, la Vuelta Valenciana e la Vuelta Andalucia. Il primo debutto in Italia sarà invece al Trofeo Laigueglia il 3 marzo.
Luca Spada, Presidente e fondatore di EOLO, commenta: “Crediamo fortemente nel progetto che oggi prende ufficialmente il via e siamo entusiasti di supportare una squadra italiana di giovani talenti. Noi di EOLO condividiamo con il ciclismo la voglia di unire tutto il Paese in una sola rete unica che attraversa grandi e piccoli comuni, quelli nei quali ci impegniamo ogni giorno con la nostra missione di portare internet dove gli altri non arrivano. Questo sport insegna la massima importanza del gioco di squadra, dell’impegno e della fatica per raggiungere i risultati prefissati, valori che come EOLO condividiamo e che mai come oggi sono fondamentali per tutto il Paese, alle prese con la ripartenza post-covid.”
Giacomo Pedranzini, Amministratore Delegato di KOMETA aggiunge: “Con determinazione KOMETA porta avanti già da 3 anni il suo impegno nel sostenere i progetti ciclistici della Fondazione Contador. I nostri obiettivi e valori sono fin dall’inizio in perfetta sintonia con quelli di Alberto Contador e Ivan Basso: ci impegniamo a promuovere una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo, senza perdere di vista l’enorme vantaggio che uno sport come il ciclismo porta all’ambiente. Oggi, grazie all’importante ingresso di EOLO il progetto assume ancora più forma, vigore e sostanza nel perimetro di valori comuni come la sostenibilità, la responsabilità e l’innovazione.”
Ivan Basso, Sport Manager ProTeam EOLO-KOMETA Cycling Team ha concluso: “Sono tre anni che lavoriamo a questo progetto e ora arriva il momento in cui prende un’altra forma, un’altra dimensione, un’altra velocità, un’altra speranza. Siamo molto grati a EOLO per aver creduto in un progetto a lungo termine e aver preso l’iniziativa con grande entusiasmo, e ringraziamo KOMETA per averci sostenuto e per aver portato avanti il loro impegno. Sono molto orgoglioso di poter contare su una squadra in più in Italia che entra nel grande ciclismo, con la maggioranza dei corridori italiani e un quartier generale per la squadra”.
Alberto Contador, Presidente Fundaciòn Alberto Contador ha commentato: “Oggi è un giorno molto speciale per noi perché grazie al supporto di EOLO e KOMETA questo progetto fa un passo avanti molto importante e si lancia in una categoria molto impegnativa come il ProTeam, con un calendario molto più ampio e un livello molto più alto. Abbiamo uno staff giovane, abbiamo una squadra con il giusto mix di veterani esperti e di talenti promettenti, e abbiamo dalla nostra la tranquillità di poter lavorare a un progetto a lungo termine. Siamo nati come ProTeam ma vogliamo continuare a crescere: e lavoreremo ogni giorno molto duramente, per non fermarci. Ringraziamo Luca Spada e Giacomo Pedranzini per l’impegno e la fiducia”.
PROFILI DEL TEAM
Alejandro Ropero (17/04/1998).
Pur essendo nato a Granada, vive nella vicina città di Otura, a sud della capitale nazarí. Ha una sorella più giovane di tre anni, Ana Maria, che ha anche gareggiato nel ciclismo. Da bambino giocava a calcio al coperto fino a quando non ha scoperto che la sua vera vocazione era il ciclismo, un hobby che gli è venuto grazie a suo padre, José. Ha dato i suoi primi pedali all’età di 7 anni nella Scuola di Ciclismo di Churriana de la Vega. Alejandro è un tuttofare, un buon scalatore e veloce in piccoli gruppi. È arrivato alla Fondazione Alberto Contador al suo secondo anno da junior, proveniente da Fenavin. Nel 2016 ha vinto la gara di La Canonja, qualificandosi per la Coppa di Spagna, dove si è classificato terzo assoluto. Ha iniziato a studiare Biologia, anche se in questo momento li ha fermati per concentrarsi sulla moto. Nel 2019, nella sua ultima campagna in campo amatoriale, ha dato una grande prestazione in Coppa di Spagna e ha mostrato grande coerenza in diversi giri a tappe. Al suo debutto da professionista, nel 2020, ha segnato la prima tappa del Giro d’Italia U23, dove ha portato per diversi giorni la maglia rosa estetica.
