Da giovedì vaccinazioni a tappeto per tutti gli atleti olimpici. Lo ha annunciato Malagò
ROMA (RM) – Vaccinazioni a tappeto per tutti gli atleti olimpici. È la notizia arrivata questa sera dal presidente del Coni Giovanni Malagò: “Le Olimpiadi si faranno senza ombra di dubbio – ha detto -. Proprio oggi abbiamo ricevuto l’ufficializzazione: da domani cominciamo la vaccinazione capillare dei nostri atleti”.
Molti degli azzurri che rappresenteranno l’Italia alla prossima Olimpiade fanno parte dei gruppi militari e per questo quasi la metà di loro aveva già ricevuto la propria dose, ora anche gli altri saranno immunizzati.
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Intanto, a 86 giorni dall’apertura dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e a 118 giorni dall’apertura dei Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020, il governo metropolitano di Tokyo e il governo del Giappone hanno concordato oggi nuove misure per garantire la sicurezza dell partecipanti ai Giochi.
Da qui all’apertura dell’edizione giapponese, le parti continueranno a implementare tutte le misure possibili per combattere il COVID-19 dando la massima priorità alla sicurezza a beneficio di tutti i partecipanti, inclusi gli atleti, e della popolazione giapponese che ospiterà i Giochi.
Le misure per combattere il COVID-19 incluse nei Playbook pubblicati lo scorso febbraio sono state riviste e aggiornate in modo significativo per rispondere all’emergere delle nuove varianti del coronavirus e all’evoluzione della situazione sanitaria.
Oltre all’aggiornarnamento delle regole presenti, ne sono state inserite delle nuove che devono essere osservate da tutti coloro che prenderanno parte ai Giochi in Giappone.
Le misure più importanti, accettate da tutte le parti, e che incluse nella seconda versione dei Playbook rilasciata oggi, sono:
– tutti i partecipanti devono superare due test COVID-19 prima dell’ingresso in Giappone;
– in linea di principio, gli atleti e chiunque sia a stretto contatto con loro, saranno testati quotidianamente per ridurre il rischio di casi positivi non rilevati che potrebbero trasmettere il virus. Le date e gli orari verranno fissati in base al calendario degli eventi sportivi;
– tutti gli altri partecipanti ai Giochi saranno testati quotidianamente per tre giorni dopo il loro arrivo in Giappone. Dopo i primi tre giorni e per tutta la durata del soggiorno, verranno testati regolarmente, a seconda della natura operativa del loro ruolo e della frequenza del loro contatto con gli atleti;
– tutti i partecipanti ai Giochi dovrebbero, in linea di principio, seguire solo le attività definite nel loro piano di attività. Devono mantenere una distanza di almeno un metro con i partecipanti ai Giochi che sono già in Giappone da più di 14 giorni, così come con i residenti giapponesi;
– tutti i partecipanti devono, in linea di principio, utilizzare solo veicoli riservati ai Giochi e non sono autorizzati a utilizzare i mezzi pubblici;
– tutti i partecipanti ai Giochi dovrebbero, in linea di principio, mangiare solo dove sono in atto misure di controllo COVID-19, compresi i servizi di ristorazione nelle venue dei giochi, nei loro alloggi, al ristorante e in stanza, compreso l’uso del servizio in camera o la consegna dei pasti;
– il contatto ravvicinato si riferisce a persone che hanno un contatto prolungato (per 15 minuti o più) con una persona che è risultata positiva al COVID-19, entro un metro, senza indossare una mascherina. Ciò vale in particolare per i contatti che avvengono in spazi ristretti come camere d’albergo o veicoli. I casi saranno confermati dalle autorità sanitarie giapponesi.
Gli organizzatori hanno quindi comunicato che l’eventuale presenza del pubblico giapponese sarà decisa a giugno, quando dovrebbe essere rilasciata anche una terza versione dei Playbook sviluppati da una speciale Task Force che comprende anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ed esperti indipendenti.