Alessandro Fancellu (24/04/2000).
Alessandro Fancellu ha riportato una grande vittoria alla Vuelta a León del 2019, dove ha vinto la tappa regina con arrivo sull’impegnativa salita del Puerto de Ancares. Ma il grande risultato di Fancellu è stata la splendida medaglia di bronzo conquistata ai Campionati del Mondo Juniores di Innsbruck. Il ciclismo non è stato il primo sport nella vita di Fancellu: ha giocato come attaccante nella squadra dell’Oratorio Solbiate. All’età di dodici anni ha deciso di smettere e, su consiglio dei genitori, ha iniziato a pedalare per praticare attività fisica.
Arturo Grávalos (02/03/1998).
Anche se è opinione diffusa che sia un corridore aragonese, Grávalos è navarrese di nascita ed è cresciuto a La Rioja, dove vive; in particolare nella piccola città di Cervera del Rio Alhama. Nel 2019 è entrato a far parte della Kometa Cycling Team U23, l’ultimo passo in avanti da quando ha iniziato a praticare questo sport. In origine, però, ha iniziato a nuotare. Dalla piscina si è tuffato nel mondo del triathlon nelle mani del club Huesca La Magia, dove è rimasto fino alla sua campagna come cadetto del secondo anno. Durante questo periodo, la bicicletta stava guadagnando peso nella sua vita quotidiana, ma il consolidamento della sua preminenza è venuto perché alcuni compagni di allenamento lo hanno visto ancora molto spazio per migliorare. È nel momento in cui passa alla categoria junior che si concentra specificamente sul ciclismo su strada. Nel 2019, nel suo primo anno con la Fondazione, è stato costretto a terminare la stagione prima del previsto a causa di un incidente stradale in cui si è ferito alla mano sinistra ed è dovuto andare in sala operatoria. Nel 2020, la sua quarta stagione come u23, ha potuto competere come stagiaire con la squadra continentale sia al Tour de Hongrie che all’Ordiziako Klasika, dimostrando il suo grande spirito combattivo in entrambi.
Daniel Viegas (05/01/1998).
Nel 2016 è stato uno dei dominatori della categoria junior, con vittorie a la Vuelta al Besaya (Spagna) e alla Volta a Loulé (Portogallo). È stato sottocampione nazionale di contro il tempo in percorso e campione nazionale di inseguimento. Dopo aver completato una prima stagione U23 molto buona, il suo secondo corso nella formazione nella struttura è stato caratterizzato da un formidabile lavoro di squadra in cui ha messo in campo la sua maturità di ciclista e il suo fisico privilegiato. Viegas, non invano, si è distinto in tutti i settori e ha dimostrato la sua qualità da quando ha iniziato ad andare all’estero con la sua precedente squadra, il C.C. Bairrada, ancora da junior. Ha due fratelli maggiori, Abel e Rute, ma è l’unico che ha seguito le orme del padre, Carlos, che è diventato un dilettante del Centro Ciclistico Loulé. Ha iniziato all’età di 8 anni al Terras de Loulé Mountain Bike Club, da dove è passato in cadetti al José María Nicolau e al Bombarral. Ha terminato gli studi della scuola media e ha un corso di Cucina e Pasticceria. Ora si dedica esclusivamente al ciclismo, ma non esclude di continuare i suoi studi culinari. Nel ciclismo, gli piacciono soprattutto le grandi classiche, come la Parigi-Roubaix, che sogna di correre un giorno.
Davide Bais (02/04/1998).
Davide Bais è uno dei nuovi volti del progetto della Fondazione Contador in vista del suo ingresso nella categoria ProTeam 2020. Davide condivide la passione per il ciclismo da quando, da bambini, lui e suo fratello Mattia hanno visto un evento sportivo nella zona in cui vivono. Davide proviene dalla Cycling Team Friuli, una squadra Continental con la quale ha avuto l’opportunità di fare due stagioni un calendario internazionali. Nell’ultimo Giro d’Italia U23 è stato uno dei corridori più attivi nelle prime tappe. Si distingue per le sue buone capacità di scalatore e anche per il suo spirito battagliero. In montagna Davide trova la pace e la felicità ed è un grande amante del trekking.
Diego Pablo Sevilla (04/03/1996).
All’età di sei anni, suo cugino Carlos lo portò a fare un giro per il suo villaggio, e da quel momento iniziò ad uscire con la Agrupación Ciclista de San Martín de la Vega, il suo primo club. Le sue prime gare sono state di MTB e all’età di 13 anni ha provato la strada con l’U.C. San Sebastián de los Reyes. Diego è stato con la Fondazione Alberto Contador fin dal suo primo anno e nel 2018 è passato ai professionisti con il suo primo progetto continentale. È stato campione spagnolo di ciclocross nel 2012 e nel 2014 ha partecipato ai Campionati del Mondo di ciclocross (Hoogerheide) e ai Campionati del Mondo su strada (Ponferrada). È un corridore che supera bene la media montagna, il che dà un vantaggio alla sua grande velocità. Nel 2017 ha frequentato un campo di allenamento della squadra belga Quick Step. È il figlio di mezzo di tre fratelli (Felipe e Carlos). Ha completato gli studi come Tecnico Superiore di Animazione Fisica e Sportiva (TAFAD) e nelle tre stagioni precedenti come professionista si è caratterizzato come uno dei ciclisti più combattivi della struttura.
Edward Ravasi (05/06/1994).
Ravasi, Eddy per chi gli è più vicino, è un grande scalatore ed è in salita che si sente più a suo agio. Ma soprattutto è un giovanissimo atleta con un grande potenziale che, come corridore U23, è riuscito a concludere secondo il Tour del Porvenir. In un 2020 davvero atipico a causa dell’emergenza sanitaria del coronavirus, Edward è stato protagonista in tutte le corse in cui ha partecipato con tanto lavoro per i suoi capitani. Fuori dalla bici Ravasi è un ragazzo molto tranquillo, amante della campagna e della natura; non a caso è cresciuto in una fattoria, in mezzo agli tra animali. Anche per questo ha una forte passione per l’enologia, e per tutto ciò che riguarda la produzione e l’invecchiamento del vino.
Erik Fetter (05/04/2000)
Il ciclista della Kometa Cycling Team è stato forgiato anche nell’universo della mountain bike, dove è riuscito a diventare campione nazionale giovanile nel 2018. Nello stesso anno ha vinto lo Short Track Cross Country (XCC) dei Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires (Argentina). Nel corso del 2019 si è concentrato per la prima volta sul percorso, partecipando con la sua squadra al Giro del Futuro. In quell’edizione del round di gala Fetter ha concluso al 53° posto. Sia nel Tour d’Ungheria che nel Tour di Sibiu rumeno è arrivato 17° assoluto. Dopo aver vissuto una prima esperienza di allenamento all’Oliva Nova Beach & Golf Resort per mano della sua Federazione e della Kometa, Fetter ha finito per diventare un nuovo ciclista della struttura per la stagione 2020. Nonostante una stagione così atipica, il ciclista magiara ha lasciato un segno della sua qualità e del suo futuro, soprattutto in un Tour de l’Ain dove ha sorpreso nella prima tappa. Settimane dopo, con il Giro U23 all’orizzonte, ha subito un incidente nei pressi di Esztergom che lo ha costretto a chiudere la stagione. “La mia più grande sorpresa è stata vedermi correre tra i grandi corridori del World Tour. Solo pochi anni fa questo era assolutamente inconcepibile per me. Ora sono qui e mi rendo conto che tutti i corridori sono umani e che raggiungere un livello come il tuo non è irraggiungibile”, ha detto Fetter durante el lockdown.
Francesco Gavazzi (01/08/1984).
Il ciclista valtellinese è un altro dei grandi rinforzi della EOLO-KOMETA Cycling Team per la sua prima stagione nella categoria ProTeam grazie alla sua grande esperienza nel ciclismo professionistico. Ben quattordici stagioni sviluppate tra formazioni continentali e WorldTour con le quali ha potuto competere in molti degli eventi più prestigiosi del panorama ciclistico universale, dalle tre settimane di tappe a tappe ai monumenti e ad altre gare di una settimana o classiche e semi classiche. E sulla strada, successi di grande rilevanza per qualsiasi carriera sportiva. Gavazzi ha alzato le braccia in un intero Giro di Spagna, anche nell’Itzulia/Round dei Paesi Baschi e in diverse tappe della Volta a Portugal. Gavazzi è un uomo veloce che, tuttavia, è cresciuto tra le montagne. Originario di Morbegno di Sondrio, l’orografia della sua zona non invita a pensare a un velocista. “Non ho il fisico che hanno gli scalatori”, scherza. “Arrampicandomi non sono Alberto Contador o Ivan Basso, ma so difendermi. Questa è la zona in cui vivo, con grandi passaggi molto vicini. Il Mortirolo, che è forse una delle salite più affascinanti del ciclismo, è personalmente una delle più affascinanti, non mi porta lontano da casa e a volte ci si allena”. Gavazzi è un ciclista soprattutto per l’hobby di casa. Suo padre, Alberto, praticava questo sport”.
John Archibald (14/11/1990).
Con sede a Glasgow, la carriera di Archibald, di origine scozzese, è sempre stata più legata ai velodromi che a un percorso in cui la sua esperienza si è concentrata sul calendario britannico. Grande specialista nella lotta contro il tempo, è il fratello maggiore dell’anche corridore su pista Katie Archibald, campionessa olimpica, mondiale e continentale in varie modalità. John è l’attuale campione nazionale britannico in carica nell’Individual Pursuit, titolo che ha conseguito anche nel 2019, e tra gli altri risultati si distingue anche con la medaglia d’argento in questa disciplina ai Giochi del Commonwealth del 2018 o con le medaglie d’oro e d’argento nel Team Pursuit nella Coppa del Mondo 2018-19 a Londra (Regno Unito) e a Milton (Canada), rispettivamente. Il loro approccio al mondo del ciclismo, tuttavia, è relativamente tardivo. Tra i 10 e i 21 anni si è dedicato maggiormente al nuoto, attività in cui ha ottenuto buoni risultati anche a livello nazionale, ma in cui ha sempre ritenuto di non essere mai stato abbastanza bravo per aspirare a competere a livello internazionale. La bicicletta, prima di essere uno strumento da competizione, era un mezzo di trasporto per andare al lavoro.
Lorenzo Fortunato (09/05/1996).
L’atleta di Castel de Britti è un ciclista completo, che ha saputo migliorare nella Vini Zabu, squadra dove ha militato nelle ultime due stagioni. Dopo alcuni anni legati al mondo del calcio, dove ha giocato come attaccante, ha iniziato a praticare il ciclismo. Con buoni risultati nelle categorie inferiori, Fortunato finisce per difendere gli Azzurri nella categoria junior sia in Coppa del Mondo che in Europa. Nel 2016, all’età di 20 anni, ha avuto l’opportunità di correre come stagista con il Tinkoff del World Tour, una squadra che gli ha permesso di partecipare al Tour du Limousin, al Tour des Fjors (dove si è classificato quattordicesimo), alla Tre Valli Varesine, alla Milano-Torino e al Giro del Piemonte. Un anno dopo ha potuto ripetere l’esperienza, questa volta con la Bardiani-CSF con cui ha partecipato al Giro di Danimarca. Nel 2019 si è laureato in Scienze Motorie.
Luca Pacioni (13/08/1993).
Pacioni è uno dei corridori più veloci nella squadra della EOLO-KOMETA Cycling Team. Con cinque stagioni di esperienza, il giovane atleta è destinato ad essere uno dei maggiori punti di forza della squadra. Le sue caratteristiche da velocista sono note fin dalle categorie inferiori, quando è stato forgiato nelle squadre Viris Maserati-Sisal Matchpoint e Colpack e ha vissuto un’esperienza da stagista alla Lampre al fianco dell’attuale compagno di squadra Edward Ravasi.
Luca Wackermann (13/03/1992).
Nato in Lombardia ma con radici in Toscana, Luca Wackermann è un corridore versatile, con nove stagioni di esperienza già maturate nella sua carriera, sviluppate in squadre della categoria Professional. È dotato di una buona velocità di punta, testimoniata in più occasioni come nella Clásica de San Sebastián 2013. Il suo cognome ha origini tedesche, figlio di nonni bavaresi che si sono trasferiti in Toscana. In una stagione così atipica come quella di questo 2020, Luca è stato uno dei corridori che ha saputo brillare con la vittoria di tappa e nella classifica finale dell’ultimo Tour du Limousin. Questo successo gli è valso la convocazione per il Giro d’Italia dove è arrivato quinto nella terza tappa della Corsa Rosa, che si è conclusa ad Agrigento.
Manuel Belletti (14/10/1995).
Manuel è uno dei grandi rinforzi della EOLO-KOMETA Cycling Team per la sua prima avventura nella categoria ProTeam. Un Professionista con la lettera maiuscola che ha sempre saputo sfruttare la sua velocità per costruire una lista di successi di rilievo, stagione dopo stagione. Nel corso della sua carriera, Belletti ha conquistato vittorie in tre continenti. Tra tutti i suoi successi, senza dubbio da ricordare la vittoria di tappa al Giro d’Italia 2010, quando ha trionfato allo sprint dopo una lunga fuga con altri 17 ciclisti. Ma non solo. In una gara importante come il Tour de Hongrie, il corridore emiliano-romagnolo ha ottenuto diverse vittorie di tappa e la vittoria nella classifica generale nell’edizione 2018. Paesi Bassi, Cina, Malesia e Venezuela sono alcuni dei paesi dove il nuovo corridore della EOLO-KOMETA ha alzato le braccia. Belletti è un grande amante della pesca, ama godersi la natura ed è diventato negli anni anche un piccolo collezionista di Vespa e Lambretta d’epoca.
Mark Christian (20/11/1990).
Con sede nell’Isola di Man, questo ciclista veterano, che ha compiuto 30 anni il giorno stesso in cui è diventato ufficiale il progetto EOLO-KOMETA Cycling Team, ha una vasta esperienza sportiva nella categoria continentale che gli ha permesso di competere anche in Monumenti e in tre settimane di giri. Le sue origini, tuttavia, sono da ricercarsi nei velodromi. Christian è stato membro del Programma di Sviluppo Olimpico e, sia come junior che come U23, ha ottenuto grandi risultati in una pista dove ha partecipato a gare di Coppa del Mondo o ai Giochi del Commonwealth. Ha fatto squadra con Peter Kennaugh, Luke Rowe e Simon Yates per vincere i titoli nazionali a Madison. Christian ha messo in scena interessanti spettacoli in tour di una settimana, come il Tour dello Yorkshire o il Tour d’Austria. Nell’appuntamento austriaco, e in un’ascensione di estrema richiesta come il Kitzbüheler Horn (otto dei suoi 10 chilometri totali sono stati ascesi, una salita con una media del 12% che affrontata in modo integrale rimane vicino ai 2.000 metri di quota), ha messo in campo le sue buone prestazioni per l’arrampicata. È il fratello di Anna Elisabetta Christian, anche lui ciclista professionista.
Márton Dina (11/04/1996).
Il ciclista della Kometa Cycling Team proviene da una famiglia con forti legami con il mondo degli sport invernali. Sia i suoi genitori, Péter Dina e Zsuzsanna Wenczl, sia i nonni paterni, Károly Dina e Erzséber Rudvig, hanno gareggiato a livello nazionale in diverse modalità legate allo sci. Il giovane Márton, studente di Comunicazione all’Università Metropolitana di Budapest, è entrato nel mondo del ciclismo dieci anni fa per mano della mountain bike, disciplina in cui stava approfondendo la sua presenza per diventare un eccellente corridore di fondo a livello nazionale. Nel 2018 ha affrontato il suo primo anno completo nel ciclismo su strada. “Un sogno, senza dubbio, è quello di poter lavorare nel mondo del giornalismo, ma il mio sogno di essere un ciclista professionista è molto più forte”. L’arrivo di Dina è stato un grande passo avanti nell’impegno della Kometa Cycling Team per aiutare lo sviluppo del ciclismo in Ungheria, rafforzato dal suo secondo posto nella finale generale del Giro d’Ungheria 2019. Nel 2020, nonostante l’eccezionalità della stagione dovuta all’emergenza sanitaria della COVID-19, Dina ha continuato la sua progressione, ottenendo interessanti performance nella Challenge di Maiorca, nella Vuelta a Burgos o nel Tour de l’Ain.
Mattia Frapporti (02/07/1994).
Mattia Frapporti è un ciclista professionista dal 2017 e viene da una famiglia dove il ciclismo è di casa: anche i suoi fratelli maggiori Marco (1985) e Simona (1988) sono corridori professionisti. Mattia vive con la sua compagna a Idro sull’omonimo lago e nel tempo libero si diverte a giocare con i videogiochi e coltiva la passione per la fotografia. Uno dei sogni di Mattia non ancora realizzato è quello di debuttare al Giro d’Italia, ma i successi non mancano: è riuscito a brillare in un evento World Tour delle Strade Bianche, dove è stato protagonista della grande fuga dell’edizione 2017.
Samuele Rivi (11/05/1998).
Dopo due stagioni con la squadra Tirol Cycling Team, il giovane ciclista trentino Samuele Rivi affronta col massimo impegno il salto di categoria. Rivi è un giovane talento del ciclismo italiano (vanta diverse convocazioni in maglia azzurra): si diverte in bicicletta, ma anche a camminare, a praticare lo sci di fondo, lo sci alpino o l’arrampicata. Le origini sportive di Rivi sono legate al calcio, sport che praticava nella sua infanzia. A dodici anni inizia il suo viaggio su due ruote. Anche se sogna di gareggiare e vincere nelle gare più importanti del calendario, il Giro delle Alpi è ovviamente un appuntamento molto speciale per lui.
Sergio García (11/06/1999).
Nonostante sia nato a Malaga, questo cadice originario di Alcalá del Valle è arrivato al ciclismo dopo due anni di calcio, altri due anni di tennis e una certa esperienza nell’atletica leggera. Nel 2021 affronta la sua sesta stagione nella Fondazione Alberto Contador dopo due nella squadra junior, altre due nella squadra U23 e una nella struttura continentale. I suoi fratelli, che praticavano anche il ciclismo e che ha iniziato ad accompagnare nelle sue escursioni, si sono appassionati al ciclismo. È stata loro l’idea di unirsi alla Peña Ciclista de Alcalá del Valle, con la quale ha ottenuto la sua prima vittoria in una gara a cronometro. E’ un corridore combattivo che brilla in media e alta montagna, con la voglia di progredire come corridore e migliorare la sua velocità. Tutti mettono in evidenza la sua grande qualità umana e la sua capacità di generare gruppo. Dopo aver finito il liceo, studia l’inglese per conseguire un diploma superiore in attività fisiche e sportive. Nel 2020, nella sua prima stagione da ciclista professionista, García ha brillato nella Vuelta Ciclista a Murcia, in cui ha concluso nella top ten, en el Circuito de Getxo, dove si è distinto tra i migliori nella impegnativa salita di Pike Bidea.
Vincenzo Albanese (12/11/1996).
Nonostante i suoi 24 anni, Albanese ha già completato quattro stagioni come ciclista professionista dove ha potuto competere sia al Giro d’Italia che in altri eventi della categoria World Tour. Vincenzo ha iniziato a pedalare a sette anni e in tutte le diverse categorie ha sempre accumulato successi. Albanese si è classificato quinto ai Campionati del Mondo di Ciclismo U23 del 2017 a Bergen. Un anno prima, correndo con la maglia azzurra, ha vinto il prestigioso Trofeo Matteotti. È una persona molto riservata, che ama passare il tempo con la sua famiglia.